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La febbre gialla è una malattia infettiva acuta virale che colpisce principalmente gli esseri umani e le scimmie e si trasmette attraverso la puntura di zanzare Aedes


Immagine della zanzara che trasmette la malattia

La febbre gialla è provocata da un virus appartenente al genere Flavivirus, cui appartengono anche virus quali il virus zika, il virus west nile e il virus dell’encefalite giapponese. La malattia colpisce principalmente gli esseri umani e i primati non umani e si trasmette attraverso la puntura di zanzare infette del genere Aedes e Haemagogus, che pungono tipoicamente nelle ore diurne. E' endemica nelle aree tropicali dell’Africa, del Centro e del Sud America. Secondo l’OMS nel 2023, 34 paesi dell’Africa e 13 paesi dell’America centrale e meridionale sono risultati endemici o hanno avuto regioni endemiche per la febbre gialla. Tuttavia, il problema potrebbe essere maggiore: l'OMS stima che il numero reale di casi sia da 10 a 250 volte quello che viene ora riportato.

L'infezione provoca varie forme di malattia, da lieve a grave fino al decesso. Il termine "gialla" è legato alla comparsa di ittero (colorazione giallastra di pelle, occhi e mucose) che si verifica in alcuni pazienti. I primi sintomi della malattia compaiono solitamente 3-6 giorni dopo l'infezione. Non esiste un trattamento specifico per la febbre gialla.
La vaccinazione è altamente raccomandata come misura preventiva per i viaggiatori e per chi vive in paesi endemici.
Le epidemie possono essere prevenute e controllate da campagne di vaccinazione di massa. Dopo il superamento dell'infezione o della malattia conclamata, l'individuo colpito acquisisce un'immunità che dura per tutta la vita.

Per approfondire

La febbre gialla non si trasmette per contagio interumano diretto: il virus viene trasmesso all’uomo principalmente mediante la puntura di zanzare infette delle specie Aedes o Haemagogus. Le zanzare si infettano pungendo primati infetti (umani o non umani) e a loro volta possono trasmettere il virus ad altri primati (umani o non umani).

Le persone colpite da febbre gialla (sia in forma clinicamente apparente che senza sintomatologia apparente) sono infettanti per le zanzare che li pungono da poco prima della comparsa della febbre e per tutta la durata del periodo febbrile (mediamente 5 giorni).

Le zanzare diventano a loro volta infettanti a distanza di 9-12 giorni dal pasto di sangue e rimangono tali per tutta la durata della loro vita. Esistono evidenze di trasmissione verticale tra zanzare, ossia direttamente dalle zanzare femmine adulte attraverso le uova agli adulti della generazione successiva.

Nelle foreste del Sud-America, oltre alle zanzare Aedes, intervengono nella trasmissione della febbre gialla anche altre specie di zanzare silvestri (genere Hemagogus) ma la specie maggiormente coinvolta nella trasmissione della febbre gialla, sia in Africa che in America, è l'Aedes aegypti.

Le zanzare si riproducono:

  • intorno alle case (domestiche)
  • nella giungla (selvatiche)
  • entrambi gli habitat (semi-domestiche).

Ci sono 3 tipi di ciclo di trasmissione:

  1. silvestre (o della giungla)
  2. intermedio
  3. urbano.

In Africa esistono tutti e tre i cicli, in Sud America solo silvestre e urbana.
La febbre gialla silvestre è tipica delle foreste pluviali tropicali, dove primati non umani (ad es. scimmie), infettate da zanzare silvestri, passano il virus ad altre zanzare, che si nutrono del loro sangue; queste zanzare, a loro volta pungono e infettano gli esseri umani che entrano nelle foreste. Questo provoca casi sporadici, la maggioranza dei quali sono giovani uomini che lavorano nelle foreste.

Il ciclo intermedio di trasmissione della febbre gialla si verifica soprattutto in savane umide o semi-umide dell'Africa e può provocare epidemie su scala ridotta nei villaggi rurali. Le zanzare semi-domestiche (che si riproducono nella foresta o intorno alle abitazioni) infettano gli ospiti, sia scimmie che uomini. Un aumentato contatto tra uomo e zanzara infetta porta alla malattia. È il tipo più comune di epidemia negli ultimi decenni in Africa.

