Regione Val d'Aosta

 


 

OBIETTIVI STRATEGICI REGIONALI GENERALI

Sono adottati i seguenti obiettivi di piano per il quadriennio 2011/2014, sulla base dei quali con successivi atti saranno programmate le relative attività:

Approccio multidisciplinare

La normativa comunitaria a tutela della sicurezza alimentare, denominata “Pacchetto igiene” (Reg.CE 852/04, Reg. CE 853/04, Reg. CE 854/04 e Reg. CE 882/04), prevede che i controlli ufficiali vengano effettuati su tutta la filiera alimentare attraverso procedure codificate e di qualità.

L’attività di controllo deve essere finalizzata alla verifica delle garanzie in materia di sicurezza alimentare, operando nell’ambito delle azioni di difesa sanitaria del patrimonio zootecnico. I Servizi Veterinari dell'Azienda USL della Valle d’Aosta, Area di Sanità animale e Area di Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche, si trovano a verificare negli allevamenti la realizzazione di un insieme assai vasto e differenziato di misure e provvedimenti. Questi nel complesso, sono deputati a garantire la sicurezza alimentare, includendo sotto tale denominazione non solo le attività rivolte ad assicurare salubrità degli alimenti prodotti (prevenzione delle zoonosi e della formazione di residui e contaminanti), ma anche il benessere animale e la prevenzione delle malattie degli animali (biosicurezza), comprese quelle non trasmissibili all’uomo.

Tali attività si basano sulla disponibilità di sistemi anagrafici delle diverse specie, mantenuti aggiornati, che vengono costantemente monitorati e la cui affidabilità è oggetto di verifica da parte dei Servizi veterinari stessi.

La disponibilità di un sistema di epidemiosorveglianza regionale, che consente la registrazione puntuale degli interventi diagnostici e sanitari e dei relativi esiti e la produzione di indicatori di attività e risultato, rappresenta lo strumento indispensabile per la programmazione e la verifica dell’efficacia del programma di controllo integrato fra le Aree specialistiche e dei programmi specifici di settore. L’obiettivo è quello di transitare dagli storici programmi di vigilanza basati su specifici interventi di settore ad un programma integrato che comprenda il controllo di tutti gli aspetti previsti dal “pacchetto igiene”, con un approccio multidisciplinare.

Allo scopo è da valutare l'avvio di un apposito progetto pilota per favorire il coordinamento degli interventi delle Aree A e C e incrementare l’attività integrata e multidisciplinare

Attività di integrazione interarea

Nell’ambito di un apposito programma, da predisporre e concordare fra le Aree funzionali ed i Servizi del Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda USL della Valle d’Aosta, vengono individuati e risolti, valutando le diverse attività contemplate dal PRIC, gli ambiti di sovrapposizione operativa, con la finalità di evitare carenze o duplicazioni degli interventi e per ottimizzare l’impiego delle risorse e del personale. Sono previsti per questa finalità accordi interarea e interservizi per specifiche attività.

 

Programma annuale 2011 di verifiche condotte dai Direttori di S.C. o da loro delegati sulla

corretta esecuzione delle attività di controllo ufficiale programmate dalla Struttura

Il Regolamento 882/2004 (art. 6 e art. 8, comma 3, lett.a) prevede che le autorità competenti procedano a controlli interni per verificare il raggiungimento degli obiettivi del suddetto Regolamento e prendano misure appropriate alla luce dei risultati ottenuti.

A tal fine, si ritiene opportuno lo svolgimento di una specifica verifica, interna alle strutture complesse, atta a valutare il corretto andamento e la conformità al presente Piano, delle attività di controllo ufficiale programmate.

Le modalità e la programmazione dell’attività di supervisione per l’anno 2011 dovranno essere inserite nei manuali operativi di ogni singola struttura se non già previste

 

Predisposizione ed attuazione degli interventi per la pronta ed efficace gestione delle emergenze.

