Epatite C

    Data di ultimo aggiornamento Data di ultimo aggiornamento: 27/07/2023

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    L’epatite C è una malattia infettiva del fegato causata da un virus a RNA (HCV) appartenente al genere Hepacivirus della famiglia dei Flaviviridae.
    Si trasmette per via parenterale, ossia attraverso il contatto con sangue infetto o fluidi corporei che lo contengono.
    L’infezione spesso decorre in maniera asintomatica o presenta sintomi vaghi e aspecifici.

    Circa il 30% (15-45%) delle persone infette elimina spontaneamente il virus entro 6 mesi dall'infezione senza alcun trattamento. Nel restante 70% (55-85%) dei casi l’infezione acuta può cronicizzare e trasformarsi in una patologia di lunga durata e/o condurre alla cirrosi, una condizione grave del fegato che può portare a sviluppare insufficienza epatica e tumore del fegato.

    L’OMS stima che ogni anno si verifichino circa 1,5 milioni di nuovi casi. Le persone con infezione cronica  sono circa 58 milioni. Ogni anno muoiono circa 290.000 persone a causa di patologie del fegato HCV correlate. La malattia è diffusa in tutto il mondo. I paesi con i più alti tassi di infezioni croniche sono l’Egitto, il Pakistan e la Cina.

    Non è ancora disponibile un vaccino contro l’epatite C, tuttavia i nuovi farmaci antivirali ad azione diretta, estremamente efficaci e sicuri, sono in grado di curare il 95% delle persone infette.

    Fondamentale è la diagnosi precoce. Diagnosticare l’infezione nelle persone inconsapevoli di essere contagiate consente di evitare le complicanze di una malattia epatica avanzata e permette di interrompere la circolazione del virus impendendo nuove infezioni.
    Per poter rilevare la presenza del virus dell’epatite basta un semplice test.
    Per i nati tra il 1969 e il 1989, è possibile aderire allo screening gratuito per l'epatite C, informandosi presso la propria ASL.

    Per approfondire