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Varroatosi

immagine di un'ape e di un acaro Varroa destructor


Malattia

Che cos’è

  • La varroatosi o varroosi è la malattia delle api con il maggior impatto sull'apicoltura. E' una malattia parassitaria causata dall'acaro Varroa destructor. Inizialmente descritto come parassita dell'ape asiatica Apis cerana, l'acaro infesta anche l'ape europea Apis mellifera a partire dalla metà del secolo scorso.
  • Si nutre del corpo grasso della covata in cui si riproduce e degli adulti di tutte le caste di api. Causa malformazioni, alterazioni del comportamento e riduzione dell'aspettativa di vita delle api e conseguente indebolimento e collasso delle famiglie sia per l'azione parassitaria, sia soprattutto dalla sua azione di vettore di virus.
  • V. destructor è presente in tutti i continenti in cui le condizioni climatiche consentono l’attività apistica (eccetto l'Australia ed alcune isole e territori) e ha cambiato profondamente l'apicoltura. Il controllo dell'infestazione delle famiglie è imprescindibile per la loro stessa sopravvivenza e produttività.

Diagnosi

  • L'acaro ha un corpo di forma ovalare, piatto, provvisto di 4 paia di zampe, un apparato boccale pungitore-succhiatore (solo le femmine), corpo non segmentato, di colore marrone rossastro, ricoperto da peli.
  • Lunghezza: 1.00-1.77 mm.
  • Larghezza: 1.50-1.99 mm.
  • Visibile ad occhio nudo, ma più grande di Tropilaelaps spp., rispetto al quale si muove più lentamente.
  • La diagnosi si basa sul riconoscimento dell’acaro nella covata, sulle api adulte e sul fondo diagnostico nei detriti dell’alveare.
  • Sull’analisi allo stereomicroscopio per l’identificazione morfologica. Per il dettaglio delle metodiche di laboratorio si può consultare "Varrosis of honey bees" ( documento OIE) 

Segni clinici di infestazione da V. destructor

Nelle api adulte:

  • Api con ali deformi e/o ali atrofiche
  • Varroe in fase foretica sulle api
  • Api con addome più piccolo

Nella covata:

  • Cannibalismo su larve o pupe
  • Covata non compatta, a mosaico, sparsa
  • Api morte con ali deformi nella covata opercolata/ pupe morte/api a termine morte (emerge solo la testa con la ligula estroflessa)
  • Presenza di parassiti (femmine mature marrone, forme immature bianche)
  • Opercoli forati (piccoli fori)
  • Larve morte di colore marrone o marrone chiaro (assenza dell’aspetto filante tipico della peste americana)
  • Larve morte secche

Terapia

Specifici trattamenti acaricidi anche associati a interventi di tecnica apistica, come rimozione di covata da fuco o confinamento della regina seguito da trattamento acaricida.

Prevenzione

La legislazione dell'Ue considera l’infestazione da V. destructor come una malattia rilevante del settore, considerato anche che esistono territori della stessa indenni da questo acaro parassita.

Epidemiologia

  • Solo gli acari Varroa femmine adulte parassiteranno le api da miele adulte. I maschi adulti si nutrono solo di larve e pupe e non lasciano la cella della nidiata dopo la schiusa. Al contrario, gli acari femmine adulte sono molto mobili e si muovono sui favi tra le api da miele adulte. Questo comportamento spiega come l'acaro Varroa possa anche fungere da efficace vettore di virus consentendone il trasferimento alle singole api. La diffusione dei virus tramite l’acaro Varroa ha un impatto rilevante sulla colonia di api.
  • Una volta su un'ape da miele, gli acari femmine si posizionano tra gli scleriti dell'addome delle api stesse dove si nutrono del corpo grasso. Posizionandosi sul corpo delle api da miele, gli acari Varroa possono essere rapidamente diffusi in nuove aree a causa della sciamatura, del saccheggio e della deriva delle api da miele.
  • La durata della vita degli acari Varroa dipende dalla presenza di covata e può variare da 25 giorni a circa 5 mesi. Durante l'estate, gli acari possono vivere per 2-3 mesi e, se è presente covata, possono completare 3-4 cicli di riproduzione. In inverno, quando la covata non è presente o è limitata, gli acari Varroa vivono sul corpo delle api adulte, c.d. fase foretica. Un acaro Varroa adulto può vivere e nutrirsi di un'ape adulta per un massimo di circa 3 mesi. Gli acari della varroa femmina adulta possono vivere fino a 5 giorni senza alimento.