Si rende necessaria la predisposizione di piani di emergenza e il mantenimento di sistemi di risposta qualificati e strutturati in rete; per la sanità animale le emergenze prevedibili perché relative a patologie diffusive in fase di preallarme o allarme epidemiologico a livello nazionale sono la blue tongue, l’influenza aviaria, la West Nile e, nuova priorità, la rabbia, presente nel nord est del Paese.

Per le emergenze alimentari, eventi decisamente più rari, è in analogia utile la definizione di un piano di emergenza regionale.

Sono da ritenersi attività prioritarie:

·  La predisposizione degli aspetti organizzativi ed operativi preventivi che consentono una rapida ed efficace risposta alle situazioni in fase di preallarme o di emergenza determinata dall’insorgenza di focolai di malattia diffusive.

·  L’adozione immediata di tutti gli adempimenti previsti (amministrativi, operatavi e diagnostici) in fase di preallarme e di emergenza per l’insorgenza di focolai di cui sopra, secondo le disposizioni regionali, nazionali e comunitarie.

·  E’ ricompresa fra le priorità attuative, correlate alla prevenzione delle emergenze, la completa e puntuale attuazione dei programmi di sorveglianza diagnostica che concorrono alla diagnosi precoce dei casi di focolaio di malattie diffusive ed alla relativa definizione della qualifica territoriale.

 

Anagrafi informatizzate del bestiame

Tutte le informazioni relative ai sistemi di identificazione e registrazione degli animali sono contenute nei database dell'anagrafe del bestiame che rappresenta uno degli strumenti più importanti per la conoscenza dell’entità e della peculiarità del patrimonio zootecnico.

Le anagrafi informatizzate, regolate da norme comunitarie e nazionali, rappresentano, infatti, una istituzione strategica per la sorveglianza sanitaria e il monitoraggio epidemiologico (è possibile localizzare in modo preciso allevamenti con problemi sanitari e rintracciare rapidamente gli animali a rischio) e la tutela della salute del consumatore, risalendo all’origine degli alimenti e agli stabilimenti di allevamento. Risulta evidente, pertanto, che le informazioni contenute nelle anagrafi informatizzate devono essere rappresentative della realtà e le variazioni e gli aggiornamenti devono essere riportati in modo corretto ed in tempo reale.

Particolare attenzione deve essere posta nella verifica delle modalità di attribuzione del codice ministeriale. L’Ufficio zootecnico, infatti, assegna il codice aziendale e contemporaneamente dovrebbe individuare l’azienda sul territorio e georeferenziarla.

Dovrà quindi essere effettuata a questo proposito una verifica completa dei codici atta a garantire la completa georeferenzazione di tutti i codici aziendali attivi ed a correggere gli eventuali errori.

Sistema informativo di epidemiosorveglianza e sicurezza alimentare

SI.VE è il sistema informatizzato che permette la registrazione dell’attività sanitaria svolta dai Servizi Veterinari dell'Azienda USL. E’ finalizzato ad una rapida consultazione della sanità degli

allevamenti ed in futuro a una corretta gestione e programmazione delle attività di Sanità animale condotte nella Regione.

Il sistema è utilizzato a livello locale, ma dovrà esserlo anche a livello regionale quale strumento per il controllo del territorio, per la programmazione e la verifica dei piani di eradicazione, per una miglior gestione dei focolai di malattie infettive e per l’elaborazione delle rendicontazioni al Ministero attraverso la cooperazione applicativa rappresentata dal progetto PISA in sperimentazione. L’applicativo è accessibile ai Servizi veterinari dell'Azienda USL della Valle d’Aosta (sedi centrali e distretti), ma si dovrà prevederne l'accesso all’IZS ed alla Regione, tramite collegameti web. La sicurezza sarà garantita dalla rete della Pubblica Amministrazione, da sistemi di firewall disponibili e dalla possibilità di accesso solo per utenti accreditati, ciascuno per il suo profilo, riconosciuti dal sistema mediante lo user ID e la password.

