29 ottobre, World Stroke Day - Giornata Mondiale dell’ictus

Il 29 ottobre si celebra la Giornata mondiale dell'ictus World Stroke Day, malattia cerebrovascolare acuta causata dall’improvvisa ostruzione (da parte di un trombo o di un embolo; ictus ischemico) oppure dalla rottura (ictus emorragico) di un vaso sanguigno che irrora l’encefalo. La mortalità per ictus è del 20-30% a 30 giorni dall’evento e del 40-50% a distanza di un anno, mentre il 75% dei pazienti sopravvissuti presenta qualche forma di disabilità che nella metà dei casi comporta perdita dell’autosufficienza. La prevalenza e l’incidenza dell’ictus aumentano con l’età, in particolare a partire dai 55 anni; dopo i 65 anni l’aumento dell’incidenza è esponenziale. L’ictus rappresenta un’importante problematica di salute pubblica per la sua diffusione nella popolazione e per la gravità delle conseguenze sulle persone colpite e comporta spesso un notevole coinvolgimento dei familiari del paziente e dei caregiver con rilevanti costi economici e sociali.
Si stima che ben il 90% degli ictus potrebbe essere prevenuto agendo sui principali fattori di rischio modificabili. Pertanto, per il 2024, la campagna #GreaterThan Stroke, lanciata nel 2023 per sensibilizzare la popolazione sul ruolo fondamentale della promozione della salute e della prevenzione, si indirizza sull’importanza della pratica regolare di attività fisica per la prevenzione e il recupero di questa grave patologia.
Principali fattori di rischio
Tra i principali fattori di rischio non modificabili vi sono la familiarità, il genere e l’età, mentre tra quelli modificabili vi sono:
- tabagismo (fumo e uso di altri prodotti del tabacco e con nicotina);
- sedentarietà/insufficiente attività fisica;
- scorretta alimentazione (non equilibrata e ipercalorica; ricca di grassi, zuccheri e sale; povera di frutta e verdure);
- sovrappeso e obesità;
- ipertensione arteriosa;
- dislipidemie (valori aumentati di colesterolemia e/o di trigliceridemia);
- diabete mellito;
- fibrillazione atriale;
- cardiopatie (cardiopatia ischemica, cardiomiopatie, patologie delle valvole cardiache, forame ovale pervio, aneurisma del setto interatriale);
- vasculopatie (lesioni ateromasiche dell’arco aortico, delle carotidi e dei vasi intracranici; aneurismi cerebrali).
Altri fattori di rischio modificabili sono i disordini emorragici e trombofilici, l’anemia a cellule falciformi, la malattia renale cronica (MRC), la sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS), l’uso di contraccettivi orali, la terapia ormonale sostitutiva (Hormone Replacement Therapy, HRT) in menopausa e l’assunzione di droghe (cocaina; metanfetamina o prodotti simili quali ecstasy e anfetamina; oppiacei, in particolare eroina).
I dati epidemiologici
A livello globale l’ictus è risultato nel 2021 la terza causa di morte e la quarta causa di disabilità; è stato stimato che, con una incidenza di 11,9 milioni di casi e una prevalenza di 93,8 milioni di casi, tale patologia abbia causato 7,25 milioni di decessi rappresentando il 5,6% di tutti gli anni persi per morte prematura o disabilità (disability-adjusted life years, DALY). Più frequente è la forma ischemica di ictus, che si stima abbia provocato 3,59 milioni di decessi con una incidenza di 7,80 milioni di casi e una prevalenza di 69,9 milioni di casi. Seguono l’emorragia intracerebrale, causa di 3,31 milioni di decessi con una incidenza di 3,44 milioni di casi e una prevalenza di 16,6 milioni di casi, e l’emorragia subaracnoidea, causa di circa 353 mila decessi con una incidenza di 697 mila casi e una prevalenza di 7,85 milioni di casi.
La World Stroke Organization stima che 1 persona su 4 abbia un ictus nel corso della vita e che ogni 3 secondi qualcuno, da qualche parte, venga colpito da ictus. Per i sopravvissuti all'ictus, gli effetti possono essere devastanti.