Ciclo biologico

  • V. destructor è un acaro parassita che richiede un ospite (api) per sopravvivere e riprodursi. L'acaro Varroa è in grado di riprodursi solo nella covata di api, mentre solo gli acari Varroa femmine adulti sono in grado di nutrirsi sulle api adulte. Pertanto, l'intero ciclo vitale dell'acaro Varroa si verifica all'interno della colonia di api da miele.
  • Gli acari della varroa femmina hanno maggiori probabilità di deporre le uova nella covata da fuco nella covata operaia (10-12 volte più frequentemente). Ciò è dovuto al ciclo di covata più lungo del fuco. Per questo motivo l'ispezione della covata da fuco offre le migliori possibilità di rilevare le infestazioni da acari, tuttavia, la covata delle operaie fornisce anch’essa un efficace mezzo di rilevazione.
  • Il ciclo di vita dell'acaro Varroa consiste nelle seguenti fasi:
  • Gli acari femmina adulti entrano nelle celle di covata delle api da miele (in particolare la covata da fuchi) subito prima dell’opercolatura e depongono dalle due alle cinque uova dopo che la cella di covata è stata opercolata.
  • Le uova lunghe 0,5 mm vengono deposte sul fondo delle celle, sulle pareti e talvolta direttamente sulle larve.
  • Il primo uovo deposto darà origine ad un maschio e le successive a femmine.
  • Dopo la schiusa, gli acari passano attraverso due stadi larvali (chiamati "protoninfa" e "deutoninfa") prima di diventare adulti. Ci vogliono circa 5-6 giorni per lo sviluppo degli acari Varroa maschi e 7–8 giorni per lo sviluppo degli acari femminili.
  • L'accoppiamento avviene nella cella della covata. L'acaro Varroa maschio muore poco dopo all'interno della cella.
  • Le giovani femmine e la madre emergono dalla cella della covata con l'ape che sfarfalla.
  • Gli acari della nuova generazione deporranno le uova in altre celle della covata dopo 2 settimane. Gli acari adulti di solito vivono per 2 mesi, ma possono svernare tra le scleriti (le placche indurite dell'esoscheletro) delle api da miele adulte

Dati epidemiologici

La varroatosi è endemica sul territorio italiano. Risultano di fondamentale importanza nel contenimento di questo parassita il corretto utilizzo di  farmaci e l’uso di particolari tecniche apistiche anche se non in grado di eliminarla completamente dagli alveari colpiti.

immagini di alveari


Piani di eradicazioni e azioni di controllo

Come controllare l’alveare

I principali metodi utilizzabili per rilevare la presenza di Varroa destructor sono:

Esame regolare dei detriti del pavimento e degli inserti dell'alveare:

  1. Mantenere la colonia in un’arnia con fondo a rete provvista di vassoio diagnostico cosparso di olio di semi
  2. Rimuovere i detriti del pavimento regolarmente durante l'estate
  3. Se ci sono molti detriti (ad esempio dopo l'inverno), gli acari saranno molto difficili da trovare. Esaminare i detriti con molta attenzione per individuare gli acari morti. Si può usare la tecnica di lavaggio: mettere i detriti in un setaccio fine che tratterrà tutti gli acari lavandoli accuratamente in acqua corrente. Versare il contenuto del setaccio in un contenitore contenente alcol e gli acari galleggeranno sulla superficie del liquido.

Esame della covata opercolata:

  1. Selezionare un'area di covata opercolata (da fuco o operaia) in una fase avanzata (pupe con occhi rosa), poiché è meno probabile che si disgreghi quando viene rimossa
  2. Far scorrere le punte di una forchetta disopercolatrice, parallelamente alla superficie del favo, ed estrarre le pupe con un unico movimento a cucchiaio. Gli stadi degli acari più giovani sono biancastri e possono essere quasi immobili mentre si nutrono dei corpi degli ospiti. Gli acari maturi, che sono più scuri, sono facilmente visibili contro i corpi pallidi delle pupe.

Linee guida nazionali per il controllo dell’infestazione da Varroa destructor

  • La varroatosi continua a rappresentare uno dei principali problemi sanitari dell’apicoltura italiana e mondiale
  • Si reputa necessario proseguire annualmente con un piano di intervento a carattere nazionale che abbia l’obiettivo di ridurre i danni provocati da questo parassita e limitarne i rischi di diffusione
  • I trattamenti farmacologici rappresentano uno dei principali strumenti di lotta a condizione che siano eseguiti tenendo conto dei cicli riproduttivi della V. destructor ed effettuati capillarmente sul territorio secondo determinate tempistiche
  • È di primaria importanza quindi che le attività messe in atto dai singoli apicoltori, non siano tra loro slegate e scoordinate, pena il rischio dei ben noti fenomeni di reinfestazione che rendono più difficile la lotta a questo parassita
  • Linee guida per il controllo dell’infestazione da Varroa destructor – 2019

Raccomandazioni

Cosa fare in caso di sospetto?

In Italia V. destructor è stata notificata per la prima volta nel 1981, ma è endemica su tutto il territorio nazionale fin dal 1983.
Ciò significa che è presente in tutti gli alveari e che è necessario realizzare gli interventi previsti dal piano nazionale al fine di mantenere l’infestazione sotto controllo e consentire l’allevamento delle api e le loro produzioni.


Data di ultimo aggiornamento: 14 settembre 2021


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