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Adottato il 6 agosto con Intesa in Conferenza Stato-Regioni, il Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025 è lo strumento fondamentale di pianificazione centrale degli interventi di prevenzione e promozione della salute da realizzare sul territorio e mira a garantire sia la salute individuale e collettiva sia la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale, attraverso azioni quanto più possibile basate su evidenze di efficacia, equità e sostenibilità che accompagnano il cittadino in tutte le fasi della vita, nei luoghi in cui vive e lavora.

Struttura del Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025

Alla luce delle recenti esperienze legate alla pandemia da COVID-19 il Piano sottolinea l’indispensabilità di una programmazione sanitaria basata su una rete coordinata e integrata tra le diverse strutture e attività presenti nel territorio, anche al fine di disporre di sistemi flessibili in grado di rispondere con tempestività ai bisogni della popolazione, sia in caso di un’emergenza infettiva, sia per garantire interventi di prevenzione (screening oncologici, vaccinazioni, individuazione dei soggetti a rischio, tutela dell’ambiente, ecc.), di promozione della salute,  di diagnosi precoce e di presa in carico integrata della cronicità.

Il Piano intende consolidare l’attenzione alla centralità della persona, tenendo conto che questa si esprime anche attraverso azioni finalizzate a migliorare l’Health Literacy (alfabetizzazione sanitaria) e ad accrescere la capacità degli individui di interagire con il sistema sanitario (engagement), attraverso relazioni basate sulla fiducia, la consapevolezza e l’agire responsabile. In tale contesto è necessario un attivo coinvolgimento dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, figure chiave per favorire l’health literacy e l’empowerment dei cittadini. Il PNP 2020-2025 ribadisce inoltre l’approccio life course, finalizzato al mantenimento del benessere in ciascuna fase dell’esistenza, per setting (scuola, ambiente di lavoro, comunità, servizi sanitari, città, …), come strumento facilitante per le azioni di promozione della salute e di prevenzione, e di genere, al fine di migliorare l’appropriatezza ed il sistematico orientamento all’equità degli interventi.

Il nuovo Piano mira a contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, che definisce un approccio combinato agli aspetti economici, sociali e ambientali che impattano sul benessere delle persone e sullo sviluppo delle società, affrontando dunque il contrasto alle disuguaglianze di salute quale priorità trasversale a tutti gli obiettivi.

Macro-Obiettivo Malattie croniche non trasmissibili

All’interno del Macro-Obiettivo Malattie croniche non trasmissibili, considerati il progressivo invecchiamento della popolazione, i cambiamenti comportamentali e di stili di vita e l'urbanizzazione, che aumenteranno nei prossimi decenni il numero di persone con malattie croniche, quali il glaucoma e la retinopatia diabetica,  trova  il giusto riscontro il rapporto World report on Vision dell’Organizzazione Mondiale della sanità, dell’ottobre 2019. Il rapporto OMS propone strategie efficaci per le cure oftalmologiche, centrate sulla persona e lungo tutto il corso della vita, per raggiungere l’Obiettivo di sviluppo sostenibile (SDG) 3: “Garantire una vita sana e promuovere il benessere per tutti a tutte le età” e l’Obiettivo di sviluppo sostenibile (SDG) 3.8: “Garantire una copertura sanitaria universale”.

In tema di prevenzione di malattie croniche non trasmissibili ricordiamo il Progetto Vista in Salute attraverso il quale un tir equipaggiato con ambulatori oculistici mobili ad alta tecnologia raggiunge le piazze delle principali città italiane, offrendo controlli oftalmologici gratuiti alla popolazione sopra i quarant’anni, per la prevenzione del glaucoma, della retinopatia diabetica e della maculopatia. Quest’attività attualmente in corso è finanziata dal contributo straordinario triennale previsto dalla legge di stabilità 2019 Legge 30 dicembre 2018, n.145.

Aree di integrazione del PNP correlate alla salute visiva

Il Piano Nazionale della Prevenzione prevede che ogni Regione predisponga e approvi un proprio Piano Regionale della prevenzione (PRP). Il PNP e i PRP svolgono un ruolo di governance e orientamento, favorendo il collegamento e l’integrazione tra le azioni previste da leggi, regolamenti, Piani di settore.

Le principali aree di integrazione correlate alla salute visiva riguardano la cronicità e connessione con il relativo Piano Nazionale, i rapporti con la rete oncologica, i registri tumori, i Distretti e i Medici di Medicina Generale e i Pediatri di Libera Scelta (MMG e PLS) e la promozione della salute in gravidanza e nei primi 1000 giorni di vita

In particolare quest’ultima area di integrazione consente di ridurre i fattori di rischio individuali e rimuovere le cause che impediscono ai cittadini l’accesso ad ambienti e a scelte di vita salutari, mettendo in atto l’azione preventiva già a partire dal periodo preconcezionale e  nei primi 1000 giorni, cioè nel periodo che intercorre tra il concepimento e i primi due anni di vita del bambino, arco temporale decisivo per gettare le basi della salute degli individui.

Tra le azioni fondamentali da ricordare nei primi mille giorni di vita richiamiamo l’attenzione agli screening neonatali per la diagnosi precoce della cataratta congenita che insieme allo screening per la diagnosi precoce della sordità congenita e allo screening neonatale esteso sono previsti dall’articolo 38, Ricovero ordinario per acuti, comma 2 del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 12 gennaio 2017 che aggiorna i Livelli Essenziali di Assistenza/LEA.

Ricordiamo anche il Piano nazionale della prevenzione 2014-2018 che, con l’obiettivo Prevenire le conseguenze dei disturbi neurosensoriali, ha permesso alle regioni di avviare attività progettuali  sullo screening per la diagnosi della cataratta congenita.




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Data di pubblicazione: 23 febbraio 2011, ultimo aggiornamento 10 dicembre 2021

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