E' stata inoltre predisposta apposita convenzione per il collegamento tra SI.VE ed il sistema informatizzato dell’IZS (SIGLA) che consentirà di inviare automaticamente ai laboratori le informazioni raccolte durante l’attività di prelievo e ricevere gli esiti degli esami garantendo un

aggiornamento in tempo reale del sistema e limitando gli errori.

Si è inoltre prevista un'ulteriore espansione del sistema SI.VE (sistema informatico veterinario) all'attività del SIAN, diventando in tale modo un vero e proprio sistema informatico della sicurezza alimentare, inglobando in esso tutti gli attori del controllo ufficiale sugli alimenti.


AC REGIONALI E LOCALI ED ORGANISMI DI CONTROLLO

Autorità Competente Regionale (ACR)

Il servizio in ambito regionale della Valle d'Aosta che si occupa di sicurezza alimentare ha l'appellativo di Servizio di Igiene, Sanità Pubblica, Veterinaria e degli Ambienti di Lavoro.

Il servizio di Igiene, Sanità Pubblica, Veterinaria e degli Ambienti di Lavoro è l'organo dell'Assessorato alla Sanità, Salute e Politiche Sociali della Regione Autonoma Valle d'Aosta preposto allo svolgimento di funzioni di indirizzo e controllo all'interno di materie specifiche quali:

  Igiene e sanità pubblica:

  • Profilassi da malattie infettive e vaccinazioni;
  • Medicina sportiva;
  • Polizia mortuaria;
  • Controllo sull'impiego dei gas tossici;
  • Controllo sull'utilizzo di radiazioni ionizzanti e non ionizzanti;
  • Controllo sull'impiego di gas medicinali;
  • Autorizzazioni al commercio di cosmetici. 

     Sicurezza alimentare e tutela della salute del consumatore:

  • Gestione acque;
  • Controlli ufficiali sugli alimenti;
  • Sistema di allerta alimentare;
  • Controllo sui laboratori che effettuano analisi in autocontrollo;
  • Controllo sui micologi;
  • Controllo sul commercio di prodotti fitosanitari;
  • Attribuzione Riconoscimenti CE;
  • Indirizzo sui controlli inerenti latte crudo.

   Salute animale e igiene urbana veterinaria:  

  • Indirizzo e controllo in materia di salute animale;
  • Indirizzo e controllo in materia di benessere animale;
  • Indirizzo e controllo sull'alimentazione animale;
  • Indirizzo e controllo sul canile regionale;
  • Gestione dell'anagrafe canina;
  • Controllo sull'utilizzo dei farmaci veterinari;
  • Controllo sull'autorizzazione alle strutture sanitarie;
  • Controllo della fauna selvatica;
  • Controllo sulle colonie feline.

 Salute e sicurezza sui luoghi di lavoro:

  • Indirizzo e controllo in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e sulle attività lavorative ubicati nel territorio regionale;
  • Indirizzo e controllo in materia di bonifica e smaltimento amianto;
  • Non conformità delle macchine;
  • Autorizzazione alla coltivazione delle cave minerarie;
  • Sostanze chimiche: reach;
  • Gruppo di coordinamento sulla sicurezza sui luoghi di lavoro.

Organigramma: l’organico della struttura è composto da un Veterinario dirigente a tempo pieno, un Veterinario incaricato a tempo determinato, un Medico a tempo determinato, tre amministrativi di ruolo ed uno incaricato a tempo determinato.

Sistemi informativi: il servizio dispone di un unico sistema informativo chiamato SI.VE., nel quale vengono caricate le anagrafiche delle aziende da parte delle strutture complesse dell’Azienda USL e tutti i controlli ufficiali espletati.

Laboratori: i laboratori utilizzati per le analisi degli alimenti sono quelli dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Piemonte Liguria e Valle d’Aosta e quelli dell’ARPA.

