Rosolia

    Rosolia

    Data di ultimo aggiornamento Data di ultimo aggiornamento: 12/11/2024

    Immagine raffigurante la pelle di una persona affetta da rosolia

    La rosolia è una malattia molto contagiosa; di lieve entità nei bambini, rappresenta un problema per il nascituro se contratta in gravidanza

    La rosolia è una malattia infettiva, molto contagiosa, causata da un virus a RNA, appartenente al genere Rubivirus, della famiglia dei Togavirus, che si localizza in vari organi e tessuti. Prima dell'introduzione dei vaccini antirosolia, almeno l’80% delle persone venivano infettate dal virus prima dei 20 anni.

    Molto spesso la rosolia non si presenta con segni clinici evidenti e con una sintomatologia ben definita, per cui le infezioni possono passare del tutto inosservate.
    La malattia è particolarmente rischiosa, invece, quando viene contratta durante la gravidanza. Il virus, infatti, passa attraverso la placenta e può infettare l'embrione o il feto, generando aborto spontaneo, morte intrauterina e gravi malformazioni fetali (sindrome della rosolia congenita).
    Il rischio di malformazioni fetali gravi è massimo quando la rosolia viene contratta nel primo trimestre di gravidanza, mentre le infezioni contratte dopo la ventesima settimana raramente provocano malformazioni congenite.

    La rosolia è, come il morbillo, una malattia endemo-epidemica, sempre presente nelle collettività, con picchi epidemici ogni 7 anni e più.

    La malattia, sia in forma clinicamente evidente, che di infezione inapparente, lascia un’immunità (protezione nei confronti di successive infezioni) che dura per tutta la vita. Anche l’immunità indotta dal vaccino è di lunga durata.

    Per approfondire: