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L'Assemblea Mondiale della Sanità è l'organo decisionale dell'OMS. Vi partecipano le delegazioni di tutti gli Stati membri. L’agenda dell’Assemblea OMS si concentra su temi specifici preparati dal Comitato esecutivo. Le funzioni principali di quest’organo sono quelle di determinare le politiche dell'Organizzazione, nominare il Direttore Generale, supervisionare le politiche finanziarie e rivedere e approvare il budget. L'Assemblea OMS si tiene ogni anno a Ginevra, in Svizzera, nel mese di maggio.

76° Assemblea Mondiale della sanità – sintesi dei lavori

Dal 21 al 30 maggio 2023 si è tenuta a Ginevra la 76ma Assemblea Mondialedella Sanità: un'edizione simbolica (coincidente con il 75mo anniversario della fondazione dell'OMS), ricca di risultati (oltre 70 i temi discussi, con più di 40 Risoluzioni e Decisioni adottate) e decisiva per il rilancio del dibattito sul rafforzamento dell'architettura sanitaria multilaterale. L'Assemblea è stata un evento di transizione tra la fine dell'emergenza COVID-19 e una rinnovata centralità di altre grandi emergenze sanitarie. È stata caratterizzata da un clima lontano dal tradizionale "orientamento all’unanimità" che ha accompagnato la storia l'OMS, ora invece esposta alle tensioni geopolitiche globali (in primis, quelle derivanti dall'aggressione russa all'Ucraina).

Adozione del bilancio programmatico 2024-2025

L'Assemblea ha adottato il bilancio programmatico per il biennio 2024-25 (per un valore di 6,83 miliardi di dollari USA) confermando l'aumento, nella misura del 20%, dei contributi obbligatori degli Stati Membri, in linea con l'impegno collettivamente assunto lo scorso anno. Quasi quaranta Stati membri hanno preso la parola durante la discussione del punto. Per l'Italia, il Ministro della Salute Schillaci ha sottolineato il nesso tra rafforzamento dei contributi obbligatori, sostenibilità dei finanziamenti e necessaria indipendenza dell'OMS.

Emergenze sanitarie globali

L'Assemblea ha discusso l’azione OMS in risposta alle emergenze sanitarie nel mondo (ben 70 nel 2022, oltre 50 ancora in corso), la valutazione del Programma Emergenze (largamente apprezzato ma fortemente sottofinanziato) e l'attuazione dei Regolamenti Sanitari Internazionali da parte degli Stati membri.

Dalla sessione è emersa l'esigenza di un rafforzamento della "preparedness" nazionale (mettendo a frutto l'esperienza del COVID-19) e di un più solido sistema di cooperazione internazionale: una visione la cui concreta declinazione (anche in termini di centralità dell'OMS nel futuro "sistema") dipenderà dall'esito finale dei paralleli percorsi di revisione dei Regolamenti Sanitari, nonché dei negoziati sull'Accordo internazionale per la prevenzione, preparazione e risposta alle pandemie, al momento in corso.

Elezione di nuovi membri del board OMS

Si è svolta anche l'elezione dei nuovi Membri dell'Executive Board OMS (inclusa l’Ucraina), nel corso della quale ha avuto luogo un animato dibattito che è sfociato in un inusuale ricorso al voto. Nella dichiarazione finale resa a nome dei 27, la Presidenza UE ha sottolineato come questo episodio non debba rappresentare un precedente per le future sessioni dell'Assemblea Mondiale.

Considerazioni conclusive del Direttore generale dell'OMS

Nel chiudere i lavori, il Direttore generale Tedros ha espresso soddisfazione per gli esiti dell’Assemblea. Ha rimarcato l'adozione di un numero quanto mai ampio di Risoluzioni e Decisioni, inoltre, ha rimarcato la varietà degli ambiti oggetto di deliberazione: dalla lotta alle malattie non trasmissibili (con la formale adozione della versione aggiornata dell'appendice 3 del Piano d'Azione Globale) alla disabilità e riabilitazione; dalle scienze comportamentali alla prevenzione e al controllo delle infezioni; dalla salute materna e infantile all'assistenza sanitaria primaria; dalla salute dei rifugiati e dei migranti alla medicina tradizionale.
Consulta i documenti principali della 76ma Assemblea.

Quanto all’opportunità storica di dare forma ad un nuovo Accordo internazionale per la prevenzione, preparazione e risposta alle future pandemie (in parallelo alla revisione dei Regolamenti Sanitari Internazionali) Tedros ha riconosciuto "la sfida" per gli Stati Membri di raggiungere "un'intesa forte" in appena 12 mesi. Il Direttore Generale ha ribadito come "l'idea secondo cui, attraverso questo Accordo, si cederà autorità all'OMS è falsa". Si tratta di un'intesa "cui daranno vita gli Stati, per gli stessi Stati" e che da questi sarà ratificato ed attuato conformemente alle rispettive norme.

Quanto alle evidenti tensioni emerse in Assemblea su una serie di temi, Tedros ha invitato "a non lasciare che queste paralizzino" il lavoro dell'OMS, ed ha manifestato la convinzione che "la salute può essere un ponte per realizzare la pace". Del resto, la lezione del COVID-19 è che gli agenti patogeni "non hanno riguardo per le linee che gli esseri umani tracciano sulle mappe, ne' per la nostra politica, le religioni, o qualsiasi altro elemento che usiamo per dividerci gli uni dagli altri", ha aggiunto.

Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha partecipato alla 75ma Assemblea Mondiale della Salute che si è tenuta a Ginevra dal 22 al 28 maggio. L'assemblea è stata caratterizzata dall'elezione del Direttore Generale uscente, dr. Tedros Ghebreyesus, per un secondo mandato di cinque anni alla guida dell'Organizzazione.

Nel suo intervento in sessione plenaria il Ministro Speranza ha evidenziato le implicazioni che derivano dal forte legame esistente tra pace e salute. Ribadendo l'appello dell'Italia affinché la Russia cessi immediatamente le proprie azioni militari in Ucraina, il Ministro ha rimarcato come la mancanza di accesso ai servizi sanitari di base possa contribuire a far emergere sentimenti di esclusione che rappresentano di per sé un fattore di conflitto. “È necessario un livello di multilateralismo senza precedenti in salute globale”, ha affermato, in modo da garantire che gli sforzi di prevenzione, preparazione e risposta alla pandemia raggiungano tutti. Richiamando le osservazioni del Direttore Generale Tedros sull'importanza della salute mentale, il Ministro ha ricordato che l'Italia ospiterà il prossimo 'Global Mental Health Summit' che si terrà a Roma il 13 e 14 ottobre 2022 e ha ribadito l'importanza di includere tale tema nella pianificazione della risposta alle emergenze sanitarie. Il Ministro ha infine ricordato la necessità di rafforzare l'OMS a partire dal nuovo trattato pandemico e dalla riforma del Regolamento Sanitario Internazionale.

L’Assemblea ha adottato Decisioni e Risoluzioni relative a temi fondamentali come il finanziamento sostenibile dell’OMS, il rafforzamento della preparazione e della risposta alle emergenze sanitarie, la revisione dei Regolamenti Sanitari Internazionali, la prevenzione e la risposta a fenomeni di sfruttamento, abusi e molestie sessuali, le malattie trasmissibili e non trasmissibili e la salute mentale, la lotta contro l'HIV, l'epatite virale e le infezioni sessualmente trasmissibili, la sicurezza alimentare, il personale sanitario e i dispositivi medici, oltre che la situazione sanitaria in Ucraina e nei Territori Palestinesi Occupati.

Rispetto al tema della sostenibilità del finanziamento dell’OMS, l’Assemblea ha approvato raccomandazioni potenzialmente innovative a cui l’Italia ha dato pieno sostegno: esse mirano a rendere il finanziamento dell'OMS più prevedibile e meno dipendente dai contributi volontari. Tra esse figura in particolare l'aumento dei contributi obbligatori fino al 50% del bilancio di base dell'Organizzazione entro la fine del decennio. Tale aumento sarà graduale e sarà avviato con l’approvazione del bilancio dell’OMS relativo al biennio 2024-25; i successivi aumenti verranno approvati nel quadro dei seguenti cicli di bilancio dell’OMS, e in considerazione dei progressi compiuti nel percorso di riforme interne richieste all’Organizzazione. Ulteriori raccomandazioni includono lo studio di un meccanismo di "replenishment" che consenta di ampliare la base di finanziamento dell'OMS; e l'istituzione di un "Task Group" incaricato di garantire che l'aumento dei contributi obbligatori sia accompagnato dalle necessarie riforme interne.

