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Alcuni pregiudizi e falsi miti in medicina possono mettere a rischio la nostra salute. Per questo motivo, è importante informarsi bene e sapere quali sono i miti che molti credono veri, ma che non trovano fondamento nella realtà.

Proviamo a fare un po’ di chiarezza sulle credenze più diffuse sul vaccino antinfluenzale.

Falso mito 1 - L’influenza non è una malattia seria quindi non ho bisogno del vaccino

Ecco perché è falso

L'influenza è una malattia respiratoria che può manifestarsi in forme di diversa gravità che, in alcuni casi, possono comportare il ricovero in ospedale e anche la morte. 
I sintomi tipici dell’influenza sono: insorgenza improvvisa di febbre alta, tosse e dolori muscolari. Mal di testa, brividi, perdita di appetito, affaticamento, mal di gola sono, invece, sintomi comuni. Possono verificarsi anche nausea, vomito e diarrea, specialmente nei bambini. Alcune fasce di popolazione, come i bambini piccoli e gli anziani, possono essere più a rischio di gravi complicanze influenzali, come polmoniti e peggioramento delle condizioni di base.

Falso mito 2 - Il vaccino antinfluenzale può farmi contrarre l’influenza

Ecco perché è falso

Il vaccino antinfluenzale contiene virus inattivati: questo significa che i virus sono stati trattati in modo tale da non essere attivi e, quindi, non possono far ammalare. I vaccini inattivati, somministrati per mezzo di iniezione intramuscolare, possono causare comunemente reazioni locali come dolenzia e arrossamento nel punto di iniezione e, meno spesso, febbre, dolori muscolari o articolari o mal di testa.
Questi sintomi generalmente sono modesti e non richiedono cure mediche, si risolvono con trattamenti sintomatici (antifebbrili, analgesici) nel giro di un paio di giorni. Febbre, dolori e mal di testa possono manifestarsi più frequentemente nei bambini e ragazzi rispetto alle persone anziane.

Falso mito 3 - Mi sono vaccinato e ho contratto l’influenza, quindi il vaccino non funziona

Ecco perché è falso

I vaccini per l’influenza stagionale sono studiati per proteggere contro l’infezione e la malattia causata dai virus influenzali che la comunità scientifica indica come i più probabili responsabili della stagione influenzale. I vaccini antinfluenzali NON proteggono, invece, da infezioni e malattie causate da altri virus che possono dare sintomi simili a quelli dell’influenza (cosiddette sindromi para-influenzali). Durante la stagione influenzale circolano, infatti, molti altri virus: rinovirus (causa del “raffreddore comune”), virus respiratori sinciziali (causa più frequente di sindrome respiratoria grave nella prima infanzia e importante causa di morte da patologia respiratoria nei soggetti con 65 anni e più) ma anche i virus responsabili della cosiddetta influenza intestinale.

Falso mito 4 - Lo scorso anno mi sono vaccinato contro l’influenza, quindi quest’anno sono già protetto e non è necessario che mi vaccini nuovamente

Ecco perché è falso

La protezione del vaccino dai virus influenzali comincia circa due settimane dopo la vaccinazione e dura per un periodo di sei/otto mesi per poi diminuire. Per tale motivo, e poiché i ceppi virali in circolazione possono mutare, è necessario sottoporsi alla  vaccinazione antinfluenzale all’inizio di ogni nuova stagione influenzale, anche quando la composizione dei vaccini rimane invariata rispetto alla stagione precedente.

Falso mito 5 - Mi sono già ammalato di influenza l’anno scorso, quindi non posso ammalarmi anche quest’anno

Ecco perché è falso

I ceppi virali in circolazione possono mutare ad ogni stagione influenzale e quindi ci si può ammalare di nuovo. Per questo bisogna fare la vaccinazione antinfluenzale all’inizio di ogni nuova stagione influenzale indipendentemente dal fatto di essersi ammalati o di essere stati vaccinati l’anno precedente.

