Bufale e disinformazione sono molto pericolose quando riguardano la salute e spesso non è facile distinguerle tra milioni di informazioni. In queste pagine facciamo chiarezza sulle fake news più diffuse, smentendole alla luce delle evidenze disponibili.
Tutte le informazioni sono verificate dagli esperti del ministero della Salute e/o dell’Istituto superiore di sanità e sono basate su evidenze scientifiche, normative, documentazioni nazionali e internazionali disponibili alla data di pubblicazione di ogni notizia.
Respirare aria calda dall’asciugacapelli elimina il virus dalla gola perché con il caldo muore
Applicare la vaselina o altre creme intorno alle narici, intrappola il virus così non entra nel naso
Non ci sono evidenze che il virus resti intrappolato dalla vaselina. Per evitare il contagio è necessario indossare la mascherina, rispettare le distanze di sicurezza e non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani non lavate o disinfettate.
Le mascherine non proteggono dalle nuove varianti del virus
Le mascherine proteggono in base alla loro capacità di filtraggio. Recenti evidenze mostrano una maggiore trasmissibilità delle nuove varianti dovuta anche alla diffusione aerea (airborne) e non più soltanto alla trasmissione delle droplets. Le mascherine riducono la trasmissione del virus e salvano vite umane. Dovrebbero essere utilizzate in combinazione con altre misure per ridurre la trasmissione di SARS-CoV-2, quali il mantenimento del distanziamento fisico, evitare ambienti chiusi e affollati, garantire una buona ventilazione degli spazi interni, lavarsi le mani regolarmente e coprire con un fazzoletto o con il gomito piegato gli starnuti e la tosse. La chiave per un uso efficace delle mascherine è quella di usarle in modo corretto e coerente.
Il COVID-19 si trasmette attraverso i rapporti sessuali
No, non ci sono attualmente evidenze scientifiche che SARS-CoV2 possa essere trasmesso per via sessuale. Durante i rapporti sessuali viene, però, meno il distanziamento interpersonale, aumentando la possibilità di contagio.
Per difendermi dal virus posso andare in farmacia e acquistare i nuovi farmaci sperimentali
Un farmaco prima di arrivare nelle farmacie deve aver superato diverse fasi di sperimentazione che ne testano l’efficacia e la sicurezza seguendo procedure ben definite. Solo quei farmaci che hanno superato tutte le fasi di sperimentazione ed hanno avuto l’autorizzazione all'immissione in commercio dalle autorità competenti, possono essere disponibili nelle farmacie e acquistati dopo prescrizione medica. Ci sono poi farmaci che sono resi disponibili solo per la somministrazione ospedaliera.
Alcuni farmaci commercializzati per altre indicazioni, vengono resi disponibili ai pazienti, pur in assenza di indicazione terapeutica specifica per il COVID-19, sulla base di evidenze scientifiche spesso piuttosto limitate. Proprio in considerazione dell’alto livello di incertezza con cui queste terapie sono messe a disposizione e del particolare stato di emergenza rispetto ad una pandemia che stiamo imparando a conoscere giorno per giorno, l'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) fornisce sul suo sito informazioni aggiornate sui farmaci utilizzati al di fuori delle sperimentazioni cliniche. Allo stesso modo, vengono individuati i farmaci per cui è bene che l’utilizzo rimanga all’interno di sperimentazioni cliniche controllate.
Per saperne di più: sito Aifa - aggiornamento sui farmaci utilizzati per il trattamento di Covid-19
L’infezione da SARS-CoV-2 comporta sempre la comparsa di sintomi
La sintomatologia da COVID-19 può variare dalla completa assenza di sintomi (essere asintomatici) fino alla comparsa di febbre, tosse, mal di gola, mal di testa, naso che cola, debolezza, affaticamento e dolore muscolare e, nei casi più gravi, polmonite, insufficienza respiratoria, sepsi e shock settico.
I sintomi più comuni di COVID-19 sono:
I bambini non si ammalano di COVID-19, è inutile vaccinarli
Di COVID-19 si ammalano anche i bambini. I dati attualmente disponibili indicano che circa 6 bambini su 1.000 vengono ricoverati in ospedale e circa 1 su 7.000 in terapia intensiva. Anche nei casi in cui l’infezione decorre in maniera asintomatica, o quasi, non si può escludere la comparsa di complicanze, come la sindrome infiammatoria multisistemica (una malattia rara ma grave che colpisce contemporaneamente molti organi), o l’instaurarsi nel lungo periodo della cosiddetta sindrome da "Long Covid", vale a dire la comparsa di effetti indesiderati che si manifestano a distanza di tempo. (Fonte: Istituto Superiore di Sanità).
Gli antibiotici sono utili per la prevenzione o il trattamento dell'infezione da nuovo coronavirus
Lo strumento principe di prevenzione sono i vaccini. Gli antibiotici non prevengono l’infezione da SARS-CoV-2. Questa classe di farmaci non ha effetti sui virus e quindi neanche sul nuovo coronavirus. Si raccomanda pertanto di evitare l’uso empirico di antibiotici; il loro eventuale utilizzo nei pazienti con infezioni virali è da riservare, su giudizio del medico, esclusivamente ai casi in cui l’infezione batterica sia stata dimostrata da un esame microbiologico e a quelli in cui il quadro clinico ponga il fondato sospetto di una sovrapposizione batterica. Gli antibiotici pertanto non devono essere usati per la prevenzione o il trattamento della malattia COVID-19.
Gli scanner termici rilevano chi è ammalato di Covid-19
Gli scanner termici, o rilevatori della temperatura corporea a distanza, non possono determinare se una persona è stata contagiata dal nuovo coronavirus. I misuratori di temperatura a distanza vengono impiegati per rilevare una temperatura corporea superiore a 37,5 °C.
Per approfondire: Sito Oms
L’uso delle mascherine chirurgiche provoca intossicazione da anidride carbonica (CO2) e/o carenza di ossigeno
Non esistono evidenze scientifiche che dimostrino che l'uso prolungato di mascherine possa provocare intossicazione da CO2 o carenza di ossigeno.
Le mascherine rappresentano un fondamentale strumento per proteggere noi stessi e gli altri dal possibile contagio da SARS-CoV-2, insieme al distanziamento fisico e al lavaggio frequente delle mani.
Sull’utilizzo della mascherina nei bambini la Società italiana di pediatria ha precisato, inoltre, che “la quantità della propria anidride carbonica respirata da un bambino sano che indossa la mascherina chirurgica è pressoché impercettibile” e che “i bambini sani che indossano la mascherina chirurgica per più ore al giorno non rischiano la carenza di ossigeno né la morte per ipossia”.