La difesa delle piante dai suoi parassiti, o difesa fitosanitaria, è un elemento fondamentale della produzione agricola, senza il  quale sarebbe messo in serio pericolo l’accesso dell’umanità a risorse alimentari di origine vegetale in quantità e qualità sufficienti.

Secondo alcune stime, circa un terzo della produzione agricola mondiale è annualmente danneggiato prima della raccolta da organismi nocivi alle piante quali insetti, acari, nematodi, molluschi, crittogame (funghi, virus e batteri) e malerbe. A questa cifra è da aggiungere un ulteriore 15%, dovuto ad attacchi di insetti, funghi e roditori ai prodotti immagazzinati.

I mezzi di difesa utilizzati per combattere i parassiti delle piante sono diversi, dall’uso di varietà resistenti a tecniche colturali come la rotazione, ma sono principalmente chimici: ogni anno il consumo dei cosiddetti principi attivi, le sostanze chimiche biologicamente attive alla base dei formulati commerciali usati come pesticidi, raggiunge nel mondo milioni di tonnellate, con un valore di mercato di diversi miliardi di dollari, e circa l’85 per cento di questo consumo è attribuibile all’agricoltura.

Nonostante siano stati messi a punto validi sistemi di difesa, a partire dalla produzione della semente e delle piantine in vivaio,  per portare a termine la produzione agricola e garantire la sanità dei vegetali destinati al consumo umano, nuovi parassiti provenienti da lontani paesi, trasportati involontariamente dai turisti e attraverso le merci, mettono a rischio il fragile equilibrio raggiunto tra l’agricoltore  e i nemici delle piante, determinando danni alla produzione o un aumento nell’impiego già massiccio di fitofarmaci.

Negli ultimi dieci anni, a causa dell’aumento vertiginoso di scambi commerciali con l’estero dovuto alla globalizzazione, sono comparsi nel territorio italiano o di altri paesi comunitari molti nuovi parassiti,  che stanno mettendo in serio pericolo non solo le produzioni alimentari, come nel caso del Cinipide del castagno e della Diabrotica del mais, ma anche il paesaggio e l’ambiente, come nel caso del Punteruolo rosso delle palme e del Tarlo asiatico.

La prima forma di difesa fitosanitaria, quindi, è quella di impedire l’introduzione di nuovi parassiti nel nostro territorio e, una volta scoperti, di cercare di eradicarli dall’ambiente anche attraverso l’imposizione di misure come la distruzione dei vegetali attaccati.

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Data di pubblicazione: 14 giugno 2012, ultimo aggiornamento 14 giugno 2012

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