Il Ministero rappresenta l’Italia, in sede di Commissione Europea, per le decisioni che riguardano la revisione e l'applicazione delle direttive relative alla qualità delle acque destinate al consumo umano e ne disciplina il recepimento, definendo criteri e procedure di controllo e valutazione per proteggere la salute umana dagli effetti negativi derivanti dalla contaminazione delle acque.
In questo ruolo, il Ministero della salute rappresenta l’autorità competente per stabilire i valori dei parametri aggiuntivi, per approvare l’utilizzo di metodi analitici diversi da quelli di riferimento e, in generale, coordinare le attività di sorveglianza, prevenzione e risposta tempestiva alle emergenze.
E’ competenza del Ministero anche l’adozione delle prescrizioni tecniche necessarie, perché nessuna sostanza o materiale - utilizzati per i nuovi impianti idrici o per l'adeguamento di quelli esistenti, per la preparazione o la distribuzione delle acque destinate al consumo umano - o nessuna impurezza associata a tali sostanze o materiali sia presente in acque destinate al consumo umano in concentrazioni superiori a quelle consentite per il fine per cui sono impiegati e non riducano, direttamente o indirettamente, la tutela della salute umana.
L'elenco dei materiali e delle sostanze consentiti e le procedure per l’approvazione all’uso dei nuovi materiali sono riportati nel Decreto ministeriale 174 del 2008.
Diverso è l'approvvigionamento dell’acqua potabile alle isole minori, che avviene mediante navi cisterna dedicate (Decreto ministeriale 474 del 1988).
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