 

Autorità Competente Locale

Nella Regione Valle d’Aosta è presente un’unica USL che è organizzata in Dipartimenti. Il Dipartimento che si occupa di alimenti è denominato Dipartimento di Prevenzione e si compone di sette strutture complesse: Medicina Legale, Igiene e Sanità Pubblica, Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro, Igiene Alimenti e Nutrizione (SIAN), Sanità Animale (area A), Igiene Alimenti di Origine Animale (area B), ed Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche (area C).

I servizi che si occupano di alimenti sono il SIAN, le aree A, B e C.

SIAN:

Il Servizio d'igiene degli alimenti e della nutrizione, ai sensi della L.283/1962, del titolo I del relativo regolamento d'esecuzione, approvato con D.P.R. 327/80, del decreto legge 18 giugno 1986, n. 282 (misure urgenti in materia di prevenzione e repressione delle sofisticazioni alimentari), convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 1986, n. 462, del decreto del Presidente della Repubblica 24 maggio 1988, n. 236 (attuazione della direttiva CEE n. 80/778 concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano, ai sensi dell’art. 15 della legge 16 aprile 1987, n. 183) e del decreto legislativo 3 marzo 1993, n. 123 (attuazione della direttiva 89/397/CEE relativa al controllo ufficiale dei prodotti alimentari), svolge i seguenti compiti ed attribuzioni:

  • Attività di vigilanza e controllo sulle bevande e alimenti per l’alimentazione umana, compresi gli alimenti dietetici e per l’infanzia, inteso come controllo degli alimenti, delle strutture e delle apparecchiature dove avviene la produzione, manipolazione, conservazione, vendita e consumo degli alimenti e bevande, nonché dei loro imballaggi, avvalendosi, per la parte analitica, dei laboratori dell’ARPA;
  • Attività di vigilanza e controllo sulle acque destinate a consumo umano, sulle acque minerali ed artificiali, avvalendosi, per la parte analitica, dei laboratori dell’ARPA;
  • Censimento delle attività di produzione, commercializzazione e somministrazione degli alimenti;
  • Tenuta del registro delle autorizzazioni, dei nulla osta e degli aggiornamenti di cui all’art.25 e seguenti del DPR 327/80, nonché dei provvedimenti adottati in conseguenza di trasgressioni;
  • La formulazione del parere d'idoneità ai fini dell’autorizzazione sanitaria ai sensi dell’art. 2 della legge 30 aprile1962, n. 283 e dal DPR 26 marzo 1980, n. 327.

Il Servizio di igiene degli alimenti e della nutrizione svolge altresì i seguenti compiti in materia di educazione alimentare e nutrizionale:

  • Rilevazione dei consumi alimentari della popolazione per fasce a rischio o gruppi specifici; 
  • Costituzione di profili di rischio e di qualità igieniche nutrizionali in relazione ai consumi alimentari della popolazione;
  • Attività d'educazione alimentare anche in relazione agli indicatori individuati;
  • Cura della redazione di materiale didattico ed illustrativo per le campagne d'educazione alimentare;
  • Attività di consulenza tecnica per il riconoscimento delle diverse specie fungine raccolte a favore degli utenti raccoglitori e/o diretti consumatori;
  • Collaborazione con le strutture ospedaliere per il supporto tecnico in caso d'intossicazioni alimentari;
  • Organizzazione di corsi didattici, convegni di studio, iniziative culturali e scientifiche per l’informazione e l’educazione alimentare e nutrizionale.
  • Avviamento dell'attività di formazione degli operatori addetti alla preparazione, manipolazione somministrazione e vendita alimenti e bevande.

I Tecnici della Prevenzione appartenenti al S.I.A.N. svolgono inoltre, in collaborazione e per conto del Servizio Veterinario Igiene degli Alimenti d'Origine Animale, la vigilanza sulle macellerie, caseifici, casere, produzione di miele, così come disposto dalla L.R. 41/95.

L’organico è composto da un direttore, 2 medici, 15 tecnici della prevenzione e 2 amministrativi.

