28 marzo 2025 Giornata mondiale dell'endometriosi

Il 28 marzo 2025 ricorre la Giornata Mondiale dell'Endometriosi, istituita nel 2014 per porre l'attenzione su una malattia, che, in alcuni casi, può essere fortemente invalidante per le donne che ne soffrono.
Cosa sappiamo
L’endometriosi è una malattia cronica, che colpisce le donne in età fertile ed è caratterizzata dalla presenza e dalla proliferazione di tessuto endometriale al di fuori della cavità uterina. I sintomi più frequenti sono mestruazioni dolorose, dolore pelvico cronico, dolore durante la minzione, sintomi gastrointestinali, dolore ai rapporti sessuali, affaticamento.
Questi sintomi rendono difficile la diagnosi, in quanto sono comuni anche ad altre patologie. L’endometriosi è una delle cause più note di infertilità. Ne consegue che questa malattia può avere importanti ripercussioni sul benessere psicofisico delle donne che ne sono affette e sulla loro qualità di vita.
Impatto dell'endometriosi
L’endometriosi è considerata una malattia di rilevanza sociale, in quanto, nelle forme più severe, la sintomatologia e i disturbi limitano la produttività lavorativa delle donne che ne sono affette. Si tratta, dunque, di una patologia da considerare con attenzione, dal momento che solo una bassa percentuale di donne che ne soffre sa di esserne affetta.
Nel mondo sono circa 190 milioni le donne (tra il 2 e il 10% della popolazione femminile generale) colpite da endometriosi durante l'età riproduttiva, anche se alcune possono soffrirne oltre la menopausa.
In Italia circa 1.800.000 donne convivono con una diagnosi di endometriosi (con prevalenza pari a 1,4% della popolazione femminile tra 15-50 anni). Si stima che il 30-40% delle donne che soffrono di endometriosi possa riscontrare problemi di fertilità o subfertilità.
Diagnosi
La diagnosi arriva spesso dopo un percorso lungo e dispendioso, il più delle volte vissuto con gravi ripercussioni psicologiche per la donna.
La diagnosi avviene in tempi ridotti rispetto al passato grazie all'uso di tecniche di indagine più sofisticate come l'ecografia transvaginale e la risonanza magnetica nucleare.
Se le mestruazioni dolorose impediscono di seguire la routine quotidiana, di andare al lavoro o a scuola, non bisogna esitare a rivolgersi al proprio medico o allo specialista, i quali saranno in grado di indirizzare verso gli esami necessari per raggiungere una diagnosi accurata e avviare le cure appropriate.
Trattamento
Il trattamento dell'endometriosi si avvale di tecniche chirurgiche mininvasive, tecniche di riproduzione assistita, nuovi farmaci. La scelta del trattamento si basa su un'accurata anamnesi che terrà in considerazione, in particolare, l’età della donna e il relativo potenziale di fertilità. È importante che la donna sia informata e consapevole dell'eventuale piano terapeutico personalizzato.
Da ciò è nata l'esigenza di una Linea Guida Nazionale sull'Endometriosi, la definizione della quale è stata affidata dal Sistema Nazionale Linee Guida (SNLG), presso l’Istituto Superiore di Sanità, alla Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO) con il compito di coordinarne la produzione.
L'endometriosi è inserita nell’elenco delle patologie croniche e invalidanti (Ministero della Salute - Esenzioni per malattie croniche), con riconoscimento al diritto all’esenzione del ticket per alcune prestazioni specialistiche (endometriosi moderata e grave).
Linee guida sull'endometriosi e recenti evidenze scientifiche
Nel 2022 sono state aggiornate dalla Società europea per la riproduzione umana e l'embriologia (ESHRE) le linee guida sulla diagnosi e il trattamento dell'endometriosi pubblicate nel 2014.
Le recenti evidenze scientifiche rivelano che la laparoscopia diagnostica non è più il gold standard diagnostico ed ora è raccomandata solo nei pazienti con risultati di imaging negativi e nei quali il trattamento non ha avuto successo o è stato inadeguato. Inoltre, lo sviluppo di nuovi metodi non invasivi e il miglioramento di quelli esistenti per rilevare o escludere in modo affidabile l'endometriosi sono di fondamentale importanza.
Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Breastfeeding Medicine, condotto da un team di ricercatori provenienti da Iran e Australia, ha portato ad una revisione e meta-analisi della letteratura medica, con l'obiettivo di valutare l’effetto dell'allattamento al seno e dell'ingestione di latte materno sul rischio di endometriosi. I risultati dello studio, che ha coinvolto circa 11.000 donne, hanno dimostrato che l'allattamento al seno si associa a una significativa riduzione delle probabilità di sviluppare la malattia.
Numero verde SIGO 800.592.782
Nella giornata dedicata all’endometriosi la SIGO - Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia conferma il suo impegno verso le donne affette da tale patologia, mettendo a disposizione il numero verde 800.592.782. Le donne possono rappresentare i loro dubbi a ginecologi esperti della patologia, chiedere informazioni di tipo diagnostico e terapeutico e ricevere risposte e consulenze.