Con riferimento alla preparazione e alla risposta alle emergenze sanitarie, l’Assemblea ha approvato il Rapporto finale del Working Group on Preparedness and Response to Health Emergencies, che prefigura un percorso di emendamento del Regolamento Sanitario Internazionale (RSI): gli Stati membri si riuniranno non più tardi del 15 novembre 2022 per esaminare le modifiche del RSI che la pandemia ha evidenziato come necessarie. Tali modifiche verranno negoziate entro il maggio 2024 tenendo conto anche delle raccomandazioni tecniche del Comitato di revisione del RSI che il Direttore Generale dell’OMS avrà nel frattempo convocato. La revisione del RSI avverrà dunque nel quadro di un processo parallelo e allineato a quello che già sta elaborando un eventuale nuovo trattato sulle pandemie.

Preliminarmente a tale processo, l’Assemblea ha approvato una modifica di natura procedurale al RSI relativa all'Articolo 59: essa riduce la tempistica di entrata in vigore di eventuali futuri emendamenti, nonché i termini concessi agli Stati membri per notificare all’OMS il rigetto o la riserva agli emendamenti.

Nel corso dell’Assemblea OMS l’Italia ha contribuito e si è allineata agli statement dell’UE e dei suoi stati membri. Ha inoltre preso la parola a titolo nazionale nel corso del dibattito generale, oltre che sul tema della salute mentale, dei disturbi neurologici, del finanziamento dell’OMS, della nomenclatura dei dispositivi medici e dell’HIV/AIDS.

Consulta


La 74ma Assemblea Mondiale della Sanità si è svolta, in modalità virtuale, dal 24 al 31 maggio 2021. Il tema dell’Assemblea è stato “Porre fine alla pandemia, prevenendo la prossima: costruire insieme un mondo più sano, più sicuro e più giusto”. “Siamo molto incoraggiati dal fatto che casi e decessi continuino a diminuire a livello globale, ma sarebbe un errore monumentale per qualsiasi Paese pensare che il pericolo sia passato", ha affermato il Direttore Generale dell’OMS Dr. Tedros Adhanom Ghebreyesus, esortando i Paesi a impegnarsi a sostenere gli obiettivi per raggiungere la vaccinazione di almeno 10% della popolazione di tutti i Paesi entro la fine di settembre e almeno il 30% entro la fine dell'anno. "Un giorno - speriamo presto - la pandemia sarà alle nostre spalle, ma dovremo ancora affrontare le stesse vulnerabilità che hanno permesso a un piccolo focolaio di diventare una pandemia globale”. Nell’ambito della discussione generale è intervenuto il Ministro della Salute, On. Roberto Speranza, capo della delegazione italiana all’Assemblea, che si è articolato attorno ad alcune “lezioni” chiave che la comunità internazionale ha appreso dalla pandemia di COVID-19: una “sfida senza precedenti alla salute pubblica, ai sistemi alimentari e ai mezzi di sussistenza delle persone, con effetti sproporzionati sui più vulnerabili, comprese le donne”.

La prima “lezione” appresa è l'importanza strategica dei sistemi sanitari: per combattere il COVID-19 e le future pandemie, occorre investire nella capacità e resilienza dei nostri sistemi sanitari, confermando l’impegno per la salute pubblica come bene universale, ha sostenuto il Ministro.

La crisi ha inoltre portato a focalizzare le strategie per il perseguimento della salute e del benessere verso un nuovo modello di sostenibilità: è l'approccio “One-Health”, posto in evidenza anche dalla Presidenza italiana del G20.

Il secondo, grande elemento emerso dalla crisi è la necessità di un migliore coordinamento internazionale, funzionale a rendere più efficiente ed efficace la capacità di risposta alle sfide sanitarie. Occorrono al contempo un impegno più forte per la solidarietà globale, l'equità, la cooperazione multilaterale ed una governance efficace, che aumentino la fiducia del pubblico. Tutto ciò, ha argomentato il Ministro, richiede un rafforzamento delle istituzioni internazionali.

In terzo luogo, è chiaro che la pandemia non finirà finché tutti i Paesi non saranno in grado di riportarla sotto controllo. A questo proposito, pur sostenendo la necessità di investimenti continui nella ricerca e nell'innovazione, occorre accelerare ulteriormente l'accesso agli strumenti di contrasto al COVID-19, in particolare attraverso ACT-A, in uno spirito di solidarietà globale.