L’area A svolge i seguenti compiti:

  • Profilassi delle zoonosi e delle altre malattie degli animali soggette a misure di polizia veterinaria
  • Programmi di bonifica sanitaria e di eradicazione delle malattie di interesse antropozoonosico e zoosanitario
  • Attestazioni di allevamento ufficialmente indenne
  • Prestazione diagnostica o intervento imunizzante per esigenze di commercio o spostamento
  • Anagrafe e tutela dei cani
  • Vigilanza preventiva e permanente sugli impianti e concentramenti animali
  • Sopralluoghi per manifestazioni zootecniche e sportive
  • Redazione modelli 4 - dichiarazione di provenienza degli animali
  • Controllo sanitario di animali in partenza per l'estero o le isole
  • Osservazione sanitaria di animali per la profilassi della rabbia
  • Controllo popolazione volatili e sinantropi
  • Accertamento delle condizioni igieniche dei mezzi di trasporto di animali e modalità di trasporto
  • Osservazione epidemiologica Vigilanza e controllo, su richiesta delle competenti autorità di gestione, sulla fauna del Parco nazionale del Gran Paradiso, dei parchi regionali , delle oasi di protezione e delle riserve anche se di proprietà dei privati
  • Attività di disinfezione e disinfestazione nelle stalle e stabilimenti di competenza (alpeggi inclusi)
  • Rilascio certificati per animali (da reddito o da affezione) destinati all'esportazione Nulla osta per importazione di animali dall'estero o da altre regioni italiane
  • Nulla osta per svernamento, reintroduzione e alpeggio
  • Certificazione sanitaria per riproduttori maschi adibiti alla monta naturale pubblica
  • Controlli documentale, materiale e di laboratorio, su richiesta dell'Ufficio Veterinario per gli Adempimenti CEE, relativamente a partite di animali introdotte dall'estero
  • Sistema informativo veterinario per la raccolta dei dati e la soddisfazione dei debiti informativi
  • Attuazione del sistema delle emergenze sanitarie Educazione igienico sanitaria

L’organico è composto da 1 direttore, 11 Veterinari dirigenti, 5 Veterinari ACN, 19 operatori tecnici di ruolo + 4 non di ruolo, 2 amministrativi ed un assistente tecnico.

 

L’area B svolge i seguenti compiti:

  • Visita ispettiva ante e post mortem di tutte le specie animali nei macelli autorizzati
  • Ispezione veterinaria all’entrata delle carni in depositi frigoriferi non annessi a macelli o laboratori
  • Attestazione di idoneità al consumo di suini macellati a domicilio dei privati per uso personale
  • Attestazione di idoneità di automezzi o contenitori isotermici adibiti al trasporto di alimenti di origine animale
  • Prestazione per certificazioni o pareri non previsti dalla normativa sanitaria, su richiesta di Enti o privati
  • Rilascio di pareri preventivi su progetti o strutture da destinare a produzione o commercio di alimenti di origine animale
  • La vigilanza sugli impianti di macellazione, sezionamenti, trasformazione, confezionamento, deposito, commercializzazione dei vari prodotti di origine animale con le modalità previste dalle specifiche norme di settore vigenti. Tale vigilanza è finalizzata a garantire, in via preventiva, l’igienicità delle operazioni anzidette attraverso appositi programmi di interventi, di informazione ed educazione degli operatori
  • Il controllo sui trattamenti degli animali in macellazione con sostanze vietate, nonché sui residui di farmaci impiegati nell’alimentazione e nella terapia dei medesimi
  • L’osservazione epidemiologica al macello e sugli animali morti
  • Il supporto veterinario agli organi di vigilanza preposti al controllo ufficiale degli alimenti per quanto concerne gli alimenti di origine animale
  • Il controllo sul latte e sulle produzioni lattiero – casearie
  • L’educazione igienico – sanitaria e l’informazione scientifica
  • La collaborazione, con il Servizio di igiene degli alimenti e della nutrizione, alla predisposizione ed alla verifica dei piani di controllo ufficiale degli alimenti di origine animale
  • L’applicazione del Regolamento CEE 1774 / 2002 del 3 ottobre 2002 riguardante il trattamento dei sottoprodotti di origine animale
  • La vigilanza sull’applicazione del Regolamento CEE 1760/00 riguardante l’etichettatura delle carni fresche, congelate, surgelate e sulla carne trita di bovino

L’organico è composto da 1 Direttore, 10 Veterinari dirigenti,3 Veterinari con contratto ACN, 2 amministrativi di ruolo + uno non di ruolo.

