Ministero della Salute

Comunicato stampa n. 108

Data comunicato: 10 novembre 2017


Dichiarazione Ministro Lorenzin su report OCSE su sanità italiana


 

Tante sono le sfide che quotidianamente la sanità italiana ha sul tavolo ma non posso non esprimere soddisfazione per il giudizio complessivamente positivo che emerge dall’Ocse sul nostro Servizio Sanitario Nazionale, che ricordo è ormai l’ultimo al mondo con copertura universale, con costi bassi e in un quadro di forti vincoli di bilancio”. Lo afferma il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin commentando i risultati per l’Italia dell’ultimo Rapporto Health at a Glance 2017 pubblicato oggi dall’Ocse.

“L’Ocse – prosegue il Ministro - evidenzia come il nostro Paese si conferma ai vertici mondiali per l’aspettativa di vita, rimarca come siano buoni gli indicatori di salute sulle principali patologie e sottolinea l’elevata qualità delle cure che ogni giorno vengono offerte ai nostri cittadini. In questo scenario l’Organizzazione segnala anche le tante sfide future che ci attendono e su cui ho lavorato in questi anni”.

“Penso prima di tutto – continua Lorenzin- all’invecchiamento della popolazione, un tema che abbraccia il futuro della nostra società e su cui come Ministro della Salute ho messo in campo misure e risorse ingenti, penso alle numerose prestazioni introdotte con nuovi Lea (che erano vecchi di 16 anni), al Piano nazionale demenze, al Piano cronicità e ai fondi per i farmaci innovativi e oncologici. Tutte misure che hanno disegnato le strategie per intercettare e soddisfare i nuovi bisogni di salute di una popolazione sempre più anziana”.

“Altro tema delicato – sottolinea il Ministro della Salute - su cui siamo intervenuti riguarda la grave questione dell’antibiotico resistenza, tema che l’Italia ha portato anche al centro dell’agenda del G7 Salute di Milano, e per cui è stato varato una settimana fa un innovativo Piano d’azione con misure specifiche (che coinvolgono tutti gli attori: dalle strutture ospedaliere, ai medici, fino ai pazienti) per evitare gli abusi, incentivare la ricerca e soprattutto spingere ad un utilizzo più appropriato degli antibiotici, una freccia preziosa contro le infezioni che non possiamo permetterci di vedere spuntata”.

 

“Le sfide, come dicevo, sono plurime – evidenzia Lorenzin - ma è innegabile che un tassello fondamentale sia quello di lavorare incessantemente sulla prevenzione, a partire dai giovani. La prevenzione è la prima arma di salute che ha ognuno di noi ed ecco perché in questi anni abbiamo spinto al massimo per promuovere i corretti stili di vita: da una sana alimentazione fino alle campagne contro il fumo, l’abuso di alcol, senza ovviamente dimenticare il Piano nazionale e la Legge sui vaccini, e le numerose iniziative supportate per quanto riguarda l’adesione agli screening e sulla salute della donna, per cui ho istituito una Giornata nazionale”.

 

“In questo quadro – rimarca il Ministro della Salute -, e come giustamente sottolinea anche l’Ocse nel suo report, rimane sul tappeto l’annosa questione delle disuguaglianze regionali, aumentate dopo la riforma del Titolo V della costituzione del 2001. In particolare l’Ocse vede come una sfida la capacità delle regioni di applicare in modo omogeneo le riforme di sistema che sono state finanziate e messe in campo. In questo senso, a costituzione vigente, dove ricordo le regioni hanno nella sanità la loro principale mission, abbiamo cercato di coinvolgerle (nei limiti delle competenze del ministero) con il Patto per la Salute prima e poi con la creazione della Task force degli ispettori, con i Piani di efficientamento degli ospedali e con l’introduzione di nuovi criteri di selezione dei manager puntando su qualità ed esperienza e non su meri fattori discrezionali. Ora l’auspicio è quello che nei prossimi 5 anni, insieme alle regioni, si possa raggiungere tutti insieme l’obiettivo di avere cure uniformi su tutto il territorio nazionale”.

“Le questioni da risolvere – conclude- , come dicevo, sono ancora molte ma è innegabile come in questi anni si siano fatte molte riforme (come non se ne facevano da anni) che hanno gettato le basi per rendere il nostro Ssn sempre più efficiente e sostenibile anche nel futuro. Ora dobbiamo consolidare il lavoro fatto e il giudizio positivo di oggi emerso dall’Ocse, così come le criticità, ci deve far ben sperare anche per il domani della nostra sanità”.

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