Infine, il Ministro ha sottolineato l'importanza del capitale umano come chiave per sistemi sanitari forti. Le persone sono state vittime della pandemia ed al contempo, con la loro straordinaria dimostrazione di coraggio e solidarietà, sono state chiamate a sostenere la risposta: “dobbiamo continuare ad investire nel personale sanitario attraverso strumenti educativi e formativi, nella salute della comunità, e nei sistemi sanitari. Solo se meglio preparati, uniti e determinati, usciremo da questa tragedia” ha concluso il Ministro.

Uno dei principali risultati raggiunti dell’Assemblea sul fronte della lotta al COVID-19 è stata l’adozione della risoluzione “Rafforzare la preparazione e la risposta dell’OMS alle emergenze sanitarie” proposta dagli Stati Membri della UE e sostenuta da altri 29 Paesi: essa  prevede una serie di azioni su più livelli funzionali al rafforzamento complessivo del sistema globale di preparazione e risposta ai patogeni con potenziale pandemico.

La Risoluzione invita gli Stati membri a proseguire con decisione nella risposta alla pandemia, a sostenere la forza lavoro sanitaria, a rafforzare le attività di ricerca e i sistemi di sorveglianza epidemiologica, a condividere informazioni affidabili in caso di nuovi patogeni o situazioni suscettibili di evolvere in nuove emergenze. Viene inoltre richiamata la necessità di un finanziamento sostenibile dell’OMS, di cui si riafferma la centralità ed il ruolo di coordinamento nel sistema onusiano rispetto ai temi salute.

La Risoluzione prevede anche la costituzione di un apposito Member States Working Group, aperto alla partecipazione di tutti gli Stati Membri, incaricato di alimentare il lavoro di “rafforzamento” dell’Organizzazione e, soprattutto, di valutare i “benefici” dello sviluppo di una convenzione, accordo o altro strumento internazionale per la preparazione e la risposta alle pandemie. La struttura del Working Group dovrà essere definita nelle prossime settimane, e la sua prima riunione dovrà tenersi entro il 17 settembre.

L’Assemblea, su impulso di un ampio gruppo di Paesi tra cui l’Italia, ha inoltre adottato una decisione procedurale con la quale si stabilisce che gli esiti delle valutazioni di questo Working Group forniranno la base di discussione per una Sessione speciale dell'Assemblea Mondiale convocata per la fine di novembre 2021 (29 novembre 2021 – 1 dicembre 2021): questa avrà il compito di incardinare la visione politica di un “trattato sulle pandemie” entro un percorso definito, nella prospettiva del possibile avvio di un “intergovernmental process” di redazione e negoziazione del nuovo strumento prescelto.

In relazione agli altri temi di sanità pubblica in agenda, sono state adottate complessivamente più di 30 Risoluzioni e Decisioni

Per ulteriori approfondimenti, è possibile visionare i lavori delle giornate in cui si è articolata la 74^ Assemblea mondiale della sanità

Sessione speciale dell’Assemblea Mondiale della Salute

Dal 29 novembre al 1 dicembre si è tenuta - in versione ibrida a Ginevra e online - la Sessione speciale dell’Assemblea OMS dedicata alla valutazione dell’opportunità di sviluppare una convenzione, accordo o altro strumento internazionale per la preparazione e risposta alle emergenze.

I lavori hanno portato all’adozione per consenso della Decisione “The World Together: Establishment of an intergovernmental negotiating body to strengthen pandemic prevention, preparedness and response”: tale Decisione pone le basi per l’avvio di negoziati intergovernativi per la redazione di un nuovo accordo dedicato alla preparazione e risposta alle pandemie.

La difficile intesa è stata raggiunta solo alla vigilia dell’Assemblea ed esprime un delicato equilibrio tra la visione di un trattato giuridicamente vincolante sotto l’egida dell’OMS (sostenuta, tra gli altri, dai paesi UE) e la richiesta, sostenuta principalmente dagli USA, di mantenere comunque aperta la porta a prospettive alternative (revisione mirata del Regolamento Sanitario Internazionale, eventuali altri strumenti non dotati di forza giuridica).

