
Candida auris

Candida auris è un fungo isolato per la prima volta nel 2009 in Giappone da un campione proveniente dall'orecchio di una donna.
Il primo isolato clinico ad oggi noto, tuttavia, risale al 1996 ed è stato identificato retrospettivamente in una raccolta di campioni coreani.
I primi focolai europei si sono verificati a partire dal 2007 in Francia. Da allora, la segnalazione di casi è in rapido e preoccupante aumento a livello globale.
Al 31 dicembre 2022, gli Stati Uniti riportavano 5.654 casi clinici e 13.163 casi identificati tramite screening. Ulteriori casi sono stati identificati in diversi paesi nel mondo, per un numero complessivo di almeno 35 paesi. La terza indagine europea, condotta ad aprile 2022 dal Centro Europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), evidenziava 8 paesi con 335 casi di infezione/colonizzazione da C. auris segnalati nel 2020, e 13 paesi con 655 casi nel 2021, per un totale di 1.812 casi (di cui il 63% colonizzati) segnalati da 15 paesi dell’Unione Europea/Spazio Economico Europeo (UE/SEE) dal 2013 al 2021. Tra questi paesi, Danimarca, Francia e Germania avevano registrato focolai sporadici, Grecia e Italia focolai multipli, mentre la Spagna riportava una situazione di endemicità regionale.
In Italia è stato identificato il primo caso di infezione invasiva da C. auris nel 2019, seguito da un focolaio che ha interessato alcune regioni del nord nel periodo pandemico 2020-2022.
Candida auris è altamente pericolosa poiché:
- è un patogeno particolarmente infettivo
- circa il 90% degli isolati risultano resistenti almeno ad una delle 3 classi di antifungini disponibili
- l’infezione spesso interessa pazienti già ospedalizzati, può svilupparsi diverse settimane dopo il ricovero e il decesso può avvenire in pochi mesi
- i pazienti possono rimanere a lungo colonizzati
- la letalità della forma invasiva è elevata (circa 30% - 70%)
- è particolarmente persistente nell’ambiente e difficile da eradicare
- può formare biofilm e avere, quindi, una ridotta suscettibilità ai comuni disinfettanti, come perossido di idrogeno e clorexidina, e ai comuni prodotti antifungini
- la scarsa conoscenza di questa specie nelle strutture sanitarie può comportare una diagnosi ritardata, l’assunzione di un trattamento inefficace e un rischio elevato di decesso, nonché la diffusione nell’ambiente e il contagio di altri soggetti.
Molte caratteristiche di questo microrganismo non sono ancora chiare, come, ad es., la sua provenienza e i meccanismi di resistenza e i motivi delle frequenti infezioni verificatesi negli ultimi anni in luoghi diversi nel mondo.
Diversi studi scientifici allertano sulla frequenza di infezioni da C. auris in pazienti COVID-19 in vari Paesi.
Per approfondire
- Circolare 19 giugno 2023 - Aggiornamento della situazione epidemiologica e delle indicazioni relative ai casi di Candida auris, 25 maggio 2023
- Circolare 22 luglio 2022 - Aggiornamento della situazione epidemiologica relativa ai casi di Candida auris in Italia, disponibilità del Laboratorio Nazionale di Riferimento - luglio 2022
- Circolare 29 novembre 2021 - Aggiornamento della situazione epidemiologica relativa ai casi di Candida auris in Italia - novembre 2021
- Circolare 27 marzo 2021 - Aggiornamento delle raccomandazioni per il controllo dell’infezione da Candida auris in Italia - marzo 2021
- Circolare 5 giugno 2020 - Aggiornamento delle raccomandazioni per il controllo dell’infezione da Candida auris in Italia
- Circolare 7 maggio 2018: Candida auris in ambito sanitario – Rapid Risk Assessment dell’ECDC del 23 aprile 2018