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Assemblea Mondiale della Sanità

Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha partecipato alla 75ma Assemblea Mondiale della Salute che si è tenuta a Ginevra dal 22 al 28 maggio. L'assemblea è stata caratterizzata dall'elezione del Direttore Generale uscente, dr. Tedros Ghebreyesus, per un secondo mandato di cinque anni alla guida dell'Organizzazione.

Nel suo intervento in sessione plenaria il Ministro Speranza ha evidenziato le implicazioni che derivano dal forte legame esistente tra pace e salute. Ribadendo l'appello dell'Italia affinché la Russia cessi immediatamente le proprie azioni militari in Ucraina, il Ministro ha rimarcato come la mancanza di accesso ai servizi sanitari di base possa contribuire a far emergere sentimenti di esclusione che rappresentano di per sé un fattore di conflitto. “È necessario un livello di multilateralismo senza precedenti in salute globale”, ha affermato, in modo da garantire che gli sforzi di prevenzione, preparazione e risposta alla pandemia raggiungano tutti. Richiamando le osservazioni del Direttore Generale Tedros sull'importanza della salute mentale, il Ministro ha ricordato che l'Italia ospiterà il prossimo 'Global Mental Health Summit' che si terrà a Roma il 13 e 14 ottobre 2022 e ha ribadito l'importanza di includere tale tema nella pianificazione della risposta alle emergenze sanitarie. Il Ministro ha infine ricordato la necessità di rafforzare l'OMS a partire dal nuovo trattato pandemico e dalla riforma del Regolamento Sanitario Internazionale.

L’Assemblea ha adottato Decisioni e Risoluzioni relative a temi fondamentali come il finanziamento sostenibile dell’OMS, il rafforzamento della preparazione e della risposta alle emergenze sanitarie, la revisione dei Regolamenti Sanitari Internazionali, la prevenzione e la risposta a fenomeni di sfruttamento, abusi e molestie sessuali, le malattie trasmissibili e non trasmissibili e la salute mentale, la lotta contro l'HIV, l'epatite virale e le infezioni sessualmente trasmissibili, la sicurezza alimentare, il personale sanitario e i dispositivi medici, oltre che la situazione sanitaria in Ucraina e nei Territori Palestinesi Occupati.

Rispetto al tema della sostenibilità del finanziamento dell’OMS, l’Assemblea ha approvato raccomandazioni potenzialmente innovative a cui l’Italia ha dato pieno sostegno: esse mirano a rendere il finanziamento dell'OMS più prevedibile e meno dipendente dai contributi volontari. Tra esse figura in particolare l'aumento dei contributi obbligatori fino al 50% del bilancio di base dell'Organizzazione entro la fine del decennio. Tale aumento sarà graduale e sarà avviato con l’approvazione del bilancio dell’OMS relativo al biennio 2024-25; i successivi aumenti verranno approvati nel quadro dei seguenti cicli di bilancio dell’OMS, e in considerazione dei progressi compiuti nel percorso di riforme interne richieste all’Organizzazione. Ulteriori raccomandazioni includono lo studio di un meccanismo di "replenishment" che consenta di ampliare la base di finanziamento dell'OMS; e l'istituzione di un "Task Group" incaricato di garantire che l'aumento dei contributi obbligatori sia accompagnato dalle necessarie riforme interne.

Con riferimento alla preparazione e alla risposta alle emergenze sanitarie, l’Assemblea ha approvato il Rapporto finale del Working Group on Preparedness and Response to Health Emergencies, che prefigura un percorso di emendamento del Regolamento Sanitario Internazionale (RSI): gli Stati membri si riuniranno non più tardi del 15 novembre 2022 per esaminare le modifiche del RSI che la pandemia ha evidenziato come necessarie. Tali modifiche verranno negoziate entro il maggio 2024 tenendo conto anche delle raccomandazioni tecniche del Comitato di revisione del RSI che il Direttore Generale dell’OMS avrà nel frattempo convocato. La revisione del RSI avverrà dunque nel quadro di un processo parallelo e allineato a quello che già sta elaborando un eventuale nuovo trattato sulle pandemie.