I cardini della Decisione sono:

  • costituzione di un “International Negotiating Body (INB)” formato dai Paesi membri dell’OMS e incaricato di negoziare uno strumento internazionale di preparazione e risposta alle pandemie, la cui base giuridica rimane per ora ancora non definita. L’INB si incontrerà per la prima volta entro il 1 marzo 2022;
  • l’INB identificherà una bozza di contenuti del futuro accordo prima del suo secondo incontro, da tenersi entro il 1 agosto 2022; sarà solo alla fine di tale incontro che si stabilirà la base giuridica (vincolante o meno) del nuovo strumento, sulla base dei contenuti concordati di quest’ultimo.
  • le risultanze dei lavori dell’INB saranno presentate all’Assemblea OMS del maggio 2024.

Il Ministro della Salute Roberto Speranza si espresso in sintonia con gli appelli del Direttore Generale dell’OMS e con quelli dei partner europei. E’ necessario un nuovo strumento internazionale, e per forgiarlo l’Italia intende lavorare sia con i partner europei che con il resto della comunità internazionale, in modo inclusivo, e con l’obiettivo di giungere ad un’intesa il prima possibile. “Il momento di decidere e di agire è ora”, ha sottolineato il Ministro, sostenendo con forza il ruolo dell’OMS e la leadership del Direttore Generale Tedros. Ha inoltre esortato a perseguire una prospettiva intergenerazionale, per costruire “una nuova governance della salute globale”.

Il risultato della Sessione Speciale dell’Assemblea OMS, in sintesi, è l’avvio storico di un percorso negoziale che si protrarrà per almeno due anni e mezzo e che dovrà portare ad un rinnovamento complessivo dell’architettura sanitaria globale, per renderla più pronta a prevenire e a rispondere a eventuali future pandemie.


Immagine 73ma Assemblea Mondiale della Santà

La 73ma Assemblea Mondiale della Sanità, si è svolta in modalità virtuale dal 18 al 19 maggio 2020 ed è stata presieduta da Keva Bain, ambasciatrice delle Bahamas. “Una pandemia mondiale richiede una risposta mondiale”, sono state le parole di apertura di questa edizione dell’Assemblea dedicata interamente al rafforzamento del coordinamento globale per contrastare l’emergenza sanitaria in corso, causata dal Covid-19, tenutasi in forma ridotta proprio a causa della crisi legata alla diffusione del virus.

Il 19 maggio è stata adottata un’unica risoluzione, di fondamentale rilevanza, finalizzata ad intensificare gli sforzi e di dar vita a una più stretta collaborazione per contenere e mitigare l’impatto della pandemia. Si riconosce qui il ruolo di leadership dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e le priorità globali di garantire l'accesso universale, tempestivo ed equo alle tecnologie e ai prodotti sanitari essenziali, nonché di conseguire l’immunizzazione estesa contro il virus, una volta che saranno disponibili vaccini sicuri, di qualità, accessibili e convenienti.

Nel corso delle due giornate è stato fatto il punto della situazione a livello mondiale. I Ministri della Salute partecipanti hanno illustrato l’evoluzione della pandemia e le misure di contrasto all’infezione adottate nei rispettivi Paesi, rimandando tutte le altre questioni di salute pubblica ad una successiva edizione.

Sessione speciale

La sessione speciale si è svolta dal 9 al 13 novembre 2020. In queste giornate sono state discusse e approvate alcune risoluzioni sulle questioni di salute pubblica più importanti a livello mondiale.

Il tema del cancro della cervice uterina, già discusso nella 146ma sessione del Consiglio Esecutivo e sul quale risultava necessario intervenire con urgenza, è stata adottata una strategia globale per accelerare l'eliminazione della malattia, individuando obiettivi e traguardi per il periodo 2020-2030 anche attraverso l’implementazione, da parte degli Stati membri, degli interventi raccomandati.

Si è raggiunto l’accordo anche sulle iniziative per la tubercolosi. Le azioni intraprese in merito e i risultati riportati nel rapporto globale del 2019, dove sono raccolti i dati provenienti da oltre 200 nazioni, erano state presentate al 146° Consiglio Esecutivo OMS di febbraio nel rapporto del Direttore Generale OMS. Qui vengono riportati in dettaglio i target globali 2018-2022 e i relativi progressi per la riduzione dell’incidenza e della mortalità (soprattutto nella Regione Europea e nella Regione Africana). In questo processo si inserisce la risoluzione in cui viene approvata la strategia globale per porre fine alla tubercolosi, declinata in quattro obiettivi strategici: ricerca e innovazione di alta qualità e accesso equo ai vantaggi che ne derivano, incremento degli investimenti finanziari, promozione della condivisione dei dati.

