I Carabinieri del NAS di Catania, nell’ambito di controlli finalizzati al contenimento della spesa sanitaria, a seguito di ispezione igienico-sanitaria condotta presso un laboratorio privato convenzionato di analisi cliniche del capoluogo etneo, hanno proceduto al sequestro penale preventivo dei locali dedicati alle analisi chimico-cliniche e tossicologiche, in quanto venivano utilizzati reagenti non conformi. Gli esiti delle analisi, pertanto, risultavano inattendibili e avrebbero potuto causare gravi conseguenze sulle diagnosi mediche e somministrazione delle relative terapie ai pazienti. I Carabinieri nel corso dell’attività ispettiva hanno, inoltre, scoperto un allacciamento abusivo alla rete fognaria per lo scarico dei reflui di laboratorio e, in un locale attiguo, utilizzato come punto di prelievo, hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro probatorio quasi 250 referti analitici relativi ad esami clinici svolti a carico del Servizio Sanitario Regionale, mai ritirati dai pazienti ai quali, invece, avrebbero dovuto essere addebitati i relativi costi. All’interno del locale è stato scoperto anche un impianto di videosorveglianza istallato in assenza di accordo sindacale e di autorizzazione dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro. Il titolare e i direttori tecnici del laboratorio d’analisi sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per tentata truffa in danno del Servizio Sanitario Regionale, scarico abusivo di reflui industriali e installazione abusiva di impianto di videosorveglianza. Il valore complessivo dei beni mobili e immobili sequestrati ammonta a circa 500 mila euro.

I Carabinieri del NAS di Firenze hanno condotto un’attività di indagine al termine della quale hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria un’infermiera caposala di un ospedale della provincia di Siena per aver presentato una falsa denuncia circa il furto di 75 fiale di morfina detenute in cassaforte.. Gli accertamenti del NAS toscano, svolti con i colleghi del locale Comando Stazione Carabinieri presso la farmacia interna dell’ospedale, hanno permesso di verificare che nel registro di carico era stato erroneamente annotato un numero superiore di fiale rispetto a quello realmente consegnato e che la caposala invece di procedere alla verifica della giacenza materiale del medicinale, aveva sporto denuncia. La donna, pertanto, è stata denunciata all’Autorità Giudiziaria per simulazione di reato, mentre due medici responsabili del Reparto sono stati denunciati per violazione delle norme che regolano la tenuta dei registri di carico e scarico delle sostanze stupefacenti e psicotrope.


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Data di pubblicazione: 14 marzo 2018, ultimo aggiornamento 14 marzo 2018