Per visualzzare correttamente il contenuto della pagina occorre avere JavaScript abilitato.
Vai al sito Dona il sangue

Spesso le trasfusioni di sangue rappresentano una terapia salvavita. Molte persone donano volontariamente il loro sangue, donare è semplice e sicuro. Vai al sito Dona il sangue


Immagine raffigurante una donna che dona il sangue

Il sangue e gli emocomponenti sono prodotti terapeutici indispensabili. Costituiscono infatti la terapia di supporto in moltissime situazioni cliniche mediche e chirurgiche e nelle emergenze. Molte persone donano volontariamente il loro sangue, ma ancora molte non lo fanno per paura o per scarsa informazione. Eppure donare è semplice e sicuro. Non c’è nessun pericolo per il donatore.

Si è calcolato che nel mondo, approssimativamente, ogni 2 secondi qualcuno ha bisogno di sangue.

Le trasfusioni rappresentano una terapia salvavita:

 

  • in caso di eventi traumatici, come gli incidenti e in molti interventi chirurgici
  • in caso di patologie croniche, per esempio nelle anemie congenite come la talassemia
  • per il superamento di stati critici dovuti a malattie del sangue (leucemia)
  • per il superamento degli effetti dovuti ad alcune terapie anti-cancro. La chemioterapia, infatti, nel distruggere le cellule tumorali, può danneggiare temporaneamente anche le cellule del midollo osseo e perciò è necessario un supporto al paziente, in attesa che il midollo riprenda la sua funzione, attraverso l’infusione di globuli rossi e piastrine.

L’utilizzo di emocomponenti (globuli rossi, piastrine) e in alcuni casi di plasma in chirurgia può variare a seconda del tipo di intervento chirurgico e della sua complessità, come nel caso dei trapianti di organo solido come il fegato.

Possono donare il sangue tutte le persone in buona salute che rientrano nei requisiti specificati nell’allegato IV del decreto 2 novembre 2015, lo stesso decreto (allegato III) elenca i criteri clinici e comportamentali per i quali si può essere temporaneamente o permanentemente escluso dalla donazione di sangue.

Il candidato donatore deve avere età compresa tra i 18 ed i 65 anni. La donazione da parte di donatori che donano periodicamente, di età superiore ai 65 anni fino a 70, può avvenire dopo la valutazione clinica, da parte del medico esperto nella selezione, dei principali fattori di rischio correlati all’età.

Possono donare sangue e emocomponenti persone di peso non inferiore a 50 kg. La pressione arteriosa sistolica (massima) deve essere compresa fra 100 e 180 mm di mercurio e la pressione arteriosa diastolica (minima) fra 60 e 100 mm di mercurio. Il polso deve essere ritmico, regolare e le pulsazioni comprese fra 50 e 100 al minuto. I candidati donatori che praticano attività fisica intensa possono essere accettati anche se presentano una frequenza cardiaca inferiore.

Prima di ogni donazione il candidato donatore deve essere sottoposto all’esame per la determinazione dell’emoglobina o dell’ematocrito.
L’emoglobina non deve essere inferiore nelle donne a 12,5 g/dL e negli uomini a 13,5 g/dL.
In casi particolari, ad esempio in regioni con elevata incidenza di alfa o beta talassemia, previa accurata valutazione clinica, possono essere accettati alla donazione i portatori sani di questa condizione anche con valori di emoglobina inferiori ai limiti indicati. Coloro che effettuano lavori pesanti o attività che comportano responsabilità civile devono usufruire di riposo dalla attività lavorativa nel giorno della donazione.

I donatori abituali

La donazione può essere "occasionale" o "periodica".
Il donatore si definisce periodico quando si reca per almeno due volte presso una struttura trasfusionale per donare il sangue nell’arco temporale di 24 mesi.
L’obiettivo di tutti i centri trasfusionali è arrivare ad avere il maggior numero possibile di donatori periodici, i cui controlli regolari e ripetuti garantiscono maggior sicurezza  per il ricevente. Diventare donatore abituale è una scelta consapevole e importante per se stessi e per gli altri. Per alcuni malati, infatti, il sangue è una necessità quotidiana ed è quindi fondamentale poter contare sempre sulla disponibilità di donatori.

