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La malattia di Lyme, detta anche Borreliosi, viene trasmessa dalle zecche


immagine di una zecca

La malattia di Lyme, detta anche Borreliosi, è una zoonosi provocata da un batterio, la Borrelia burgdorferi, che penetra attraverso la cute con il morso di zecca infette. Le zecche, soprattutto zecche dure del genere Ixodes hanno quale habitat ottimale i dai boschi decidui o misti, ma alcuni tipi si possono trovare anche nelle brughiere, nei prati erbosi aperti e negli ambienti suburbani e urbani, compresi i parchi urbani e si infettano quando mordono mammiferi o uccelli a loro volta infetti e che trasportano il batterio nel sangue.

La malattia prende il nome dalla città di Lyme, nel Connecticut, dove è stata descritta per la prima volta nel 1975.

La patologia è diffusa in alcune aree delle foreste europee, asiatiche e nord americane.
In Italia i primi casi si sono osservati negli anni Ottanta, soprattutto in Liguria, Friuli, Veneto, Emilia Romagna e Toscana.

I sintomi tipici della malattia includono febbre, mal di testa, affaticamento e una caratteristica eruzione cutanea a forma di anello chiamata eritema migrante. Se non trattata, l’infezione può diffondersi alle articolazioni, al cuore e al sistema nervoso.

Se si scopre una zecca a livello cutaneo si raccomanda di fare attenzione agli eventuali segni e sintomi per un periodo di 30 giorni e in modo particolare al manifestarsi di una lesione cutanea nel sito della puntura (che può essere indice della malattia di Lyme) o di una temperatura corporea superiore ai 38°C.

Per approfondire:

CDC- Lyme Disease 

ECDC - Factsheet about Borreliosis

Nelle aree endemiche eurasiatiche, il batterio B. burgdorferi circola tra le zecche dure del complesso Ixodes ricinus e gli ospiti vertebrati, tra cui molte specie di piccoli mammiferi e uccelli che si nutrono di terra, che sono i principali ospiti per larve e ninfe, mentre le forme adulte tendono a nutrirsi di animali più grandi come cervi che non fungono da serbatoio ma contribuiscono a mantenere il ciclo riproduttivo delle zecche.

La malattia si trasmette all’uomo, attraverso il morso sia delle forme adulte che delle ninfe (raramente delle larve) del genere Ixodes. Il rischio di infettarsi aumenta con la durata del pasto di sangue della zecca, quindi la rimozione precoce delle zecche attaccate entro le prime ore è importante per ridurre il rischio di contrarre la malattia.


 


Il periodo di incubazione Il sintomo principale della malattia di Lyme è l’eritema migrante (rush anulare), che si verifica in circa il 70-80% delle persone infette. Inizia come una piccola macchia o papula rossa nel sito di puntura (dopo 3 - 30 giorni, in media 7 giorni) che può essere caldo al tatto ma raramente provoca prurito o dolore e può estendersi fino a interessare un’area cutanea di 30 centimetri con margine ben delineato color rosso e zona centrale più chiara (aspetto a “bersaglio”). Il centro della lesione talvolta diventa intensamente eritematoso e indurito o vescicolare. All’interno o altrove si possono formare altre lesioni di dimensioni più piccole.

La lesione cutanea, che può comparire in qualsiasi parte del corpo, può risultare calda al tatto, tuttavia generalmente non è dolorosa o pruriginosa.

Alcune persone manifestano una sindrome simil-influenzale (brividi, malessere, stanchezza, febbre elevata, dolore articolare, dolore ai muscoli, rigidità della nuca). Sintomi meno comuni sono linfoadenopatia (ingrossamento dei linfonodi) generalizzatadisturbi respiratori, nausea, vomito, congiuntivite, irite, paralisi facciale uni o bilaterale, dolori intermittenti a tendini, muscoli, articolazioni e ossa, palpitazioni cardiache.

Dopo alcune settimane dall’insorgere dell’eritema migrante potrebbero svilupparsi alterazioni neurologiche o lesioni miocardiche. Il 60% dei pazienti sviluppa artrite entro settimane e fino a due anni dall’inizio della malattia (artrite di Lyme) e di solito colpisce una grande articolazione, più comunemente il ginocchio.

Nelle aree endemiche la diagnosi può essere suggerita dalla presenza del caratteristico  rash e dalla recente esposizione alle zecche.

Gli esami sierologici sono necessari per confermare la diagnosi di infezione in stadio avanzato.

Altre indagini specialistiche possono essere utili in casi specifici; ad esempio, test anticorpali e studi di rilevamento del DNA borreliale sul liquido cerebrospinale, su biopsie cutanee e sul liquido sinoviale di pazienti con sospetta artrite di Lyme.

L’aver contratto la malattia non conferisce immunità, per cui l’infezione può essere contratta più volte nel corso della vita.

 

Le persone affette da forme cardiache o neurologiche possono necessitare di trattamento antibiotico per via endovenosa.

La terapia consiste nella somministrazione di antibiotici. Nella forma precoce di malattia di Lyme può prevenire il rischio di sviluppare le complicanze dello stadio avanzato, e porta generalmente a completa guarigione.


La prevenzione consiste in misure protettive contro le punture delle zecche se si visitano aree potenzialmente infestate da zecche (boschi, prati con erba alta, lettiere di foglie eccetera). E’ preferibile camminare al centro dei sentieri; si può fare uso di repellenti.

Al rientro da aree potenzialmente infestate da zecche, controllare attentamente l'abbigliamento (compresi gli zaini), l'intera superficie cutanea (in particolare: sotto le braccia, dentro e intorno alle orecchie, l’ombelico interno, la parte posteriore delle ginocchia, tra i capelli e nelle arre intorno ad essi, le gambe, e l’addome) e gli animali domestici.

In caso di morso di zecca, rimuovere la zecca il prima possibile.

Allo stato attuale non è disponibile un vaccino contro la malattia di Lyme.

 

Tutte le persone esposte al rischio di punture di zecca corrono il rischio di contrarre l'infezione.

In particolare, possono essere esposti a un rischio più elevato i campeggiatori e gli escursionisti, che si rechino in aree rurali e boscose, in Paesi in cui è stata segnalata l’infezione.


Per approfondire

CDC -Lyme Disease Home Preventing tick bites




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Le informazioni pubblicate in "La nostra salute" non sostituiscono in alcun modo i consigli, il parere, la visita, la prescrizione del medico.

Data di pubblicazione: 24 ottobre 2014, ultimo aggiornamento 24 aprile 2024