E’ stato poi concordato un approccio comune su cure oculistiche, rafforzamento della preparazione alle emergenze sanitarie, sicurezza alimentare, meningite, epilessia e  disturbi neurologici.

Complessivamente, durante l’Assemblea, sono state adottate 10 Risoluzioni e 33 Decisioni. Queste ultime, in particolare, hanno assunto determinazioni relativamente a Sanità pubblica, innovazione e proprietà intellettuale, Invecchiamento in salute, Risposta all’influenza, Alimentazione materna e infantile, Sanità digitale, Risorse umane per la sanità, Condizioni sanitarie nei territori palestinesi occupati, Malattie tropicali neglette.

Consulta:


La 72ma Assemblea Mondiale della Sanità, si è svolta a Ginevra da 20 al 28 maggio 2019, presso il Palazzo delle Nazioni Unite, e presieduta dal Dr Bounkong Syhavong (Ministro della Salute del Laos), si è conclusa con l'adozione di diverse risoluzioni sulle questioni di salute pubblica più importanti a livello mondiale.

Gli Stati membri hanno adottato una nuova strategia globale in materia di salute, ambiente e cambiamenti climatici e si sono impegnati a investire in acqua potabile, servizi di igiene e igiene nelle strutture sanitarie.

Di fondamentale rilevanza, la risoluzione adottata per migliorare la trasparenza dei prezzi di medicinali, vaccini e altri prodotti sanitari, presentata dall'Italia e sostenuta da un ampio numero di Stati membri, anche nella regione EURO.
La risoluzione sollecita gli Stati membri a migliorare la condivisione pubblica delle informazioni sui prezzi effettivi pagati da governi e altri acquirenti per i prodotti sanitari e una maggiore trasparenza sui brevetti farmaceutici, sui risultati delle sperimentazioni cliniche e su altri fattori che incidono sui prezzi lungo la catena del valore dal laboratorio al paziente.
Nell’ambito della discussione, i delegati hanno convenuto quanto sia indispensabile identificare un nuovo equilibrio nel mercato, in grado, da un lato, di rispondere efficacemente alla necessità di sviluppare prodotti che soddisfino le priorità di sanità pubblica (come gli antibiotici) e, dall'altro, di rendere tutte le innovazioni universalmente disponibili per le loro popolazioni.
Nell’attuale contesto, infatti, esiste un rischio significativo di aumentare le disparità in termini di accesso ai prodotti sanitari essenziali all'interno e tra gli Stati membri.
Pur riconoscendo l'importanza della tariffazione differenziale tra di essi, l’Italia crede fermamente che il miglioramento della trasparenza dei mercati dei medicinali sia essenziale per migliorare le decisioni politiche, aumentare la concorrenza e quindi stimolare lo sviluppo di mercati funzionali e competitivi, ed è pertanto impegnata a dare seguito alla risoluzione.
E’ stato poi concordato un approccio comune alla resistenza antimicrobica e la sicurezza dei pazienti è stata riconosciuta come una priorità di salute globale.
I Paesi hanno poi adottato tre risoluzioni sulla copertura sanitaria universale, tema scelto per gli interventi dei Ministri e dei capi delegazione nell’Assemblea Mondiale del 2018, e sull'assistenza sanitaria di base.
Su questi temi il direttore generale dell'OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha chiesto alle delegazioni di prepararsi a riferire, nel corso della 74 assemblea mondiale, sui passi compiuti nel campo dell'assistenza sanitaria di base e della copertura sanitaria universale.

I Paesi hanno anche convenuto di adottare l'undicesima revisione della classificazione internazionale delle malattie (ICD-11), che costituisce lo standard internazionale per la segnalazione malattie e condizioni di salute e che entrerà in vigore il 1 ° gennaio 2022.
Sono state inoltre riconosciute altre priorità fondamentali per la salute: la sicurezza dei pazienti, minacciata dagli eventi avversi che si verificano nelle strutture sanitarie e in particolare negli ospedali dei paesi a basso e medio reddito; il rafforzamento delle misure di prevenzione e controllo delle infezioni, compresi i servizi igienico-sanitari e l'igiene delle acque, e della partecipazione al sistema globale di sorveglianza antimicrobica.

E’ stata, infine, approvata una nuova strategia globale per la salute, l'ambiente e i cambiamenti climatici, che fornisce una visione e una via da seguire su come il mondo deve rispondere ai rischi e alle sfide per la salute ambientale fino al 2030.