L’autotrasfusione

In alcuni casi il donatore può donare il sangue per se stesso grazie ad una procedura chiamata "pre-deposito per autotrasfusione". Questa procedura si applica solo in pochi casi particolari, nei quali la trasfusione di emocomponenti raccolti dai donatori deve essere evitata. In questi casi al paziente, prima dell’intervento chirurgico, sono raccolte, in un intervallo di tempo adeguato, un numero appropriato di unità di sangue da utilizzare, se necessario, durante o dopo l’intervento chirurgico.

Prima della donazione deve essere raccolta la storia clinica del donatore. Il medico esegue l’anamnesi (una serie di domande sullo stato generale di salute e sugli stili di vita) e una visita medica comprensiva della misurazione della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca.
Se da questa valutazione preliminare il medico ritiene che il donatore non risponda ai criteri di selezione, ne decide la sospensione temporanea o definitiva dalla donazione in base alle condizioni cliniche o comportamentali rilevate. Ai donatori sospesi vengono sempre fornite tutte le motivazioni che hanno portato al rinvio o all’esclusione.

Un medico o un infermiere professionale esegue il prelievo dal donatore che è disteso su di una poltrona-lettino.
Dopo accurata disinfezione della cute, viene inserito l’ago in una vena del braccio e il sangue viene fatto defluire in una sacca di raccolta, posizionata più in basso rispetto al donatore, su una bilancia basculante che registra il volume  di sangue raccolto.
È una procedura controllata e sicura: i dispositivi utilizzati per il  prelievo sono sterili e vengono utilizzati una sola volta. Non c’è rischio di contrarre alcuna malattia infettiva. L'organismo del donatore rimpiazza il volume di liquido perso nella donazione nell’arco di 24 ore.

Le analisi del sangue

Per la protezione del ricevente e per monitorare lo stato di salute del donatore, vengono eseguiti su ogni unità di sangue raccolta, alcuni esami.

Per la protezione del ricevente:

  • ricerca combinata degli anticorpi anti HIV 1-2 (Human Immunodeficiency Virus) e antigene HIV
  • ricerca degli anticorpi anti HCV (Hepatitis C Virus)
  • ricerca dell’antigene di superficie del virus dell’epatite B (HbsAg=Hepatitis B superficial Antigene)
  • sierodiagnosi per la Lue (sifilide)
  • HCV RNA
  • HIV RNA
  • HBV DNA

Per monitorare la salute del donatore:

  • emocromo

Su base annuale il donatore abituale viene sottoposto ad altri esami per la valutazione del suo stato generale di salute:

  • creatininemia
  • glicemia
  • protidemia
  • ferritinemia
  • ALT
  • colesterolemia totale e HDL
  • trigliceridemia

Se dalle analisi effettuate ad ogni donazione risulta qualche anomalia, il donatore viene tempestivamente informato dalle Strutture trasfusionali o dall’Associazione donatori e invitato ad eseguire ulteriori accertamenti e/o visite specialistiche.
In ogni caso, normalmente, i risultati degli esami vengono inviati al donatore direttamente a casa. Il donatore, per tutelare la salute del ricevente, è tenuto a comunicare al personale del Centro Trasfusionale qualsiasi eventuale malattia insorta subito dopo la donazione.

In Italia il sangue si può donare: in 280 servizi trasfusionali, coordinati da 21 centri regionali sangue; in circa 250 unità di raccolta gestite dalle associazioni e federazioni dei donatori di sangue, che a loro volta coordinano circa 1200 punti di prelievo ciascuna sul proprio territorio di competenza.

I luoghi dove si può donare il sangue sono tanti: dai Servizi trasfusionali degli ospedali alle Unità mobili, autorizzate e accreditate dalle Regioni, adibite alla raccolta (autoemoteche) che si spostano nei punti di raccolta (licei, università, parrocchie, luoghi di lavoro e comunità) per poter raggiungere il maggior numero di donatori possibile. I siti web delle Aziende ospedaliere e delle Associazioni di volontariato (come Avis, Fidas, Fratres, Croce rossa italiana ) pubblicano periodicamente sedi e date delle campagne di raccolta stagionali.

Le donazioni non sono tutte uguali e oltre il sangue intero è possibile donare anche i singoli emocomponenti che lo compongono con procedure specifiche denominate "aferesi".