La febbre gialla urbana esita in scoppi di grandi epidemie quando i viaggiatori introducono il virus in zone ad alta densità di popolazione umana, con un elevato numero di persone senza immunità in presenza di zanzare Aedes. Il ciclo urbano prevede la trasmissione tra l'uomo e le zanzare urbane, principalmente Aedes aegypti.  Queste epidemie tendono a diffondersi dalla fonte verso l'esterno e coprire una vasta area.

Le zanzare Aedes hanno notevoli capacità di adattamento anche a climi temperati e relativamente freddi.

Possono sfruttare per la riproduzione anche piccolissime raccolte di acqua piovana, quali quelle che si formano nei barattoli vuoti, nei sottovasi, nelle vasche ornamentali, negli pneumatici usati. L'adattamento delle Aedes aegypti agli ambienti urbani e l'infestazione delle grandi città è alla base delle estese epidemie di febbre gialla degli ultimi anni.

L'infezione provoca varie forme di malattia, da lieve a grave fino al decesso. Il termine "gialla" è legato alla comparsa di ittero (colorazione giallastra di pelle, occhi e mucose) che si verifica in alcuni pazienti.

La maggior parte delle persone infettate dal virus della febbre gialla non avrà sintomi o avrà sintomi lievi e guarirà completamente.

I primi sintomi della malattia compaiono solitamente 3-6 giorni dopo l'infezione che può presentare una o due fasi.

La prima, fase “acuta”, generalmente ha un inizio improvviso, con febbre accompagnata da brividi, dolori muscolari soprattutto alla schiena, affaticamento, mal di testa, perdita di appetito, nausea e vomito.

Dopo 3-4 giorni, la maggior parte dei pazienti migliora e i sintomi scompaiono, con progressione verso la convalescenza.


La maggior parte dei pazienti supera la malattia.

In circa il 15% dei casi invece, dopo una breve fase di miglioramento, entro 24 ore dalla remissione iniziale, la malattia entra in una seconda fase, detta tossica, che colpisce diversi apparati, solitamente fegato e reni. Ricompaiono febbre, nausea vomito, compaiono manifestazioni emorragiche (petecchie cutanee, sanguinamento dal naso, dalle gengive, dagli occhi, presenza di sangue nelle feci o nel vomito), segni di insufficienza epatica (ittero ingravescente) e renale (blocco renale con ritenzione idrica). La comparsa di ittero grave è considerata un segno sfavorevole. Il decesso si verifica in circa il 5-10% (ma può arrivare fino al 50%) dei casi gravi che entrano in una fase di intossicazione (fase gialla).

Il decorso può essere complicato anche dall’insorgenza di infezioni batteriche secondarie.



La febbre gialla è difficile da diagnosticare, specialmente nelle fasi iniziali, poiché può essere confusa con malaria, dengue, leptospirosi, epatite virale (specialmente le forme fulminanti di epatite B e D), altre febbri emorragiche (febbri emorragiche boliviana, argentina e venezuelana, West Nile e virus Zika) e altre malattie o avvelenamenti.

In caso di febbre di qualsiasi natura, soprattutto se in una zona a rischio, è necessario rivolgersi immediatamente ad un medico o ad una struttura ospedaliera qualificata, per effettuare gli esami di laboratorio per la conferma o l'esclusione della diagnosi.

Le indagini molecolari (RT- PCR) la rilevazione dell’antigene e l’isolamento virale possono rilevare il virus nelle prime fasi di malattia.  Nelle fasi successive sono necessari test per identificare gli anticorpi specifici (es ELISA).

L’esposizione al virus della febbre gialla conferisce un’immunità permanente.

La febbre gialla può presentarsi con una sintomatologia che, almeno nella fase iniziale, non è distinguibile da quella provocata dalla malaria o dalla febbre tifoide o da altre malattie acute batteriche o virali.

Non esiste un trattamento specifico per la febbre gialla, solo terapia di supporto per la disidratazione, l’insufficienza epatica e la febbre. Le infezioni batteriche associate possono essere curate con antibiotici. La terapia di supporto può migliorare l’evoluzione della malattia nelle forme più gravi, ma è raramente disponibile nelle aree più povere.

Nelle zone endemiche è necessario evitare ulteriori punture di zanzare in soggetti ammalati, per prevenire l'ulteriore diffusione del virus ed il mantenimento della catena di trasmissione della malattia.