Preliminarmente a tale processo, l’Assemblea ha approvato una modifica di natura procedurale al RSI relativa all'Articolo 59: essa riduce la tempistica di entrata in vigore di eventuali futuri emendamenti, nonché i termini concessi agli Stati membri per notificare all’OMS il rigetto o la riserva agli emendamenti.

Nel corso dell’Assemblea OMS l’Italia ha contribuito e si è allineata agli statement dell’UE e dei suoi stati membri. Ha inoltre preso la parola a titolo nazionale nel corso del dibattito generale, oltre che sul tema della salute mentale, dei disturbi neurologici, del finanziamento dell’OMS, della nomenclatura dei dispositivi medici e dell’HIV/AIDS.

Consulta

73^ Assemblea

La 73ma Assemblea Mondiale della Sanità, si è svolta in modalità virtuale dal 18 al 19 maggio 2020 ed è stata presieduta da Keva Bain, ambasciatrice delle Bahamas. “Una pandemia mondiale richiede una risposta mondiale”, sono state le parole di apertura di questa edizione dell’Assemblea dedicata interamente al rafforzamento del coordinamento globale per contrastare l’emergenza sanitaria in corso, causata dal Covid-19, tenutasi in forma ridotta proprio a causa della crisi legata alla diffusione del virus.

Il 19 maggio è stata adottata un’unica risoluzione, di fondamentale rilevanza, finalizzata ad intensificare gli sforzi e di dar vita a una più stretta collaborazione per contenere e mitigare l’impatto della pandemia. Si riconosce qui il ruolo di leadership dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e le priorità globali di garantire l'accesso universale, tempestivo ed equo alle tecnologie e ai prodotti sanitari essenziali, nonché di conseguire l’immunizzazione estesa contro il virus, una volta che saranno disponibili vaccini sicuri, di qualità, accessibili e convenienti.

Nel corso delle due giornate è stato fatto il punto della situazione a livello mondiale. I Ministri della Salute partecipanti hanno illustrato l’evoluzione della pandemia e le misure di contrasto all’infezione adottate nei rispettivi Paesi, rimandando tutte le altre questioni di salute pubblica ad una successiva edizione.

Sessione speciale

La sessione speciale si è svolta dal 9 al 13 novembre 2020. In queste giornate sono state discusse e approvate alcune risoluzioni sulle questioni di salute pubblica più importanti a livello mondiale.

Il tema del cancro della cervice uterina, già discusso nella 146ma sessione del Consiglio Esecutivo e sul quale risultava necessario intervenire con urgenza, è stata adottata una strategia globale per accelerare l'eliminazione della malattia, individuando obiettivi e traguardi per il periodo 2020-2030 anche attraverso l’implementazione, da parte degli Stati membri, degli interventi raccomandati.

Si è raggiunto l’accordo anche sulle iniziative per la tubercolosi. Le azioni intraprese in merito e i risultati riportati nel rapporto globale del 2019, dove sono raccolti i dati provenienti da oltre 200 nazioni, erano state presentate al 146° Consiglio Esecutivo OMS di febbraio nel rapporto del Direttore Generale OMS. Qui vengono riportati in dettaglio i target globali 2018-2022 e i relativi progressi per la riduzione dell’incidenza e della mortalità (soprattutto nella Regione Europea e nella Regione Africana). In questo processo si inserisce la risoluzione in cui viene approvata la strategia globale per porre fine alla tubercolosi, declinata in quattro obiettivi strategici: ricerca e innovazione di alta qualità e accesso equo ai vantaggi che ne derivano, incremento degli investimenti finanziari, promozione della condivisione dei dati.

E’ stato poi concordato un approccio comune su cure oculistiche, rafforzamento della preparazione alle emergenze sanitarie, sicurezza alimentare, meningite, epilessia e  disturbi neurologici.

Complessivamente, durante l’Assemblea, sono state adottate 10 Risoluzioni e 33 Decisioni. Queste ultime, in particolare, hanno assunto determinazioni relativamente a Sanità pubblica, innovazione e proprietà intellettuale, Invecchiamento in salute, Risposta all’influenza, Alimentazione materna e infantile, Sanità digitale, Risorse umane per la sanità, Condizioni sanitarie nei territori palestinesi occupati, Malattie tropicali neglette.

