Sull'applicazione delle norme sulla riduzione delle liste d'attesa
Signor Presidente, onorevoli senatori, vi ringrazio per i quesiti che mi danno una nuova occasione per aggiornare quest'Assemblea e, tramite la diretta televisiva, anche i nostri cittadini. Nonostante sia noto, leggendo alcune critiche serve ancora una volta ribadire che agli inizi del 2000 si decise di delegare le competenze in materia di gestione della salute alle Regioni italiane, generando un sistema a macchia di leopardo con tante indubbie eccellenze, ma anche situazioni obiettivamente vergognose. Proprio per questo, fin dal suo insediamento, questo Governo ha lavorato per definire requisiti organizzativi di base che potessero rafforzare il Servizio sanitario nazionale.
Cito alcuni punti fondamentali. In primo luogo, la presa in carico obbligatoria del paziente: per la prima volta, un cittadino con regolare prescrizione non può essere lasciato a se stesso. L'azienda sanitaria ha l'obbligo di individuare la migliore soluzione possibile, sia in regime ordinario, libero-professionale o privato accreditato, al solo pagamento del ticket, se non esente. Onorevoli senatori, vi chiedo: perché permangono realtà in cui le liste sono chiuse, ma si paga e vengono aperte? L'articolo 32 della Costituzione non parla di pagamento, anzi, al contrario, parla di cure gratuite agli indigenti.
Quanto al CUP regionale obbligatorio, le Regioni devono implementare un CUP che integri tutte le strutture sanitarie pubbliche e private accreditate, eliminare liste parallele e garantire tracciabilità. Onorevoli senatori, vi chiedo: poiché è dimostrato da Lazio, Liguria e Basilicata che l'adozione del CUP unico porta a un notevole aumento delle prestazioni disponibili e quindi a un abbattimento dei tempi d'attesa, perché non vi si è proceduto in tutte le Regioni, dopo otto mesi, in presenza di fondi dedicati?
La Piattaforma nazionale unica sulle liste d'attesa è un database unico per tracciare in tempo reale le disponibilità di prestazioni sanitarie su tutto il territorio, con un monitoraggio centralizzato e trasparente. Onorevoli senatori, vi chiedo: perché ci sono Regioni come il Lazio, la Basilicata e da oggi anche la Liguria che trasmettono i dati delle prestazioni in tempo reale e altre che ancora non hanno caricato alcunché o lo fanno nei modi più strani? Voglio essere molto chiaro: la situazione accertata recentemente dalle ispezioni dei Carabinieri dei NAS non ammette scuse né giustificazioni. In una struttura su quattro ci sono irregolarità. I risultati positivi nelle Regioni virtuose dimostrano inequivocabilmente che il problema non è la legge, ma chi la ignora. Ogni giorno in Italia vengono erogate milioni di prestazioni e tutti i sondaggi effettuati dicono che i cittadini sono contenti del lavoro del personale sanitario nei nostri ospedali; tanti però sono ancora i casi d'inefficienza. Ancora una volta vi chiedo: perché un cittadino deve rivolgersi ai NAS o ai giornalisti per fare sbloccare una lista ingiustamente chiusa?
Si dice che mancano le risorse economiche. Come ho già detto prima, la Corte dei conti ha messo nero su bianco le spese esigue delle Regioni rispetto ai fondi per le liste d'attese ricevuti dal 2020. Si dice che manca il personale, ed è vero. Tuttavia le accuse devono essere basate su dati reali, così che si possa davvero fare qualcosa. Agenas certifica che nel quinquennio 2019-2024 il personale, tra uscite ed entrate, non è diminuito. Ci sono carenze in alcune specialità? Ci stiamo lavorando. Mancano infermieri? Ci stiamo lavorando.
Onorevoli senatori, mi hanno fatto notare i toni molto diversi che sto utilizzando da qualche giorno a questa parte. Rivendico tutte le parole dette e scritte. Ora le norme ci sono, i compiti sono chiari e abbiamo i dati per comprendere chi va sostenuto e chi deve urgentemente mettere fine alle proprie inefficienze. Non sono mancati e non mancheranno gli sforzi del Governo a sostegno delle realtà che mostreranno reale spinta riorganizzativa e saranno in grado di quantificare le esigenze, così che si possano trovare utili soluzioni.
Senato della Repubblica
Resoconto stenografico della seduta n. 291
Giovedì 3 aprile 2025