Vaccinazione

Di solito, la vaccinazione contro la febbre gialla non è raccomandata in aree dove c’è una bassa probabilità di esposizione al virus della febbre gialla. Tuttavia persino nelle aree di bassa esposizione, si deve considerare l’opportunità della vaccinazione se l’itinerario del viaggiatore implica una pesante esposizione alle zanzare (per esempio durante viaggi prolungati in aree rurali).

I viaggiatori, in particolare coloro che arrivano in Asia dall'Africa o dall'America Latina devono avere un certificato di vaccinazione contro la febbre gialla. Se ci sono ragioni mediche per non vaccinarsi, il Regolamento Sanitario Internazionale afferma che deve essere certificato dalle autorità competenti.

I casi di febbre gialla in viaggiatori internazionali sono rari; il rischio di contrarre questa malattia nel corso di un viaggio in zone endemiche è solitamente modesto e direttamente legato alla durata del soggiorno, ma non può essere escluso neanche per viaggi di breve durata.
Attualmente, la vaccinazione contro la febbre gialla è la sola considerata obbligatoria dal Regolamento Sanitario Internazionale.

I Paesi a rischio di trasmissione di febbre gialla e i Paesi che richiedono obbligatoriamente la vaccinazione contro la febbre gialla sono elencati sul sito dell'OMS Viaggi internazionali e salute

La vaccinazione contro la febbre gialla è mantenuta per due ragioni differenti:

  1. per proteggere gli individui nelle aree dove c’è un rischio di infezione di febbre gialla
  2. per proteggere i paesi vulnerabili dal rischio di importazione del virus della febbre gialla.

L'OMS raccomanda la vaccinazione di tutti i viaggiatori non vaccinati di età superiore a 9 mesi e senza controindicazioni che si recano in aree a rischio. La vaccinazione deve essere effettuata almeno dieci giorni prima del viaggio.

Il certificato di vaccinazione antiamarillica, che deve essere rilasciato da un Centro di Vaccinazioni autorizzato dal Ministero della Salute, è valido a partire dal 10° giorno successivo alla somministrazione del vaccino, per tutta la vita.

Sono solitamente esclusi dalla vaccinazione:

  • bambini al di sotto dei 6 mesi (la somministrazione a bambini di 6-9 mesi può essere considerata durante un'epidemia, quando il rischio di malattia è superiore a un evento avverso al vaccino)
  • donne in gravidanza (la somministrazione può essere considerata durante una epidemia, quando il rischio di infezione è alto)
  • persone con gravi allergie alle proteine dell'uovo o del pollo, o ad altri componenti del vaccino
  • persone con grave immunodeficienza.

Precauzioni

A livello individuale, per la prevenzione della febbre gialla, sono molto utili anche le misure di protezione personale contro le punture di zanzara, che dovranno essere seguite tenendo presenti le abitudini "diurne" di queste zanzare, sia in ambienti interni che esterni. Tali misure di protezione personale, pertanto, devono essere applicate tutto il giorno, soprattutto nelle ore di maggiore attività delle zanzare (metà mattina, tardo pomeriggio e crepuscolo) e includono:

  • uso di zanzariere (preferibilmente trattate con insetticida)
  • dormire o riposare in ambienti schermati o climatizzati
  • indossare abiti che coprano la maggior parte del corpo
  • uso di repellenti per zanzare secondo le istruzioni indicate sull'etichetta del prodotto.

Cosa fare in caso di malattia

La febbre gialla può presentarsi con una sintomatologia che, almeno nelle fase iniziale, non è distinguibile da quella provocata dalla malaria, o dalla febbre tifoide, o da altre malattie acute batteriche o virali.

In caso di febbre di qualsiasi natura, soprattutto se in una zona a rischio, è necessario rivolgersi immediatamente ad un medico o ad una struttura ospedaliera qualificata per effettuare gli esami di laboratorio per la conferma o l'esclusione della diagnosi. La conferma diagnostica viene effettuata sulla base della presenza di anticorpi specifici.

Non esiste una terapia specifica verso la febbre gialla, ma soltanto un trattamento di sostegno.

Nelle zone endemiche è necessario evitare ulteriori punture di zanzare in soggetti ammalati, per prevenire l'ulteriore diffusione del virus ed il mantenimento della catena di trasmissione della malattia.

Per approfondire


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Le informazioni pubblicate in "La nostra salute" non sostituiscono in alcun modo i consigli, il parere, la visita, la prescrizione del medico.

Data di pubblicazione: 1 luglio 2016, ultimo aggiornamento 28 marzo 2024