Consulta:

72^ Assemblea

La 72ma Assemblea Mondiale della Sanità, si è svolta a Ginevra da 20 al 28 maggio 2019, presso il Palazzo delle Nazioni Unite, e presieduta dal Dr Bounkong Syhavong (Ministro della Salute del Laos), si è conclusa con l'adozione di diverse risoluzioni sulle questioni di salute pubblica più importanti a livello mondiale.

Gli Stati membri hanno adottato una nuova strategia globale in materia di salute, ambiente e cambiamenti climatici e si sono impegnati a investire in acqua potabile, servizi di igiene e igiene nelle strutture sanitarie.

Di fondamentale rilevanza, la risoluzione adottata per migliorare la trasparenza dei prezzi di medicinali, vaccini e altri prodotti sanitari, presentata dall'Italia e sostenuta da un ampio numero di Stati membri, anche nella regione EURO.
La risoluzione sollecita gli Stati membri a migliorare la condivisione pubblica delle informazioni sui prezzi effettivi pagati da governi e altri acquirenti per i prodotti sanitari e una maggiore trasparenza sui brevetti farmaceutici, sui risultati delle sperimentazioni cliniche e su altri fattori che incidono sui prezzi lungo la catena del valore dal laboratorio al paziente.
Nell’ambito della discussione, i delegati hanno convenuto quanto sia indispensabile identificare un nuovo equilibrio nel mercato, in grado, da un lato, di rispondere efficacemente alla necessità di sviluppare prodotti che soddisfino le priorità di sanità pubblica (come gli antibiotici) e, dall'altro, di rendere tutte le innovazioni universalmente disponibili per le loro popolazioni.
Nell’attuale contesto, infatti, esiste un rischio significativo di aumentare le disparità in termini di accesso ai prodotti sanitari essenziali all'interno e tra gli Stati membri.
Pur riconoscendo l'importanza della tariffazione differenziale tra di essi, l’Italia crede fermamente che il miglioramento della trasparenza dei mercati dei medicinali sia essenziale per migliorare le decisioni politiche, aumentare la concorrenza e quindi stimolare lo sviluppo di mercati funzionali e competitivi, ed è pertanto impegnata a dare seguito alla risoluzione.
E’ stato poi concordato un approccio comune alla resistenza antimicrobica e la sicurezza dei pazienti è stata riconosciuta come una priorità di salute globale.
I Paesi hanno poi adottato tre risoluzioni sulla copertura sanitaria universale, tema scelto per gli interventi dei Ministri e dei capi delegazione nell’Assemblea Mondiale del 2018, e sull'assistenza sanitaria di base.
Su questi temi il direttore generale dell'OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha chiesto alle delegazioni di prepararsi a riferire, nel corso della 74 assemblea mondiale, sui passi compiuti nel campo dell'assistenza sanitaria di base e della copertura sanitaria universale.

I Paesi hanno anche convenuto di adottare l'undicesima revisione della classificazione internazionale delle malattie (ICD-11), che costituisce lo standard internazionale per la segnalazione malattie e condizioni di salute e che entrerà in vigore il 1 ° gennaio 2022.
Sono state inoltre riconosciute altre priorità fondamentali per la salute: la sicurezza dei pazienti, minacciata dagli eventi avversi che si verificano nelle strutture sanitarie e in particolare negli ospedali dei paesi a basso e medio reddito; il rafforzamento delle misure di prevenzione e controllo delle infezioni, compresi i servizi igienico-sanitari e l'igiene delle acque, e della partecipazione al sistema globale di sorveglianza antimicrobica.

E’ stata, infine, approvata una nuova strategia globale per la salute, l'ambiente e i cambiamenti climatici, che fornisce una visione e una via da seguire su come il mondo deve rispondere ai rischi e alle sfide per la salute ambientale fino al 2030.