L’area C svolge i seguenti compiti:

  • vigilanza e controllo sulla distribuzione e sull'impiego del farmaco veterinario
  • vigilanza e controllo sull'alimentazione animale
  • vigilanza e controllo sulla riproduzione animale e sull'assistenza zooiatrica
  • sorveglianza sul benessere animale (grandi e piccole taglie compresi animali da compagnia
  • igiene dei ricoveri animali
  • vigilanza e controllo sugli impianti di acquacoltura pubblici e privati
  • esame e valutazione dei progetti per la costruzione di strutture destinate a stalle o al servizio della zootecnia
  • registrazione stalle con controllo dei requisiti necessari per allevamento bovine da latte destinato al consumo umano
  • attestazione di idoneità a stalle di sosta, ambulatori veterinari privati, mangimifici
  • educazione igienico-sanitaria e informazione scientifica

L’organico è composto da 1 direttore, 3 veterinari dirigenti, 3 veterinari ACN, 3 amministrativi ed un assistente tecnico.

 

 

ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DEI CONTROLLI UFFICIALI

Piano straordinario di controllo residui cortisonici nelle urine e di isoniazide dell’acido isonicotinico nel latte di massa (D.Lgs. 158 del 2006)

Macroarea: Sanità Animale            
Settore: Malattie Infettive
Tipologia dell'attività: 5 - Attività di controllo ufficiale a carattere regionale.

Autorità competentiruoli
AC Regionali: Regione Autonoma Valle d’Aosta
Assessorato sanità, salute e politiche sociali
programmazione  
AC Locali: Ausl della Valle d’Aosta.
Struttura Complessa Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche.
esecuzione
dettagli dell'attività
categorizzazione degli eventuali rischi e modalità di applicazione delle categorie di rischio

Data la situazione epidemiologica della TBC bovina ancora critica in Valle d’Aosta si rende necessario, tra le misure da intraprendere per fronteggiarla, un’attività di verifica del sospetto di trattamento illecito dei bovini con cortisonici o isoniazide dell’acido isonicotinico, avente lo scopo di negativizzare la prova tubercolinica con PPD od a ottenere un’immunodepressione indiretta onde abbassare la soglia di rilevabilità del γ interferon test, mediante la ricerca dei relativi residui nelle urine o nel latte di massa.

La presenza di questi residui nei prodotti animali causa, inoltre, l’insorgenza di fenomeni di farmaco-resistenza, l’abbassamento delle difese organiche e interferenza con altri farmaci nell’uomo e, quindi, costituiscono pericolo per la salute umana.
Il controllo viene effettuato per la ricerca di cortisonici su tutti gli allevamenti in sospensione o revoca di qualifica per TBC e a random su tutti gli allevamenti per la ricerca di isoniazide dell’acido isonicotinico.

L’indicazione, al Veterinario Ufficiale della S.C. Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche competente per territorio, dell’allevamento da campionare avviene a cura del Veterinario ufficiale di territorio appartenente alla S.C. Sanità Animale, per quanto riguarda le aziende zootecniche in sospensione o revoca di qualifica sanitaria per TBC, mediante lettera da inviare nei tempi che consentano un’adeguata organizzazione dell’attività (una settimana).