Consulta:


La 71^ Assemblea Mondiale della Sanità si è svolta a Ginevra dal 21 al 26 maggio 2018, presso il Palazzo delle Nazioni Unite, presieduta da David Parirenyatwa (Ministro della Salute e delle Cure pediatriche - Zimbabwe), coadiuvato dai vice-presidenti Andre Mama Fouda (Ministro della Salute Pubblica - Camerun) e Raymonde Goudou Coffie (Ministro della Salute e dell’Igiene Pubblica - Costa d’Avorio).

Quest’anno il tema scelto per gli interventi dei Ministri e capi delegazione è stato “Salute per tutti: impegno per una copertura sanitaria universale” , argomento su cui il Ministro Beatrice Lorenzin ha effettuato un intervento in seduta plenaria, evidenziando  la necessità di rinnovare l’impegno delle istituzioni pubbliche per la promozione della salute in tutte le espressioni della vita e delle attività dell’individuo e della collettività. In tale visione olistica della salute, l’Italia ha optato per una scelta sfidante ma sicuramente efficace: l’approccio One Health, che vede, a tutti i livelli, centrale e periferici, la presenza nella stessa Amministrazione di servizi che si occupano di salute umana, di quella animale e dell’igiene e sicurezza degli alimenti; il personale di questi servizi, inoltre, collabora strettamente con chi segue temi ambientali e altre materie che hanno un impatto sulla salute.

Il 2018 rappresenta, in questo senso,  un anno particolarmente significativo per la sanità italiana. Ricorrono, infatti, i 60 anni dell’istituzione del Ministero della Salute e i 40 anni dell’istituzione del Servizio sanitario nazionale italiano, modello di Copertura Sanitaria Universal, riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come uno tra i più inclusivi al mondo. Esso fornisce un pacchetto di prestazioni, ampio, di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione, e ha contribuito a far della popolazione del nostro Paese una delle più longeve, pure in una fase molto dinamica nella quale si stanno affrontando nuove sfide, quali i mutamenti demografici ed epidemiologici ma anche quelli sociali, economici e culturali.

Risulta pertanto  improrogabile investire ulteriormente nell’attuazione dei principi indicati dall’OMS nella Dichiarazione di Alma Ata del 1978 (di cui quest’anno ricorre il 40° anniversario), e ribadite nel 2008 dalla stessa Organizzazione, con il motto “Primary health care, now more than ever” (“Assistenza sanitaria di base, ora più che mai”) . Le cure sanitarie primarie quale fondamento per raggiungere la copertura sanitaria universale e la salute per tutti

L'Italia ha sostenuto la necessità di sviluppare elevate capacità di preparazione e risposta a diversi tipi di emergenze sanitarie, messe alla prova da eventi di portata nazionale e sovranazionale (focolai di malattia da Chikungunya  e  Zika virus, la crisi di Ebola in Africa, l’emergenza migratoria); il nostro Paese, inoltre, sostiene la collaborazione con l’OMS e partecipa attivamente a  iniziative internazionali di dialogo e collaborazione: su TBC, migranti e salute; per l’eliminazione di alcune malattie prevenibili con vaccino; attraverso l'iniziativa per la sicurezza sanitaria globale (GHSI, dal 2001) e l'Agenda per la sicurezza sanitaria globale (GHSA, dal 2011), che quest’anno è stata coordinata dall’Italia.

Sono state poi citate altre emergenze, più subdole ma altrettanto severe, quali l’invecchiamento della popolazione, l’aumento delle malattie croniche non trasmissibili, gli effetti dei mutati fattori ambientali sulla salute, il soddisfacimento di nuovi bisogni sanitari. In questo campo sarebbe da preferire un approccio intersettoriale, multistakeholder, sia per affrontare i principali fattori di rischio modificabili, che per ridurre le disuguaglianze, anche correlate al genere, e per continuare a stimolare la ricerca e l’innovazione.

In definitiva, solo un costante, rinnovato impegno di tutti, a sostegno della ricerca e dell’innovazione, e che garantisca accessibilità, universalità, coordinamento, azioni centrate sulla persona e per tutta la vita - con il supporto dell’OMS - potrà accelerare i passi verso una copertura sanitaria universale e una popolazione più in salute e un efficace e rapido contrasto alle emergenze sanitarie, a livello globale.

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Data di pubblicazione: 19 giugno 2013, ultimo aggiornamento 15 aprile 2024

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