Secondo i dati ISTAT in Italia nel 2021 si sono verificati 53.683 decessi per malattie cerebrovascolari (21.702 maschi e 31.981 femmine), che rappresentano il 7,6% di tutti i decessi verificatisi nel nostro Paese.
Grazie al miglioramento dell’efficacia delle misure preventive, terapeutiche e assistenziali dell’ictus e dei correlati fattori di rischio, inclusa la maggior diffusione su tutto il territorio nazionale dei Centri Ictus o Stroke Unit, negli ultimi decenni si è osservata in Italia una progressiva riduzione dell’incidenza e della mortalità per malattie cerebrovascolari. Tuttavia la diminuita mortalità e l’aumento della proporzione di anziani nella popolazione generale hanno contribuito, nel tempo, all’incremento della prevalenza e della disabilità legata a tali malattie, con aumento anche del peso sociale (burden).
La Prevenzione
La prevenzione rappresenta l’arma più efficace per ridurre i casi di ictus e di altre malattie cardio-cerebrovascolari e si basa essenzialmente sull’adozione e sul mantenimento di stili di vita salutari (non fumare e non consumare altri prodotti del tabacco; praticare regolarmente un’adeguata attività fisica; evitare il consumo rischioso e dannoso di alcol; seguire una sana alimentazione, varia ed equilibrata, prediligendo il consumo di frutta, verdura, cereali integrali e pesce e limitando l’assunzione di sale, carne rossa, grassi di origine animale e zuccheri; mantenere un peso corporeo ottimale), nonché sull’identificazione precoce e sull’adeguata gestione di eventuali fattori che aumentano notevolmente il rischio di ictus, quali ipertensione arteriosa, dislipidemie, diabete mellito, fibrillazione atriale, cardiopatie e vasculopatie.
Il Ministero della Salute sostiene la prevenzione dell’ictus e, più in genere, delle malattie cardio-cerebrovascolari come obiettivo prioritario per il contrasto alle malattie croniche non trasmissibili in particolare attraverso il Piano Nazionale della Prevenzione (PNP) 2020-2025 e l'Alleanza italiana per le malattie cardio-cerebrovascolari.
- Il Piano nazionale della Prevenzione 2020-2025
Il Piano Nazionale della Prevenzione (PNP) 2020-2025, adottato con Intesa Stato-Regioni del 6 agosto 2020, in continuità con i precedenti conferma l’approccio intersettoriale, per setting e per ciclo di vita, consolidando l’impegno delle Regioni alla promozione della salute, alla prevenzione e al rafforzamento degli interventi finalizzati all’individuazione precoce dei soggetti in condizioni di rischio per le malattie croniche non trasmissibili, tra cui le malattie cardio-cerebrovascolari, e al loro indirizzo verso un’adeguata “presa in carico”.
Tutte le Regione e le Province Autonome hanno predisposto e adottato entro il 31 dicembre 2021 i propri Piani Regionali della Prevenzione (PRP), attualmente in corso di attuazione e monitoraggio, in cui sono stati declinati contenuti, obiettivi e linee di azione del PNP 2020-2025; è in corso l’implementazione dei PRP all’interno dei contesti territoriali.
- L'Alleanza italiana per le malattie cardio-cerebrovascolari
Costituita nel 2017 presso l’attuale ex Direzione generale della prevenzione sanitaria del Ministero, è un’Alleanza volontaria che riunisce in un tavolo di confronto permanente tutti i principali stakeholder con il comune obiettivo di favorire interventi di promozione della salute, prevenzione e controllo delle malattie cardio-cerebrovascolari, in linea con il Programma “Guadagnare salute: rendere facili le scelte salutari” (DPCM 4 maggio 2007), il Piano Nazionale della Prevenzione e il Piano Nazionale Cronicità. Ad oggi aderiscono all'Alleanza quarantotto tra Federazioni/Società di cardiologia e neurologia, medicina interna, medici di medicina generale, pediatri, farmacisti, nonché Associazioni di pazienti e altri Enti.
