Fin dalla stesura del Piano Sanitario Nazionale 2003-2005 lo Stato, preso atto del nuovo assetto istituzionale, modifica definitivamente il suo ruolo da organizzatore e gestore di servizi a garante dell’equità, delineando in maniera sistematica gli obiettivi da raggiungere per attuare la garanzia costituzionale del diritto alla salute e degli altri diritti sociali e civili in ambito sanitario, lasciando alle Regioni il compito di dare loro attuazione.
All’interno di tali obiettivi, ne vengono individuati alcuni considerati strategici e prioritari sui quali, in accordo con le regioni, far convergere una quota del FSN appositamente accantonata secondo quanto previsto dalla Legge 662/96 e dalla successiva Legge 133/2008 (che ha convertito il Decreto Legge 112/2008).
Si consolida, in tal modo, un meccanismo di coordinamento Stato-Regioni che, se pur bisognoso dei necessari aggiustamenti suggeriti di volta in volta dall’esperienza attuativa, è destinato a caratterizzare la sanità del nostro Paese.