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Le Linee di indirizzo sull’attività fisica per le differenti fasce d’età e con riferimento a situazioni fisiologiche e fisiopatologiche e a sottogruppi specifici di popolazione, adottate il 7 marzo 2019 con Accordo Stato-Regioni, sottolineano la rilevanza dell’attività fisica per la popolazione generale e la necessità che tutti pratichino attività fisica, soprattutto integrata nella vita quotidiana.

Il documento fornisce elementi di policy di sistema e di orientamento sulle azioni necessarie per incentivare l’attività fisica, puntando all’equità e all’inclusione dei soggetti vulnerabili, con l’obiettivo di superare il carattere settoriale e frammentario, che hanno avuto molte delle azioni di prevenzione e promozione della salute sinora intraprese, mirando anche a favorire una maggiore omogeneità di intervento a livello nazionale.

Il documento, coerentemente con gli obiettivi del Piano d’azione globale sull'attività fisica per gli anni 2018-2030, approvato nel 2018 dall’OMS per ridurre del 15% la prevalenza globale dell’inattività fisica negli adulti e negli adolescenti entro il 2030, riconosce la validità dell’approccio strategico del nostro Paese, che tiene in considerazione tutti i determinanti che influenzano lo stile di vita e mira a realizzare azioni efficaci di promozione della salute in un’ottica intersettoriale e di approccio integrato.

La promozione dell’attività fisica, come sostenuto dal programma “Guadagnare salute” e recepito dal Piano Nazionale della Prevenzione, richiede un approccio intersettoriale, con forte leadership del settore sanitario, ma con grande interazione con altri settori, come l’istruzione, lo sport e la cultura, i trasporti, l’urbanistica e l’economia.

Il documento, pertanto, definisce in dettaglio il ruolo e le diverse responsabilità dei vari settori coinvolti, con particolare riferimento alla sanità pubblica e al servizio sanitario in generale, al settore educativo, al sistema sportivo, al settore dell’ambiente e delle infrastrutture, ai luoghi di lavoro, tutti ambiti nei quali è possibile sviluppare interventi tra loro coerenti per facilitare uno stile di vita attivo.

Sulla base delle indicazioni contenute nel citato Accordo Stato-Regioni del 7 marzo 2019, sono state successivamente elaborate le Linee di indirizzo sull’attività fisica. Revisione delle raccomandazioni per le differenti fasce d’età e situazioni fisiologiche e nuove raccomandazioni per specifiche patologie, adottate con Accordo Stato-Regioni del 3 novembre 2021. Quest’ultimo documento approfondisce il tema dell’importanza dell’attività fisica nella prevenzione e nella gestione delle principali malattie croniche non trasmissibili quale “strumento terapeutico” necessario per migliorare lo stato di salute fisica e mentale, nonché per garantire un maggiore benessere della popolazione e una migliore qualità della vita. Il testo aggiorna, altresì, le raccomandazioni contenute nel documento di cui al citato Accordo del 7 marzo 2019 sulla base delle nuove indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) contenute nelle Guidelines on physical activity, sedentary behaviour and sleep for children under 5 years of age del 2019 e nelle Guidelines on physical activity and sedentary behaviour del 2020, descrivendo i benefici dell’attività fisica per ciascuna fascia d’età, in riferimento a situazioni fisiologiche e patologiche.

Alcuni dati

In tutto il mondo, 1 adulto su 4 e 3 adolescenti su 4 (di età compresa tra 11 e 17 anni), non svolgono attività fisica secondo le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).

In Italia

  • Bambini: il 20,3% dei bambini nel 2019 non ha svolto alcuna attività fisica il giorno precedente l’indagine; il 20,2 % dei bambini non pratica mai attività fisica strutturata durante la settimana e l’11,9% non più di un’ora a settimana, il 38,3% la svolge due giorni a settimana, il 27,2% tre o quattro giorni e il 2,3% pratica sport 5-7 giorni a settimana (Sistema di sorveglianza Sistema di sorveglianza OKkio alla salute 2019)
  • Adulti: il 29,6% delle persone con età compresa tra 18 e 69 anni è classificato come sedentario, cioè non fa un lavoro pesante e non pratica attività fisica nel tempo libero (Sistema di sorveglianza PASSI 2021-2022)
  • Over 65: l’attività maggiormente praticata tra quelle di svago è camminare fuori casa, mentre le attività domestiche sono svolte dalla gran parte degli intervistati (Sistema di sorveglianza PASSI d'argento 2021-2022).

Nella Regione europea dell’OMS 

  • l’inattività fisica è responsabile ogni anno di un milione di decessi (il 10% circa del totale) e di 8,3 milioni di anni persi al netto della disabilità (Disabilityadjusted life years, DALY)
  • si stima che siano imputabili all’inattività fisica il 5% delle affezioni coronariche, il 7% dei casi di diabete di tipo 2, il 9% dei tumori al seno e il 10% dei tumori del colon
  • molti Paesi della Regione hanno visto aumentare, negli ultimi decenni, le percentuali relative al numero di persone sovrappeso e obese
  • in 46 Paesi (l’87% della Regione), oltre la metà degli adulti sono in sovrappeso o obesi.

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Data di pubblicazione: 15 marzo 2019, ultimo aggiornamento 28 novembre 2023

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