Attraverso documenti di carattere scientifico e materiali informativi l’Alleanza contribuisce alla diffusione di indirizzi per gli operatori sanitari e alla sensibilizzazione dei cittadini al fine di ridurre l’incidenza, la morbosità e la mortalità nel lungo periodo di queste patologie.
Cosa fare in caso di comparsa di sintomi riferibili all'ictus?
Prevenire è fondamentale, ma è anche importantissimo sapere cosa fare in caso di improvvisa comparsa di sintomi riferibili all’ictus. L’ictus, infatti, è una patologia “tempo-dipendente”: in corso di ischemia prima si interviene e più cellule cerebrali si possono salvare (“il tempo è cervello”), consentendo una migliore ripresa dall’ictus. La massima efficacia dei trattamenti di riperfusione si ottiene se vengono intrapresi entro 4.5-6 ore dall’esordio dei sintomi.
Pertanto, in caso di COMPARSA di uno o più sintomi riferibili all'ictus quali:
- improvvisa riduzione o perdita di motilità e di forza e/o improvvisi deficit sensitivi (formicolii, perdita di sensibilità) alla metà inferiore del viso (con asimmetria della bocca che appare “storta” soprattutto quando il paziente prova a sorridere), al braccio e/o alla gamba di un lato del corpo
- improvvisa difficoltà nel parlare e/o nel comprendere il linguaggio altrui
- improvvisi disturbi visivi a carico di uno o di entrambi gli occhi
- improvvisa perdita di coordinazione dei movimenti, sensazione di vertigine, di sbandamento e/o caduta a terra
- improvviso mal di testa lancinante e inconsueto
è necessario CHIAMARE IMMEDIATAMENTE IL 112/118 per il trasporto urgente al Pronto Soccorso di un Ospedale dove si eseguono le cure specialistiche per l’ictus (Stroke Unit). Non aspettare di vedere se i sintomi migliorano spontaneamente, non contattare il medico di medicina generale (MMG) o la Guardia Medica e non recarsi in Pronto Soccorso con mezzi propri, anche per evitare di presentarsi in un Ospedale dove non sia attiva una Stroke Unit.
L’acronimo FAST, usato dagli americani, consente di ricordare facilmente alcuni test da fare quando si sospetta che una persona sia stata colpita da ictus (Cincinnati Prehospital Stroke Scale):
- F (come Face: faccia): chiedere alla persona di sorridere e osservare se un angolo della bocca non si solleva o "cade" e la bocca appare “storta”;
- A (come Arms: braccia): chiedere alla persona di alzare entrambe le braccia e osservare se presenta difficoltà/incapacità a sollevare un braccio o a mantenerlo alzato allo stesso livello dell’altro;
- S (come Speech: linguaggio): chiedere alla persona di ripetere una frase semplice e valutare se il suo modo di parlare risulti strano (parole senza senso) o biascicato;
- T (come Time: tempo): se è presente uno qualunque di questi segni, bisogna CHIAMARE IMMEDIATAMENTE IL 112/118.
Per saperne di più
- Sito World Stroke Day
- Tema Alleanza Malattie cerebro-cardiovascolari
- Le malattie cerebrovascolari - Cosa sono e cosa fare per prevenirle e affrontarle
- Le malattie cerebrovascolari - Come prevenire l'ictus nella donna
- Malattie cardio-cerebrovascolari-Ictus
- Global Burden of Disease Study 2021. Stroke - Level 3 cause
- Global Burden of Disease Study 2021. Ischemic stroke - Level 4 cause
- Global Burden of Disease Study 2021. Intracerebral hemorrhage - Level 4 cause.
- Global Burden of Disease Study 2021. Subarachnoid hemorrhage - Level 4 cause.
- Sito World Health Organization (WHO) – The top 10 causes of death
- Piano nazionale della Prevenzione (PNP) 2020-2025
- Alleanza italiana per le malattie cardio-cerebrovascolari
- Documento informativo per il cittadino sulla prevenzione delle malattie cerebrovascolari lungo il corso della vita (versione pdf)