È possibile donare:

  • il sangue intero – volume 450 millilitri ± 10%, il tempo di donazione è di circa 15 minuti. Il sangue intero viene utilizzato esclusivamente per la produzione degli emocomponenti (plasma, piastrine, globuli rossi). Gli uomini e le donne non in età fertile possono donare sangue intero 4 volte nell’anno. Le donne in età fertile, invece, possono donare 2 volte all’anno. L’intervallo tra due donazioni di sangue intero non può essere inferiore a 90 giorni.

Mediante aferesi è possibile donare:

  • il plasma: plasmaferesi
  • le piastrine: piastrinoaferesi
  • i globuli rossi: eritroaferesi in doppia unità.

Donazione multicomponente

Possono essere donati nello stesso momento due emocomponenti diversi. Un separatore cellulare permette di separare il sangue prelevato dal donatore nelle sue componenti cioè plasma, globuli rossi e piastrine.
Il sangue passa attraverso il separatore mediante un sistema di tubi che termina con un ago posto nella vena del braccio del donatore stesso. Il dispositivo di prelievo è monouso. A seconda del tipo di donazione solo il componente specifico viene separato e raccolto mentre tutto il resto del sangue, che passa attraverso il separatore, viene reinfuso nel circolo sanguigno. I volumi prelevati mediante aferesi dipendono dal tipo di donazione, il tempo di donazione dipende dalla velocità di flusso di sangue tollerata dal singolo individuo: tanto più è veloce il flusso tanto meno dura la donazione. Il recupero del volume ematico è immediato.

Donazione di plasma: plasmaferesi

Viene prelevato un volume di plasma non inferiore a 600 millilitri, il tempo di donazione è variabile. L'organismo, per recuperare le sostanze come le proteine che si trovano nel plasma, impiega pochi giorni. La legge italiana prevede la possibilità che il donatore sia sottoposto a donazione intensiva di plasma fino al raggiungimento di un volume massimo di plasma donato di 12 litri su base annuale.

Donazione di piastrine: piastrinoaferesi

Il volume raccolto è variabile secondo il tipo di apparecchiatura utilizzata. Le piastrine vengono raccolte in un’apposita sacca. L’intervallo tra due donazioni di piastrine può essere di 14 giorni fino ad un numero massimo di 6 piastrinoaferesi ogni anno.

Donazioni multiple di emocomponenti

Grazie ai separatori cellulari è possibile effettuare donazioni multiple come, ad esempio, donazioni di plasma e globuli rossi (eritroplasmaferesi) oppure globuli rossi e piastrine (piastrinoaferesi) o ancora plasma e piastrine (plasmapiastrinoaferesi).
I volumi raccolti e la durata delle procedure variano secondo il tipo di donazione multicomponente.
L’intervallo di donazione dipende dal tipo di emocomponenti donati. Quando la donazione multicomponente prevede la raccolta di globuli rossi l’intervallo con la successiva donazione non deve essere inferiore a 30 giorni se questa non prevede di raccogliere di nuovo globuli rossi, altrimenti l’intervallo deve essere di 90 giorni.

Il midollo osseo

Il midollo osseo si presenta come sangue, è il tessuto in cui sono contenute le cellule staminali emopoietiche da cui hanno origine tutte le cellule del sangue. Questo tessuto si trova nella cavità delle ossa (in particolare bacino, coste, sterno).
Le stesse cellule staminali sono contenute anche nel sangue periferico e nel sangue del cordone ombelicale e possono essere donate a pazienti che hanno gravi malattie del sangue (come leucemia, anemia plastica, sindromi talassemiche).
Le cellule staminali donate, infuse nel paziente, ripopolano il suo midollo osseo e iniziano a produrre cellule sane.
Questo trapianto di cellule staminali, per poter essere eseguito con successo, richiede che il soggetto donatore ed il ricevente siano tra loro  compatibili. Donatore e ricevente devono essere affini geneticamente e non è facile trovare tale affinità. Per questo motivo, in tutto il mondo, esistono Registri nazionali di potenziali donatori volontari di cellule staminali emopoietiche.


  • Condividi
  • Stampa
  • Condividi via email
Le informazioni pubblicate in "La nostra salute" non sostituiscono in alcun modo i consigli, il parere, la visita, la prescrizione del medico.

Data di pubblicazione: 15 aprile 2014, ultimo aggiornamento 14 giugno 2018