Gli allevamenti ufficialmente indenni sono, invece, individuati congiuntamente dalle SS.CC. Sanità Animale ed Igiene degli Allevamenti, sulla base di una casistica a random, in attesa dell’estrapolazione dei dati attinenti alle aziende più a rischio, come previsto nella delibera stessa.

frequenza (o criteri per stabilire frequenza)
  • numero di campionamenti per la ricerca di cortisonici che variano ogni anno sulla base della valutazione del rischio
  • numero di campionamenti per la ricerca di isoniazide dell’acido isonicotinico cortisonici che variano ogni anno sulla base della valutazione del rischio
luogo e momento del controlloPresso le aziende di allevamento bovino in coincidenza con le prove di bonifica sanitaria o presso il caseificio di conferimento
metodi e tecniche

Tali controlli prevedono il campionamento ufficiale:

  • Di urine in allevamento su un numero rappresentativo di soggetti, con vincolo sanitario degli stessi animali oggetto del controllo, e una contestuale attività di Farmacosorveglianza,
  • Di latte di massa in allevamento o presso il caseificio di conferimento.

Essi sono inseriti nel quadro di un piano specifico straordinario, affidato alla S.C. Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche del Dipartimento di Prevenzione, che lo svolge con orario aggiuntivo al normale orario di servizio in collaborazione con la S.C. Sanità Animale dello stesso Dipartimento di Prevenzione e la S.C. Igiene degli Alimenti di Origine Animale.

I campioni di urina per la ricerca di cortisonici e di latte per la ricerca di idrazide dell’acido isonicotinico programmati sono"mirati". All'atto del prelievo dei campioni di urina su un numero rappresentativo di soggetti stabilito dal Veterinario prelevatore si ricorre all’applicazione del sequestro cautelativo del/ dei capo/i oggetto del controllo, mentre il sequestro non è applicato nel caso di prelievo di latte per la ricerca di idrazide dell’acido isonicotinico.

A seguito del riscontro di non conformità in campioni mirati , si applicano le procedure previste dal D.Lgs. 158 del 2006, attuazione della direttiva 2003/74/CE, concernente il divieto di utilizzazione di talune sostanze ad azione ormonica, tireostatica e delle sostanze beta-agoniste nelle produzioni animali, e si procede al prelievo di campioni di tipo"a seguito di positività".

1. Caso di positività in campione di urina per la ricerca di cortisonici

Perché il campione sia il più rappresentativo possibile degli animali oggetto di controllo, si fa riferimento alla tabella di Numerosità Campionaria, di seguito riportata.

TABELLA DI NUMEROSITÀ CAMPIONARIA
dimensione della partitadimensione del campione
1-7tutti i soggetti
87
9-119
12-1611
17-2313
24-3515
36-6217
63-17819
179-infinito21

All'atto del prelievo di tali campioni si procede all'applicazione del sequestro cautelativo dell’allevamento se non già disposto per altre ragioni sanitarie e del divieto di conferimento e di utilizzo per uso umano del latte prodotto dal/dagli animale/i risultato/i positivo/i. Viene, inoltre, applicato il sequestro cautelativo delle partite di prodotto fabbricato con il latte conferito e disposte analisi per la ricerca di residui in esse. Il sequestro cautelativo dura fino a che non sia noto l'esito favorevole delle analisi.

2. Caso di positività in campione di latte per la ricerca di idrazide dell’acido isonicotinico

All'atto del prelievo di tali campioni su ogni singolo animale in lattazione si procede all'applicazione del sequestro cautelativo dell’allevamento se non già disposto per altre ragioni sanitarie e del divieto di conferimento e di utilizzo per uso umano del latte prodotto. Viene, inoltre, applicato il sequestro cautelativo delle partite di prodotto fabbricato con il latte conferito e disposte analisi per la ricerca di residui in esse. Il sequestro cautelativo dura fino a che non sia noto l'esito favorevole delle analisi. Vengono applicati, inoltre, contestualmente i provvedimenti che la S.C. Sanità Animale ritiene opportuno.

