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Malattia emorragica virale del coniglio (MEV/RHD)

Malattia

Che cos’è

La Malattia Virale Emorragica (MEV/RHD) una patologia virale altamente diffusiva e contagiosa causata da un Lagovirus, famiglia Caliciviridae. Sono conosciuti due distinti sierotipi: il virus “classico“ RHDV/RHDVa ed il sierotipo RHDV2, comparso per la prima volta nel 2010 in Francia.  

Mentre il primo riconosce nel coniglio europeo (Oryctolagus cuniculus) l’unica specie sensibile, RHDV2 è in grado di infettare anche alcune specie di lepre (Lepus spp). Non è stata descritta in atre specie di lagomorfi e non è trasmissibile all’uomo.

È una malattia con un vasto potenziale di diffusione ed è causa di ingenti perdite economiche. Il virus ha un’elevata resistenza ambientale e rimane infettante per lungo tempo all’esterno dell’animale, mantiene la sua infettività alle basse temperature e può provocare la malattia anche con piccole dosi infettanti. Necessità quindi di potenti agenti inattivanti per essere neutralizzato.

La trasmissione, oltre che direttamente per contatto con animali malati, più spesso avviene per via indiretta tramite contatto con carcasse infette, ingestione di alimento o acqua contaminate, trasmissione tramite vettori passivi sia inanimati (veicoli, utensili ed equipaggiamenti, gabbie e attrezzi), sia animati (altri animali, zanzare, uomo).

L’Organizzazione Mondiale per la Sanità Animale (OIE) ha inserito la MEV/RHD nella lista delle malattie denunciabili: qualunque caso sospetto deve essere denunciato all’autorità competente (Regolamento di polizia veterinaria – DPR n. 320 del 8.2.1954 art.1).

Diagnosi

Possono infettarsi sia conigli domestici che selvatici di tutte le età.
In animali infettati da RHDV/RHDVa la malattia si manifesta solo:

  • nei riproduttori e nei giovani di età superiore ai 40-50 giorni
  • mentre RHDV2 è in grado di causare malattia anche in animali molto giovani (dai 10-15gg di età)

La MEV può essere sospettata in allevamento (Diagnosi Presuntiva) in base a:

  • Andamento estremamente rapido con mortalità improvvisa
  • Morbilità e mortalità elevate
  • Presenza di lesioni tipiche

La certezza (Diagnosi Confermativa), si ha in laboratorio mediante test specifici per l’identificazione e caratterizzazione virale.

Sono osservabili diverse evoluzioni della malattia:

  • Forma iperacuta e acuta: caratterizzata da elevata morbilità e mortalità (fino 80%), morte rapida (36-48hr) senza sintomi apparenti o con cianosi delle mucose, e segni nervosi e respiratori, presenza di emorragie nasali e vaginali, fegato aumentato di volume giallo-brunastro con trama lobulare ben evidente, aumento di volume della milza, emorragie diffuse a tutti gli organi
  • Forma subacuta o cronica. In corso di focolaio si manifesta in limitato numero di conigli (5-10%). E’ caratterizzata da ittero grave e generalizzato, più evidente a livello di grasso sottocutaneo, intima dei vasi, mucose esplorabili e cute del padiglione auricolare, perdita di peso e letargia, morte ritardata (fino a due settimane p.i.) per la disfunzione epatica.

Tipi di esami di laboratorio:

  • Esami virologici:l’evidenziazione del virus in fegato e milza di animali sintomatici è utile ad accertare la presenza del virus e a definirne le caratteristiche (variante e sierotipo).
    Possibili metodi sono: ELISA, PCR, Western Blotting, Emoagglutinazione, Microscopia Elettronica, Istopatologia. Sono inoltre disponibili metodi genomici e antigenici per distinguere i ceppi: RHDV vs RHDVa vs RHDV2
  • Esami sierologici: diversi metodi ELISA per titolare gli anticorpi nel sangue, sia per valutare la efficacia della vaccinazione sia a fini diagnostici (possibile differenziazione delle sottoclassi IgA, IgG, IgM). E’ anche possibile differenziare gli anticorpi indotti da RHDV/RHDVa da quelli indotti da RHDV2.

Per approfondire:

Terapia

RHDV nell’ospite naturale stimola rapidamente la formazione di anticorpi umorali neutralizzanti. E’ quindi possibile produrre vaccini in grado di proteggere efficacemente gli animali dalla malattia. Visto che RHDV non è isolabile/coltivabile in vitro si utilizzano come matrice vaccinale gli estratti opportunamente inattivati ottenuti dai fegati di animali infettati in condizioni sperimentali o di animali deceduti in corso di focolaio (vaccino stabulogeno).

L’intervento immediato con la vaccinazione di tutto l’effettivo, sia i soggetti all’ingrasso non vaccinati che i riproduttori già vaccinati in caso di focolaio contribuisce a ridurre le perdite e la mortalità, nonché la diffusione massiva della malattia sia all’interno dell’allevamento riducendo il contagio, sia evitandone la disseminazione territoriale ad altre unità nella stessa area o collegati lungo la filiera.

