
1.3. Stili di vita
Alimentazione e Attività fisica
I dati PASSI 2010 (Progressi delle Aziende Sanitarie per la salute in Italia) mostrano che il 32% degli adulti risulta in sovrappeso, mentre l’11% è obeso: complessivamente, quindi, più di quattro adulti su dieci (42%) sono in eccesso ponderale. L’eccesso ponderale cresce in modo rilevante con l’età ed è più frequente negli uomini, nelle persone con basso livello di istruzione e in quelle con maggiori problemi economici, con differenze statisticamente significative nel confronto tra Regioni: la P.A. di Trento è il territorio con la percentuale più bassa di persone in sovrappeso/obese (29%), mentre la Puglia è la regione con la percentuale più alta (49%).
Il 97% degli intervistati ha dichiarato di mangiare frutta e verdura almeno una volta al giorno, il 39% ha riferito di mangiarne 3-4 porzioni. Solo il 10%, però, ha riferito un consumo di almeno 5 porzioni al giorno di frutta e verdura. Le donne sono quelle che consumano più frequentemente 5 porzioni al giorno, poi le persone più adulte (50-69 anni) e quelle con un alto livello di istruzione. Il valore più basso si registra nelle Asl della Calabria (6%), il più alto in Liguria (20%).
I dati “PASSI” 2010 evidenziano che un terzo della popolazione tra 18 e 69 anni è completamente sedentario, non svolgendo nessun tipo di attività fisica, né al lavoro né nel tempo libero. La sedentarietà risulta più diffusa al Sud, tra i 50-69enni, nelle donne, nelle persone con livello di istruzione più basso e in quelle che riferiscono molte difficoltà economiche.
Per promuovere uno stile di vita sana e attivo sono necessarie strategie integrate che devono riguardare non solo gli ambienti sanitari. La strategia proposta dal Piano Nazionale della Prevenzione 2010-2012 promuove sia azioni in ambiti specificamente sanitari, che in contesti ambientali, sociali ed economici maggiormente influenzanti i comportamenti individuali e gli ambienti di vita e di lavoro. Tale strategia è tra i punti cardine dei Piani Regionali della Prevenzione per il triennio 2010-2012, nonché oggetto di progetti specifici sul territorio che prevedono anche attività di formazione dedicate agli operatori e di informazione e comunicazione.
Le linee di intervento sviluppate da tutte le Regioni riguardano la prevenzione e la sorveglianza di abitudini, comportamenti, stili di vita non salutari e patologie correlate, con particolare riferimento alla scorretta alimentazione e alla sedentarietà.
Il progetto Buone pratiche sull’alimentazione – Intervento di promozione di prodotti ortofrutticoli freschi, più noto come E…Vai con la frutta finalizzato ad incrementare il consumo di frutta e verdura nella scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado e nei luoghi di lavoro ha visto il coinvolgimento delle regioni Toscana, Campania, Marche, Puglia, Sicilia, con il supporto scientifico del CREPS-Università di Siena. L’analisi dei dati ha evidenziato un miglioramento statisticamente significativo in particolare sull’incremento del consumo di frutta e verdura. Pertanto l’offerta di frutta nelle primarie e la distribuzione automatica di frutta e verdura nelle secondarie affiancate da percorsi formativi si sono dimostrati validi strumenti per incrementarne il consumo.
Fumo, Alcol, Sostanze stupefacenti e psicotrope
Riguardo il problema del fumo tra i giovani, la Global Youth Tabacco Survey, promossa dal CCM, ha evidenziato che il 46% degli intervistati (ragazzi di 13, 14 e 15 anni), ha fumato almeno una volta nella vita e il 92% di questi ha dichiarato che i rivenditori non si sono mai rifiutati di vendere loro le sigarette, nonostante il divieto di vendita ai minori di 16 anni.
Si stima che nel 2010 le vendite di sigarette si siano ridotte del 2,4% rispetto al 2009 a fronte di un ulteriore notevole aumento (+32,7%) delle vendite del tabacco trinciato a costo inferiore delle sigarette, particolarmente “appetibile” per i giovani consumatori.
