4.2. Risorse umane e formazione continua in medicina

    Data di ultimo aggiornamento Aggiornato il 02/12/2011

    In Italia, complessivamente, nel 2009 sono state rilevate 812.263 unità di personale operante quotidianamente nelle diverse strutture pubbliche, ospedaliere e territoriali e nelle case di cura private convenzionate regionali.

    Di queste sono 575.999 quelle che lavorano nel ruolo sanitario, 150.636 le unità appartenenti al ruolo tecnico, 94.481 nel ruolo amministrativo e 2.574 nel ruolo professionale. Nell’ambito del ruolo sanitario il personale medico è costituito da 144.068 unità e quello infermieristico da 311.188.

    Il rapporto tra infermieri e medici, a livello nazionale, si attesta sul valore di circa 2,2 infermieri per ogni medico.

    La Commissione Nazionale per la Formazione Continua ha delineato tra gli obiettivi di particolare rilievo per il SSN e per i servizi sanitari regionali la formazione continua quale strumento di orientamento e di aggiornamento da rivolgere ai professionisti sanitari per concorrere al raggiungimento delle priorità definite nell’interesse del SSN.

    Il nuovo sistema di formazione continua è stato avviato in prima fase come unica tipologia a cui sono stati applicati i nuovi obiettivi già dall’anno 2010 con l’accreditamento dei provider che erogano la formazione a distanza.

    Le aree di riferimento per l’accreditamento dell’offerta formativa ECM riguardano:

    • l’umanizzazione delle cure: trattamento del dolore acuto e cronico e palliazione;
    • la qualità dei sistemi e dei processi clinico-assistenziali: applicazione nella pratica quotidiana dei principi e delle procedure dell’Evidence-Based Practice (EBM, EBN, EBP); appropriatezza delle prestazioni sanitarie nei LEA; sistemi di valutazione, verifica e miglioramento dell’efficienza ed efficacia; aspetti relazionali (comunicazione interna, esterna con paziente) e umanizzazione delle cure;
    • la conoscenza in tema di competenze specialistiche: contenuti tecnico-professionali (conoscenze e competenze) specifici di ciascuna professione, specializzazione e attività ultraspecialistica.

    In relazione alle aree sopraindicate, le attività formative riconducibili alle priorità di interesse del SSN, utilizzando la formazione a distanza, hanno registrato per il 2011 un notevole incremento: dalle 119 richieste di accreditamento del 2010 (partecipanti previsti 180.000 circa) sono state proposte, per il 2011, oltre 450 richieste di accreditamento (partecipanti previsti 880.000 circa).

    In questi anni particolare attenzione è stata dedicata alla questione degli oltre 180.000 operatori sociosanitari attraverso l’istituzione di uno specifico Tavolo tecnico tra Ministero della Salute, Regioni, Sindacati, Ipasvi e Migep per verificarne, a dieci anni dall’istituzione di questo profilo, il ruolo, le funzioni e la formazione.

    Per quanto attiene alla disponibilità di personale medico per il SSN nei prossimi anni, occorre rappresentare alcune considerazioni. Se si considera l’attuale distribuzione per età dei medici impiegati nel SSN si evince una forte concentrazione di personale nelle classi di età 50-55 e 55-60 anni, che rappresentano attualmente i due terzi del totale Dirigenti Medici del SSN.

    Analoga previsione viene riprodotta per i MMG: solo 5.800 dei 45.000 medici iscritti al fondo ENPAM per la Medicina Generale hanno un’età inferiore a 50 anni e, pertanto, la quasi totalità dei MMG (oltre l’87%) raggiungerà l’età pensionabile nei prossimi 15 anni.

    Tuttavia, è opportuno rappresentare che il fenomeno descritto non riguarderà esclusivamente il settore pubblico e la medicina convenzionata, ma coinvolgerà la popolazione medica nel suo complesso.

    Proprio al fine di governare il fenomeno, il Ministero della Salute ha richiesto un ampliamento dell’offerta formativa, ossia del numero delle immatricolazioni al corso di laurea in Medicina e Chirurgia a partire dall’anno accademico 2008-2009, ottenendo, dall’anno accademico 2007/2008 all’anno accademico 2010-2011, una crescita del 29% dei posti disponibili. Tuttavia, essendo il possesso del titolo di specializzazione indispensabile per l’accesso al SSN e determinante per l’esercizio stesso della professione, si può affermare che il percorso formativo di un medico si completa in circa 11 anni e, pertanto, occorrerà attendere il 2020 affinché il maggior numero di laureati/specializzati sia disponibile sul mercato del lavoro.

    In ogni caso, allo stato non è ancora corretto parlare di “emergenza medici” nel breve periodo, in quanto negli ultimi anni i vincoli finanziari e il blocco di assunzioni hanno alimentato una sacca di inoccupazione dalla quale il SSN potrebbe attingere per assicurare un adeguato turnover delle risorse umane.

    È invece necessario che il ricambio generazionale avvenga nell’immediato futuro, anche al fine di garantire un opportuno e indispensabile trasferimento di competenze e abilità che solo la pratica clinica può assicurare.