Consulta:

71^ Assemblea

La 71^ Assemblea Mondiale della Sanità si è svolta a Ginevra dal 21 al 26 maggio 2018, presso il Palazzo delle Nazioni Unite, presieduta da David Parirenyatwa (Ministro della Salute e delle Cure pediatriche - Zimbabwe), coadiuvato dai vice-presidenti Andre Mama Fouda (Ministro della Salute Pubblica - Camerun) e Raymonde Goudou Coffie (Ministro della Salute e dell’Igiene Pubblica - Costa d’Avorio).

Quest’anno il tema scelto per gli interventi dei Ministri e capi delegazione è stato “Salute per tutti: impegno per una copertura sanitaria universale” , argomento su cui il Ministro Beatrice Lorenzin ha effettuato un intervento in seduta plenaria, evidenziando  la necessità di rinnovare l’impegno delle istituzioni pubbliche per la promozione della salute in tutte le espressioni della vita e delle attività dell’individuo e della collettività. In tale visione olistica della salute, l’Italia ha optato per una scelta sfidante ma sicuramente efficace: l’approccio One Health, che vede, a tutti i livelli, centrale e periferici, la presenza nella stessa Amministrazione di servizi che si occupano di salute umana, di quella animale e dell’igiene e sicurezza degli alimenti; il personale di questi servizi, inoltre, collabora strettamente con chi segue temi ambientali e altre materie che hanno un impatto sulla salute.

Il 2018 rappresenta, in questo senso,  un anno particolarmente significativo per la sanità italiana. Ricorrono, infatti, i 60 anni dell’istituzione del Ministero della Salute e i 40 anni dell’istituzione del Servizio sanitario nazionale italiano, modello di Copertura Sanitaria Universal, riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come uno tra i più inclusivi al mondo. Esso fornisce un pacchetto di prestazioni, ampio, di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione, e ha contribuito a far della popolazione del nostro Paese una delle più longeve, pure in una fase molto dinamica nella quale si stanno affrontando nuove sfide, quali i mutamenti demografici ed epidemiologici ma anche quelli sociali, economici e culturali.

Risulta pertanto  improrogabile investire ulteriormente nell’attuazione dei principi indicati dall’OMS nella Dichiarazione di Alma Ata del 1978 (di cui quest’anno ricorre il 40° anniversario), e ribadite nel 2008 dalla stessa Organizzazione, con il motto “Primary health care, now more than ever” (“Assistenza sanitaria di base, ora più che mai”) . Le cure sanitarie primarie quale fondamento per raggiungere la copertura sanitaria universale e la salute per tutti

L'Italia ha sostenuto la necessità di sviluppare elevate capacità di preparazione e risposta a diversi tipi di emergenze sanitarie, messe alla prova da eventi di portata nazionale e sovranazionale (focolai di malattia da Chikungunya  e  Zika virus, la crisi di Ebola in Africa, l’emergenza migratoria); il nostro Paese, inoltre, sostiene la collaborazione con l’OMS e partecipa attivamente a  iniziative internazionali di dialogo e collaborazione: su TBC, migranti e salute; per l’eliminazione di alcune malattie prevenibili con vaccino; attraverso l'iniziativa per la sicurezza sanitaria globale (GHSI, dal 2001) e l'Agenda per la sicurezza sanitaria globale (GHSA, dal 2011), che quest’anno è stata coordinata dall’Italia.

Sono state poi citate altre emergenze, più subdole ma altrettanto severe, quali l’invecchiamento della popolazione, l’aumento delle malattie croniche non trasmissibili, gli effetti dei mutati fattori ambientali sulla salute, il soddisfacimento di nuovi bisogni sanitari. In questo campo sarebbe da preferire un approccio intersettoriale, multistakeholder, sia per affrontare i principali fattori di rischio modificabili, che per ridurre le disuguaglianze, anche correlate al genere, e per continuare a stimolare la ricerca e l’innovazione.

In definitiva, solo un costante, rinnovato impegno di tutti, a sostegno della ricerca e dell’innovazione, e che garantisca accessibilità, universalità, coordinamento, azioni centrate sulla persona e per tutta la vita - con il supporto dell’OMS - potrà accelerare i passi verso una copertura sanitaria universale e una popolazione più in salute e un efficace e rapido contrasto alle emergenze sanitarie, a livello globale.

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Data di ultimo aggiornamento 24 giugno 2022



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