Iniziative in materia di attuazione del Piano nazionale di prevenzione vaccinale, con particolare riferimento all'adesione alla procedura di acquisto di vaccini contro il COVID-19 aperta dalla competente autorità europea il 16 gennaio 2024

    08 maggio, 2024 - Camera dei deputati
    Question time n. 3-01189 Ministro Schillaci

    Grazie, Presidente. Ringrazio gli interroganti per il quesito, che mi consente di fornire i dovuti chiarimenti. Il Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2023-2025, approvato in Conferenza Stato-regioni il 2 agosto 2023, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 21 agosto scorso, e il relativo calendario nazionale vaccinale hanno lo scopo primario di armonizzare le strategie vaccinali messe in atto in Italia per garantire alla popolazione, indipendentemente da luogo di residenza, reddito, livello socio-culturale e status giuridico, i pieni benefici derivanti dalle vaccinazioni.

    In particolare, sulla base del decreto-legge del 7 giugno 2017, modificato dalla legge di conversione del 31 luglio 2017, prevede le seguenti vaccinazioni obbligatorie per i minori di età compresa tra 0 e 16 anni e per i minori stranieri non accompagnati: antipolio, antidifterite, antitetanica, antiepatite B, antipertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo B, antimorbillo, antirosolia, antiparotite, antivaricella.

    Il Piano nazionale prevenzione vaccinale persegue questi obiettivi: mantenere lo status polio-free; raggiungere e mantenere le eliminazioni di morbillo e rosolia; rafforzare la prevenzione del cancro della cervice uterina; raggiungere e mantenere coperture vaccinali target rafforzando governance, reti e percorsi di prevenzione vaccinale; promuovere interventi vaccinali nei gruppi di popolazione ad alto rischio per patologia; ridurre le diseguaglianze e prevedere azioni per i gruppi di popolazione difficilmente raggiungibili; completare l'informatizzazione delle anagrafi vaccinali regionali e mettere a regime l'anagrafe vaccinale nazionale; migliorare la sorveglianza delle malattie prevenibili da vaccino; rafforzare la comunicazione in questo campo; promuovere nei professionisti sanitari la cultura delle vaccinazioni e la formazione in vaccinologia.

    Quindi, questo è uno strumento di protezione, sia individuale che collettiva, da realizzarsi attraverso l'equità dell'accesso ai vaccini di elevata qualità per vari patogeni sotto il profilo di efficacia e sicurezza e disponibili nel tempo, prevedendo il più possibile situazioni di carenza, e a servizi di immunizzazione di livello eccellente.

    A tal riguardo, mi preme segnalare che il Piano nazionale prevenzione vaccinale 2023-2025 non fa riferimento all'Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (HERA), che si occupa di prevenire, individuare e rispondere rapidamente alle emergenze sanitarie, non tratta le tematiche di preparedness e di governance dell'emergenza nell'ambito dei patogeni respiratori.

    Inoltre, devo far presente che il documento PRET, “Preparedness and resilience for emerging threats module 1: Planning for respiratory pathogen pandemics version 1.0”, emanato nel 2023 dall'OMS, non ha attinenza con il Piano stesso, ma riguarda l'adozione di un “Piano strategico operativo di preparazione e risposta ad una pandemia da patogeni a trasmissione respiratoria a maggiore potenziale pandemico 2024-2028”. L'iter è attualmente in corso.

    Ciò premesso, per quanto concerne le procedure di acquisto dei vaccini a mRNA COVID-19, rappresento che l'HERA, nell'estate del 2023, ha lanciato una procedura di joint procurement per la fornitura dei vaccini a mRNA COVID-19 Moderna per conto dei Paesi membri, a cui l'Italia non ha inizialmente aderito, chiedendo che la fornitura fosse aggiornata alle ultime varianti. Attraverso successive interlocuzioni il nostro Paese si è reso, poi, disponibile a reperire tutti i vaccini che si fossero eventualmente resi necessari, purché aggiornati.

    Devo a tal proposito evidenziare che l'Italia ha comunque garantita una fornitura annuale di vaccini a mRNA in virtù del pregresso purchase agreement sottoscritto che assicura fino al 31 dicembre 2026 la fornitura annuale di dosi vaccinali anti-COVID.

    Concludo, rassicurando che le ulteriori valutazioni che si renderanno opportune verranno effettuate sulla base dell'andamento epidemiologico futuro e, qualora si rivelasse la necessità di dosi vaccinali supplementari e aggiornate a nuove varianti, anche in considerazione di eventuali raccomandazioni internazionali, si procederà ad esperire tutte le operazioni di approvvigionamento ritenute necessarie.

     

    Camera dei deputati
    Resoconto stenografico dell'Assemblea n. 289
    Mercoledì 8 maggio 2024