È caratterizzata da pause nella respirazione durante il sonno, dovute all’ostruzione parziale o totale delle prime vie aeree. Nel primo caso si determina ipopnea, cioè ridotto passaggio del flusso dell’aria nelle vie aeree, nel secondo apnea, cioè la sospensione temporanea dei movimenti respiratori associata all'interruzione completa del flusso aereo, per un tempo superiore ai 15 secondi.


La sindrome delle apnee ostruttive nel sonno, nota anche come OSAS (Obstructive Sleep Apnea Syndrome), è una condizione caratterizzata da pause nella respirazione durante il sonno, dovute all’ostruzione parziale o totale delle prime vie aeree. Nel primo caso si determina ipopnea, cioè ridotto passaggio del flusso dell’aria nelle vie aeree, nel secondo apnea, cioè la sospensione temporanea dei movimenti respiratori associata all'interruzione completa del flusso aereo, per un tempo superiore ai 15 secondi.
Questa condizione determina:

  • riduzione della concentrazione di ossigeno nel sangue
  • variazioni della frequenza cardiaca
  • aumento dei valori della pressione arteriosa
  • frammentazione del sonno che è la causa di eccessiva sonnolenza durante il giorno.

Che cos'è e da cosa è determinata

Le condizioni che possono causare e favorire l’insorgenza della sindrome delle apnee ostruttive nel sonno sono:

  • alterazioni anatomo-funzionali delle prime vie aeree respiratorie (es. deviazione del setto nasale, tonsille o adenoidi ipertrofiche, lingua grossa, ugola grande, mandibola piccola)
  • obesità
  • abuso di bevande alcoliche prima di andare a dormire
  • assunzione di sonniferi.

Sintomi

Le persone affette da sindrome delle apnee ostruttive nel sonno in genere sono forti russatori. Il rumore del russamento è provocato dall’aria che cerca di passare attraverso le vie aeree parzialmente ostruite e può diventare sempre più forte, finché l’ostruzione diventa completa e l’individuo smette di respirare per alcuni secondi per poi riprendere di nuovo con un rumore improvviso. Oltre a questo tipico sintomo, le persone affette da OSAS possono presentare:

  • eccessiva sonnolenza diurna (che si manifesta ad esempio sul lavoro, mentre si legge o si guarda la televisione, mentre si guida)
  • difficoltà a concentrarsi e nell’essere attenti
  • difficoltà a memorizzare
  • colpi di sonno alla guida
  • sudorazioni notturne
  • risvegli improvvisi con sensazione di soffocamento
  • nicturia (necessità di minzione notturna)
  • cefalea e sensazione di bocca asciutta al risveglio.

Le complicanze della sindrome delle apnee nel sonno possono coinvolgere:

  • l’apparato respiratorio (insufficienza respiratoria )
  • l’apparato cardio-circolatorio (ipertensione che compare dapprima durante la notte e poi durante il giorno e particolarmente resistente alla terapia, aritmie cardiache, malattia coronarica, patologie cerebrovascolari)
  • il sistema neurologico (disturbi cognitivi e dell’umore, ansia, instabilità emotiva, sindrome depressiva, che possono condizionare la vita di relazione ).

Inoltre la sindrome può rappresentare un fattore di rischio importante per lo sviluppo di numerose malattie croniche non trasmissibili (insufficienza renale, neoplasie, obesità e diabete).

