Tubercolosi bovina

    Tubercolosi bovina

    Data di ultimo aggiornamento Aggiornato il5 settembre 2024

    Che cos'è

    La tubercolosi è una malattia a decorso cronico il cui quadro clinico è in relazione alla localizzazione, alla natura e all'entità delle lesioni nei vari organi e tessuti colpiti. Oltre ad una situazione depauperante generalizzata, l'animale essendo colpito dall'infezione prevalentemente a livello polmonare, manifesta tosse inizialmente secca e rara quindi più frequente e produttiva. I linfonodi della cavità toracica sono spesso interessati con possibili fenomeni compressivi a livello gastrointestinale, respiratorio o circolatorio.

    Nella generalizzazione precoce le lesioni sono evidenti soprattutto a carico:

    • dei linfonodi bronchiali,
    • mediastinici,
    • sottomascellari
    • retrofaringei.

    A livello polmonare le lesioni sono quelle di una polmonite a focolai globulari. Dopo l'inizio acuto, il processo si cronicizza con trasformazione dei focolai in noduli caseo-calcarei.

    Nei casi cronici le lesioni sono rappresentate da:

    • broncopolmonite caseosa acinosa o globulare
    • polmonite cronica e colliquazione delle parti lese
    • cavitazione.

    Nel bovino si riscontrano spesso lesioni a livello pleurico (tisi perlacea) derivanti da disseminazione dei micobatteri attraverso il circolo linfatico locale. Lesioni a diverso stadio si riscontrano anche in altri organi come milza, reni, ossa e articolazioni.

    Diagnosi

    Attualmente la prova ufficiale per la diagnosi di bTC bovina, è il test di intradermoreazione singolo (IDTS) o comparativo (IDTC) eseguiti rispettivamente con la tubercolina bovina (Protein Purified derivative: PPDb) e con la tubercolina bovina e aviare (PPDa). E' un test cutaneo di allergia all'inoculazione, di un allergene derivato dal Micobatterio tubercolare che negli animali infetti provoca ispessimento cutaneo valutato dopo 72 ore. Oltre all'ispessimento vi possono essere fenomeni infiammatori locali o generali. Operativamente l’IDTS e l’IDTC devono essere eseguite nella regione del collo fra il terzo anteriore e il terzo mediano. Nel caso di bovini legati con catene, è da preferirsi la zona della spalla, anteriormente o posteriormente alla spina della scapola. Altre prove utilizzate per la conferma diagnostica di bTC sono l’isolamento colturale di M. bovis/M. caprae da tessuti prelevati da animali positivi o dubbi alla prova IDT o dal reperto di lesioni sospette nel corso di macellazioni regolari.

    Terapia e profilassi

    Al momento non esiste un vaccino per la Tubercolosi bovina. Quando si riscontrano uno o più sintomi, tali da far sospettare l’infezione da bTC, occorre immediatamente darne comunicazione ai servizi veterinari competenti per territorio.

    Prevenzione

    Nel bovino l’infezione da M. bovis/M. caprae viene contratta per via respiratoria attraverso la diffusione di aerosol (goccioline di muco del diametro inferiore di 5µm) contenente anche poche cellule batteriche. La diffusione tuttavia potrebbe anche avvenire indirettamente da pascoli e acque contaminate (Microbes and Infection- D. Neil Wedlock; Barbier et al. 2016).

    La fonte principale di contagio per l'uomo è rappresentata dal contatto con animali infetti e dall'ingestione di latte non pastorizzato proveniente da animali infetti o dai suoi derivati (yogurt, formaggi freschi, burro).

    Fondamentali sono anche la disinfezione* e la delimitazione delle zone infette, il controllo delle movimentazioni degli animali vivi unitamente alle indagini epidemiologiche volte a individuare l’origine dell’infezione.