Prevenzione

Misure efficaci per il controllo della MEV/RHD prevedono l’applicazione di rigide norme di biosicurezza (pulizia e disinfezioni accurate, controllo delle movimentazioni, controllo sanitario e quarantena degli animali introdotti) e un puntuale rispetto dei piani di vaccinazione.

Piano vaccinale consigliato

  • 1° vaccinazione a 50-60 gg di età
  • 2° vaccinazione dopo 4-6 mesi
  • rivaccinazione ogni 6 mesi del parco riproduttori

L’immunità risulta protettiva dopo 4-7 gg. post-vaccinazione e dura circa un anno. Considerando il breve periodo di vita (70-80gg) i conigli all’ingrasso di solito non vengono vaccinati. Poiché i vaccini RHDV/RHDVa non cross-proteggono verso RHDV2, è opportuno, vaccinare per entrambi i sierotipi virali. Oltre ai conigli “industriali” anche i conigli “rurali” e “domestici” devono essere opportunamente vaccinati.

Dati epidemiologici

In Europa

La situazione attuale in UE e nel mondo

RHD è presente in tutto il mondo dove è presente il coniglio comune (Oryctolagus cuniculus) come in Europa e Oceania. RHD non impatta negativamente solo sulla conservazione della fauna selvatica e la biodiversità, ma causa anche importanti danni sanitari ed economici nei conigli di allevamento in quei Paesi europei (Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Belgio, Grecia, Malta, Ungheria) e del resto del mondo (Cina, Sud-America, Cuba) in cui l'allevamento dei conigli è un'industria attiva per la produzione di alimento ad uso umano.

Il virus RHDV “classico” è comparso in Cina nel 1984 e poi si è diffuso rapidamente nel Sud-Est Asiatico, in Europa (1986) e nel resto del mondo, Americhe comprese, dove peraltro le specie selvatiche presenti appartengono perlopiù al genere Sylvilagus spp. Analogamente, anche il “nuovo” RHDV2, rilevato in Francia nel 2010, inizialmente nei conigli selvatici e poi nei conigli di allevamento, si è diffuso rapidamente in Europa.
Nel giro di pochi anni RHDV2 è stato segnalato ed ha causato perdite significative nei conigli di allevamento e selvatici in Francia, Italia, Portogallo, Spagna, Germania, Regno Unito, Malta, Norvegia, Svezia, Danimarca, Svizzera, Paesi Bassi, Ungheria e Belgio. Al di fuori dell'Europa, RHDV2 è riportato in Australia e Canada.

La malattia può quindi essere considerata endemica in tutti quei Paesi in cui vi è presenza dell’ospite primario, il coniglio comune, allo stato selvatico che facilita la persistenza della infezione, la possibilità di trasmissione agli allevamenti rurali e industriali ed anche il passaggio ad altri ospiti spillovers come avviene per alcune specie di lepre. 

Un declino accentuato dei conigli selvatici può avere un effetto drammatico sulla biodiversità e la conservazione della natura poiché sono elementi chiave essenziali per l'ecosistema nativo, in particolare del Mediterraneo.

In Italia

La situazione epidemiologica della MEV/RHD descrive da anni, ovvero da quando comparve per la prima volta in Italia nel 1986, una presenza endemica di casi sostenuti da ceppi virali classici e loro varianti (RHDV/RHDVa), soprattutto in conigli rurali e selvatici e più raramente in quelli allevati intensivamente (la vaccinazione è praticata dal 1990),

A partire dalla metà del 2011 è stata segnalata la presenza sul territorio nazionale di casi di malattia sostenuti da RHDV2, che, come detto, presenta caratteristiche antigeniche, molecolari, cliniche ed epidemiologiche peculiari e per il quale le misure di profilassi vaccinale eseguite con vaccini classici, sono risultate ampiamente insufficienti a causa di una inefficace cross-protezione.

Negli anni a seguire RHDV2 ha manifestato un elevato potenziale patogeno, che si è estrinsecato nella comparsa di ulteriori casi diffusi su tutto il territorio nazionale in varie tipologie di conigli (rurali, selvatici, allevati sia in strutture industriali sia in allevamenti a carattere rurale e finanche in conigli da compagnia) ed anche in più specie di lepri. Inoltre, dal 2014-2015 in poi, il virus è evoluto in ceppi di campo dotati di maggior virulenza, capaci di causare indici di morbilità e mortalità simili a quelli dei ceppi classici RHDV/RHDVa.

Nel corso del 2018 la frequenza e diffusione di RHDV2 è risultata costantemente elevata consolidando il trend evidenziato negli anni precedenti. I ceppi RHDV2 rappresentano oramai la quasi totalità dei ceppi identificati, rispetto ai ceppi classici (RHDV e variante RHDVa) che, seppure con frequenza sporadica, sono tuttavia ancora presenti e circolanti nel nostro Paese.