L’applicazione delle Buone Pratiche di Campionamento condiziona in modo determinante tutta la procedura di controllo successiva ed è indispensabile affinché non sussistano contestabili vizi procedurali. All'atto del prelievo di campioni in allevamento, si raccomanda la verifica dei registri di trattamento. I campioni devono essere accuratamente identificati, sigillati ed accompagnati da verbali correttamente compilati.

modalità rendicontazione, verifica e feedback

GIUDIZIO DI IRREGOLARITA' A SEGUITO DEI RISULTATI ANALITICI

Il Decreto Legislativo 16 marzo 2006, n.158 Attuazione della direttiva 2003/74/CE, concernente il divieto di utilizzazione di talune sostanze ad azione ormonica, tireostatica e delle sostanze beta agoniste nelle produzioni animali definisce all'articolo 1 lettera g) il trattamento illecito come “l'utilizzazione di sostanze o prodotti non autorizzati, ovvero di sostanze o prodotti autorizzati, a fini o a condizioni diversi da quelli previsti dalle disposizioni vigenti” ed il Decreto Legislativo 6 aprile 2006, n.193 Attuazione della direttiva 2004/28/CE recante codice comunitario dei medicinali veterinari all'articolo 69 comma 1 vieta la somministrazione agli animali di sostanze farmacologicamente attive se non in forma di medicinali veterinari autorizzati, sanzionando amministrativamente la violazione ai sensi dell’art. 108 di quest'ultimo Decreto con una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 10.329,00 a euro 61.974,00 chiunque, non rispettando le condizioni previste dall'articolo 69, commi 1, 2 e 4, somministra agli animali o detiene, cede o commercializza sostanze farmacologicamente attive e punendo penalmente ai sensi dell’art.5, lettera a), della Legge 283/62 per l’immissione in commercio e/o la detenzione a scopo di vendita dell’animale (inteso come sostanza alimentare) illecitamente trattato (cfr. sent. C.Cass. Sez.VI pen. – 1392 del 1/10/1993; sent. C.Cass. Sez.III pen. – 2007 del 29/9/1994; sent. C.Cass. Sez.III pen. – 19/06/1998). Va tenuto presente che il Regolamento di polizia veterinaria approvato con D.P.R. 8 febbraio 1954, n. 320, al TITOLO II-Norme sanitarie speciali contro le malattie infettive e diffusive degli animali Capo XI – Tubercolosi, all'articolo 102 vieta i trattamenti immunizzanti contro la tubercolosi. Secondo, poi, quanto stabilito dal Regolamento 1782/2003 e successive modificazioni, che stabilisce norme comuni relative ai regimi di sostegno diretto nell’ambito della PAC, a far data dal mese di gennaio 2006 le violazioni accertate nell’ambito del PNR andavano segnalate all'Organismo Pagatore Regionale per l’applicazione dei criteri di condizionalità (riduzione dei finanziamenti agricoli richiesti). Dovevano essere avviate nel contempo indagini nell'allevamento di provenienza degli animali e negli allevamenti funzionalmente o amministrativamente collegati. Qualora a seguito di un prelievo di campioni effettuato a seguito di positività ai sensi dell'art. 22 del D. lgs. n. 158/2006 fosse confermato il trattamento illecito, l'autorità competente disponeva l'immediato abbattimento nello stabilimento di macellazione degli animali riconosciuti non conformi e ne ordinava l'invio ad uno stabilimento autorizzato ai sensi del Reg. 1069/09/CE.

FLUSSO INFORMATIVO

Il Servizio Veterinario deve dare comunicazione immediata alla Regione di ogni non conformità, curando che siano specificati i dati identificativi del referto analitico, e dei provvedimenti eventualmente intrapresi.

Entro il 31 gennaio dell’anno successivo a quello di applicazione del piano il servizio veterinario di Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche provvede ad effettuare la rendicontazione dell’attività effettuata, facendone rilevare le criticità e proponendo eventualmente le migliorie da apportare

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MODALITA' DI REALIZZAZIONE DI AUDIT

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MISURE ADOTTATE PER GARANTIRE IL RISPETTO DEI CRITERI OPERATIVI

Nessuna informazione disponibile

 

 

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Data di pubblicazione: 16 dicembre 2010, ultimo aggiornamento 9 marzo 2012

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