Gravi ritardi nell'erogazione delle prestazioni sanitarie, con riguardo ai casi emersi in Sicilia

    03 aprile, 2025 - Camera dei deputati
    Question time n. 3-01804 Ministro Schillaci

    Signora Presidente, onorevoli senatori, ringrazio i senatori interroganti per l'opportunità di fare chiarezza - l'ennesima - su un tema che sta a cuore a questo Governo sin dal suo insediamento.

    Il decreto-legge 7 giugno 2024, n. 73, convertito nella legge 29 luglio 2024, n. 107, ha introdotto misure strutturali che puntano a risolvere alla radice il problema. Si tratta non di palliativi o di interventi spot, ma di una riforma organica che ridefinisce ruoli e responsabilità di tutti gli attori coinvolti, a partire dal Ministero fino alle singole strutture sanitarie.

    Voglio essere molto chiaro: queste misure richiedono una piena sinergia con le Regioni, che devono puntualmente porre in essere le azioni di competenza. Non è accettabile che, a distanza di mesi dall'approvazione del decreto-legge, ci siano ancora resistenze o ritardi nell'applicazione; così come non è accettabile rivendicare insufficienza di stanziamenti, quando la Corte dei conti, nella sua ultima relazione, mette nero su bianco la spesa esigua delle Regioni rispetto ai fondi ricevuti dal 2020 per le liste d'attesa. I dati comunicati al Ministero dalle Regioni indicano che ancora non sono state impiegate tutte le risorse assegnate dal 2022 al 2024 e che in alcuni casi i fondi sono stati destinati a tappare buchi di bilancio.

    La Piattaforma nazionale per le liste di attesa, che è il sistema per garantire al cittadino tempi certi con il ricorso intramoenia, o privato quando necessario, e l'estensione delle visite nel fine settimana sono misure che stanno già producendo risultati tangibili nelle Regioni che le hanno implementate. I dati raccolti per gennaio e febbraio 2025 mostrano un quadro a macchia di leopardo che conferma quanto sostenuto: dove si applica la legge ci sono i risultati. Il Ministero e Agenas stanno conducendo incontri serrati con le Regioni per affiancarle e risolvere le criticità. Sia chiaro, però, che si tratta non di carenza di strumenti o risorse, ma di volontà politica e organizzativa. Abbiamo già inviato alla Conferenza Stato-Regioni lo schema per il decreto che finanzia investimenti per oltre 27 milioni di euro nel potenziamento dei CUP regionali. Abbiamo previsto nella legge di bilancio 25 misure per valorizzare il personale del Sistema sanitario nazionale.

    Il disegno di legge n. 241, oggi all'esame delle Commissioni parlamentari, introduce ulteriori misure per la riduzione delle liste d'attesa e dei tempi massimi.

    Sul grave episodio rilevato all'ASP (Azienda sanitaria provinciale) di Trapani il Ministero ha avviato immediatamente un'azione ispettiva il 18 e il 19 marzo. L'istruttoria è in corso e la Regione siciliana ha comunicato l'avvio del procedimento di revoca dell'incarico del direttore generale dell'ASP. Risulta inoltre avviato e concluso un piano straordinario per l'abbattimento delle liste d'attesa relative alla refertazione dei campioni di anatomia patologica.

    Verrebbe da rispondere al qualunquismo dell'accusa generica di fallimento con un altrettanto generico fallimento del modello regionale di gestione della sanità, ma questo Governo è concentrato sin dall'inizio solo sulle soluzioni, non su accuse qualunquistiche. I risultati di quelle realtà che stanno applicando la legge sulle liste d'attesa sono davanti agli occhi di tutti.

    Conosco bene la sanità pubblica - ho fatto il medico per trent'anni nel Servizio sanitario nazionale - e continuo a credere che la strada sia quella della seria collaborazione, non quella della negoziazione con l'inadempienza. Il diritto alla salute non è negoziabile: o si applica la legge o si deve rispondere delle proprie inadempienze

     

    Senato della Repubblica 
    Resoconto stenografico della seduta n. 291
    Giovedì 3 aprile 2025