RHDV2 è stato identificato in corso di focolai occorsi in allevamenti a carattere rurale (soprattutto Centro-Sud Italia), in conigli selvatici (Sicilia) e con sempre maggior frequenza anche in conigli da compagnia/domestici. Grazie al maggior utilizzo dei presidi vaccinali sia registrati (nel corso del 2017 sono stati autorizzati ed immessi in commercio due vaccini per RHDV2) che stabulogeni, si sono ridotti, ma non azzerati, i casi in allevamenti industriali.

Per approfondire:

Piani di eradicazione e azioni di controllo

Sorveglianza

L’attività di sorveglianza è in carico ai seguenti soggetti:

  • I Servizi Veterinari Regionali coordinano le attività delle AASSLL e garantiscono l’applicazione uniforme delle misure di sorveglianza negli allevamenti industriali e rurali, ma anche nei selvatici, e di intervento utili a contenere e risolvere i focolai.
  • La rete degli II.ZZ.SS. opera in supporto agli attori pubblici e privati della filiera e garantisce l’esecuzione di analisi diagnostiche standardizzate.
  • Il Centro di Referenza per le Malattie Virali dei Lagomorfi mette a disposizione dei veterinari delle ASL, L.P., tecnici e allevatori un Manuale Operativo che definisce in dettaglio le procedure specifiche da adottare in caso di focolaio di MEV/RHD indipendentemente dalla sua origine e tipo di virus (RHDV, RHDVa o RHDV2). Lo scopo è quello di agevolare gli interventi volti a risolvere e contenere i focolai di malattia, in una logica di trasparenza e uniformità di comportamenti.

In caso di sospetto di MEV/RHD si applicano le misure previste dalla Circolare Ministeriale dell'8-04-2014 concernente misure sanitarie da adottare in caso di malattia emorragica virale (MEV/RHD) e relativo Manuale operativo.

Consulta la normativa:

  • Circolare Ministeriale del 08-04-2014 concernente misure sanitarie da adottare in caso di malattia emorragica virale (MEV/RHD) e l’allegato Manuale operativo
  • Nota Ministero della Salute n. 21949 del 6 agosto 2011
  • Lettera Ministero della Salute del 03/03/2011 prot. 0004032-P “Malattia Emorragica Virale del Coniglio (RHDV) – Segnalazione di nuova variante genetica ad inalterata alta patogenicità
  • Lettera Ministero della Salute del 06/08/2011 prot. 0014289-P “Malattia Emorragica Virale del Coniglio (RHDV) – Conferma di nuova variante patogena
  • 08-09-1990 Ordinanza Ministero della Sanità "Norme per la profilassi della malattia virale emorragica del coniglio" (GU SG n. 217, 17-09-1990, p. 21)
  • 01-12-1988 Ordinanza Ministero della Sanità "Divieto d'importazione di conigli vivi e lepri ai fini della profilassi della malattia emorragica dei conigli" (GU SG n. 300, 23-12-1988, p.20)

Raccomandazioni

Azioni da intraprendere in caso di Malattia

Misure immediate

  • Notifica obbligatoria dei focolai alle autorità competenti
  • Rimozione degli animali infetti o sospetti tali, stoccaggio e smaltimento controllato delle carcasse
  • Registrazione quotidiana della mortalità, per ciascuna categoria produttiva
  • Vaccinazione di emergenza eseguita su tutto l’effettivo

Misure di igiene e disinfezione

  • Disinfezione degli ambienti e delle strutture, mezzi, utensili ed equipaggiamenti (es. gabbie) con prodotti virulicidi specifici per ciascuna materiale e superficie
  • Se il tipo di struttura lo consente, effettuare un vuoto a rotazione

Movimentazioni

  • Blocco delle movimentazioni in entrata (es. introduzione di animali riproduttori) e in uscita ad esclusione della movimentazione per l’invio “in vincolo” al macello e con trasporto esclusivo del gruppo su automezzi lavati e disinfettati prima del carico. La macellazione dei gruppi “in vincolo” è effettuata a” fine ciclo di macellazione”
  • Divieto d’uscita di mangimi, utensili, oggetti od altri materiali sospetti di contaminazione
  • Permesso di entrata e uscita dall’azienda di automezzi solo previa disinfezione delle ruote e della parte sottostante il veicolo
  • Registrazione in apposito registro dell’entrata e uscita dall’azienda di automezzi e persone autorizzate

Vaccinazione

La vaccinazione di emergenza è eseguita su tutto l’effettivo (riproduttori + ingrasso) con le seguenti raccomandazioni:

  • Usare un vaccino omologo rispetto al ceppo responsabile del focolaio
  • Nei riproduttori ripeterla dopo 4 mesi dal primo intervento e in seguito ogni 6 mesi
  • Vaccinare i conigli all’ingrasso allo svezzamento (35-40gg), mantenendo però un gruppo di animali sentinella non vaccinati in ciascuna partita di svezzati vaccinati
  • A seguito di focolaio e dopo la sua estinzione vaccinare almeno 3-4 cicli di ingrasso sempre mantenendo un gruppo sentinella non vaccinato da sottoporre a monitoraggio sierologico

Data di ultimo aggiornamento: 25 novembre 2021


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