Diagnosi

La valutazione del paziente con possibile disturbo respiratorio del sonno non può prescindere dall' anamnesi (che coinvolga anche i familiari in grado di accorgersi se la persona presenta disturbi respiratori durante il sonno) e da un accurato esame obiettivo per la valutazione clinica dei principali fattori di rischio.
I fattori di rischio per lo sviluppo dell’OSAS sono legati ad alterazioni anatomo-funzionali che producono o contribuiscono al restringimento delle vie aeree superiori.
Per fare diagnosi di OSAS nell’adulto è indispensabile l’esecuzione di esami strumentali quali il monitoraggio cardio respiratorio notturno o la polisonnografia.
Devono essere soddisfatti i seguenti requisiti:

  • registrazione alla polisonnografia di almeno 5 apnee o ipopnee per ora di sonno in presenza di sintomi (esempio eccessiva sonnolenza) o di altre malattie associate (comorbilità)
  • registrazione alla polisonnografia di un numero di apnee o di ipopnee uguale o superiore ad almeno 15 eventi per ora di sonno indipendentemente dalla presenza di altri sintomi o comorbilità.

Terapia

Il trattamento dell’OSAS è finalizzato all’eliminazione o alla riduzione delle cause che determinano  l’ostruzione. Per ottenere questo risultato le linee guida internazionali segnalano i seguenti approcci terapeutici:

  • terapia comportamentale: riduzione del peso, se necessario, attraverso una sana alimentazione ed un’attività fisica adeguata
  • terapia posizionale: in caso di disturbi che si manifestano esclusivamente in posizione supina può essere indicata l’adozione di un dissuasore di posizione in grado di evitare che il paziente assuma il decubito supino durante il sonno
  • terapia protesico-ortodontica: utilizzo nelle ore notturne di apparecchi ortodontici di avanzamento mandibolare atti ad aumentare lo spazio retro-faringeo e ridurre così l’ostruzione
  • terapia chirurgica: interventi chirurgici sulle prime vie aeree
  • terapia protesico-ventilatoria: utilizzo nelle ore notturne di un dispositivo in grado di generare una pressione positiva che viene applicata alle vie aeree del paziente attraverso l’utilizzo di una maschera da porre sul viso. La pressione positiva può essere applicata in modalità continua (Continuous Positive Airway Pressure – CPAP) o intermittente (BILEVEL Positive Airway Pressure - Bilevel).

Le più recenti linee guida raccomandano l’utilizzo della ventilazione meccanica a pressione positiva (PAP) come trattamento di prima scelta nei pazienti con OSAS.

Sindrome da apnee ostruttive del sonno (OSA) è una malattia frequente nella popolazione mondiale. Si stima che interessi oltre 900 milioni di soggetti nel mondo, con oltre 400mln che presentano una forma moderata-grave.

I più recenti dati epidemiologici, rilevati a livello mondiale nella popolazione generale tra 30 e 69 anni, indicano una prevalenza del 20.5% per OSA di grado lieve (indice di apnea-ipopnea AHI≥5/h) e del 12% per OSA di grado moderato-grave (AHI≥15/h).

In età evolutiva, il picco massimo di incidenza si registra tra il secondo e il sesto anno di vita. Le stime di prevalenza nei bambini variano nei diversi studi in base ai differenti criteri di inclusione adottati e ai diversi parametri utilizzati per porre diagnosi; si stima comunque che la prevalenza di OSA in età pediatrica sia compresa tra il 2% e il 5,7%.

Per la popolazione italiana non esistono dati di prevalenza basati sugli attuali criteri diagnostici clinico-strumentali.

Per la prevenzione  della Sindrome da apnee ostruttive del sonno (OSAS) sono raccomandati accertamenti specialistici, prescritti dal proprio medico curante, ogni qual volta si riscontrino ostacoli anatomici a livello delle prime vie aeree o una sintomatologia riconducibile; ciò al fine di porre precocemente diagnosi.

Importante inoltre la promozione di uno stile di vita che attraverso un’alimentazione sana ed equilibrata e la pratica costante di attività fisica sia in grado di prevenire l’eccesso ponderale e l’obesità, che possono contribuire allo sviluppo della malattia.


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Le informazioni pubblicate in "La nostra salute" non sostituiscono in alcun modo i consigli, il parere, la visita, la prescrizione del medico.

Data di pubblicazione: 20 marzo 2013, ultimo aggiornamento 25 gennaio 2024