Falso mito 6 - Il nuovo coronavirus è un ceppo di virus dell'influenza che è mutato

Ecco perché è falso

Il nuovo coronavirus (SARS-CoV-2) e il virus dell’influenza sono due ceppi virali diversi. SARS-CoV-2 è un nuovo ceppo di coronavirus che non è stato precedentemente identificato nell'uomo. I virus influenzali e il SARS-CoV-2 causano malattie respiratorie che si possono presentare in forme asintomatiche, lievi, gravi e causare anche decessi. Inoltre, vengono trasmessi per contatto, attraverso le goccioline di saliva e attraverso i fomiti (oggetti inanimati come superfici, indumenti, etc.) che se contaminati dal virus possono contagiare chi viene in contatto con loro. Di conseguenza, le stesse misure di salute pubblica, come l'igiene delle mani e una buona igiene respiratoria (tossire nel gomito o in un fazzoletto e smaltirlo immediatamente), sono azioni importanti per prevenire l'infezione da influenza e quella da nuovo coronavirus. Contro l'influenza però abbiamo un’arma in più di prevenzione rappresentata dal vaccino. Per questo, quest’anno è ancora più importante sottoporsi alla vaccinazione contro l’influenza.

Falso mito 7 - Il vaccino antinfluenzale facilita il contagio con il nuovocoronavirus

Ecco perché è falso

Non esistono evidenze che il vaccino antinfluenzale faciliti il contagio con il nuovo coronavirus. Nel prossimo autunno-inverno non è esclusa una co-circolazione di virus influenzali e SARS-CoV-2 (responsabile della malattia denominata Covid-19), pertanto la vaccinazione antinfluenzale è molto importante, in particolare nei soggetti ad alto rischio di tutte le età, per semplificare la diagnosi e la gestione dei casi sospetti, dati i sintomi simili tra Covid-19 e influenza. Inoltre, vaccinandosi contro l’influenza si riducono le complicanze dovute a questa malattia nei soggetti a rischio e gli accessi al Pronto soccorso.

Falso mito 8 - Il vaccino antinfluenzale può causare malattie croniche o la sindrome di Guillain Barrè (GBS)

Ecco perché è falso

I vaccini antinfluenzali hanno un buon livello di sicurezza. Negli ultimi quarant’anni decine di milioni di italiani sono stati vaccinati in sicurezza e sono state condotte ricerche approfondite a sostegno della sicurezza dei vaccini antinfluenzali. I dati attuali indicano che i vaccini antinfluenzali non inducono nelle persone vaccinate alcuna malattia cronica, così come non ne aggravano il decorso quando queste sono preesistenti alla vaccinazione.

I casi di sindrome di Guillain Barrè (GBS) possono manifestarsi comunemente in seguito ad un’infezione gastrointestinale o ad un’infezione respiratoria acuta, tra cui l'influenza, per cui la vaccinazione antinfluenzale può effettivamente ridurre il complessivo rischio di GBS, prevenendo l'influenza. I dati sull'associazione tra GBS e vaccinazione antinfluenzale stagionale sono variabili e incoerenti in tutte le stagioni influenzali. Se c'è un aumento del rischio di GBS dopo la vaccinazione antinfluenzale, questo è basso, nell'ordine di uno o due casi di GBS aggiuntivi per milione di dosi di vaccino antinfluenzale somministrati.

Alla luce delle evidenze disponibili l'immunizzazione annuale con il vaccino influenzale è un’importante pratica di sanità pubblica che deve proseguire ed essere incoraggiata per prevenire la morbosità e la mortalità correlate a questa importante malattia.

Falso mito 9 - Gli antibiotici possono curare l’influenza

Ecco perché è falso

Gli antibiotici sono efficaci solo contro le malattie causate da batteri e risultano totalmente inefficaci nei confronti di una malattia virale, come l'influenza. L'uso inappropriato di tali farmaci potrebbe, inoltre, essere controproducente, perché potrebbe dare luogo a forme di antimicrobico-resistenza che li renderebbe inefficaci qualora la loro assunzione divenisse necessaria per curare malattie batteriche. 
La vaccinazione è la forma più efficace di prevenzione dell'influenza.

Falso mito 10 - Sono in gravidanza quindi non dovrei vaccinarmi contro l’influenza

Ecco perché è falso

La vaccinazione antinfluenzale è raccomandata alle donne in qualsiasi fase della gravidanza, in quanto protegge sia la mamma, riducendo di almeno il 50% il rischio di ricovero, che il bambino, riducendo significativamente i casi di malattia e di otite nei primi due mesi di vita.


Leggi anche la pagina dell'OMS "I 5 falsi miti sulla vaccinazione antinfluenzale".


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Data di pubblicazione: 12 febbraio 2019, ultimo aggiornamento 29 settembre 2020

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