Dal 2004 al 2011 sono stati attivati diciassette progetti CCM per il contrasto al tabagismo, che hanno, tra l’altro, facilitato l’inserimento della lotta al fumo negli atti istituzionali di programmazione di tutte le Regioni. Sono, inoltre, stati sperimentati a livello locale, modelli di intervento per la prevenzione tra i giovani, il rafforzamento della rete di operatori socio-sanitari, lo sviluppo di programmi di comunità e nei luoghi di lavoro, nonché attività di formazione al colloquio motivazionale breve, per operatori sanitari e di altri settori (farmacisti, insegnanti, operatori sportivi, ecc.).
Nell’ambito della linea di intervento per la promozione di stili di vita salutari del PNP 2010-2012, sedici Regioni hanno presentato nei propri piani territoriali, progetti di prevenzione del tabagismo (40 progetti su 153 complessivi della linea).
Nel 2010 la prevalenza dei consumatori a rischio per il consumo di alcol nella popolazione di età maggiore di 11 anni è pari al 25,4% tra i maschi e al 7,3% tra le femmine, per un totale di oltre 8.600.000 individui. Circa 1 milione e 300 mila giovani fra gli 11 e i 25 anni presentano rischi correlati al consumo fuori pasto o al binge drinking, più di 3 milioni di anziani non si attengono alla moderazione del modello mediterraneo e circa 390.000 minori al di sotto dell’età legale non rispettano la prescrizione di totale astensione dal consumo alcolico. Permangono forti differenze di genere in tutte le classi di età, tranne che in quella al di sotto dell’età legale (11-15 anni). Nell’Italia Nord orientale e Nord occidentale si concentra la maggior parte di consumo a rischio e nella popolazione maschile dell’Italia Nord-orientale si riscontrano i valori massimi nazionali per i consumi fuori pasto, il binge drinking e il complesso dei consumi a rischio.
Le attuali politiche di prevenzione del Ministero della salute sono inserite nel PNP 2010-2012 con l’obiettivo prioritario di ridurre le diverse categorie di consumatori di alcol a rischio.
Le Regioni proseguono il loro impegno per il contrasto dei problemi alcol correlati e hanno curato in particolare la programmazione delle attività di trattamento e prevenzione, adottando sempre più frequentemente un modello di approccio intersettoriale e interdisciplinare.
Relativamente alle sostanze d’abuso, nel corso del 2010 sono state rilevate le attività di 486 Servizi pubblici per le dipendenze, su 525 attivi (92,6 %). Risultano essere stati presi in carico 177.227 pazienti con problemi di sostanze d’abuso.
La sostanza d’abuso per cui la richiesta di trattamento è più diffusa è l’eroina (70,1% dei pazienti), seguita dalla cocaina (15,2%) e dai cannabinoidi (9,2% ). L’8,7% del totale dei pazienti presi in carico dai Servizi pubblici è stato trattato presso le strutture riabilitative (trend decrescente rispetto agli anni precedenti) e il 62,9% dei pazienti è stato sottoposto a programmi farmacologici integrati.
Il Piano di Azione Nazionale Antidroga 2010-2013 mira a rafforzare gli interventi di prevenzione basati su prove di efficacia, diretti alla popolazione generale e ai target più vulnerabili e a rischio comportamentale della popolazione giovanile.
Per quanto attiene ai soggetti affetti da gioco d’azzardo patologico, la Relazione al Parlamento sulle tossicodipendenze ha stimato che i soggetti affetti da gioco d’azzardo problematico siano circa 700.000, di cui 300.000 quelli patologici. Nel 2011, limitatamente alle Regioni/Province Autonome che hanno trasmesso i dati, sono risultati in trattamento per gioco d’azzardo patologico 4.687 soggetti, di cui 82% maschi.
Per tali tipologie di pazienti occorre definire modalità di presa in carico e assistenza, assicurando loro percorsi basati su evidenze scientifiche.