Nell’anno scolastico 2015-1016, il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute ha definito, di concerto con il Ministro della Salute, un articolato programma per l’esecuzione, in ambito nazionale, di mirati servizi di controllo presso le mense scolastiche, onde verificare le condizioni d’igiene e strutturali, la rispondenza dei menù alle clausole contrattuali previste dai capitolati d’appalto, la qualità merceologica, la quantità e i requisiti nutrizionali degli alimenti somministrati, non trascurando aspetti volti a prevenire e contrastare forme di corruzione nella pubblica amministrazione e comportamenti illeciti in genere.

La tutela di una corretta alimentazione, soprattutto per i bambini e gli adolescenti, rappresenta l’obiettivo principe delle attività ispettive, sviluppate secondo una strategia che ha visto l’attivazione dei controlli: in una prima fase tra novembre e dicembre 2015, per valutare le modalità di avvio dei servizi di ristorazione scolastica; in una seconda fase tra febbraio-maggio u.s. e, quindi, sino a conclusione dell’anno scolastico, per riscontrare, nel tempo, il rispetto delle normative di settore ed il mantenimento degli standard di qualità richiesti.

Nel complesso sono stati eseguiti n.2.678 controlli, di cui n.670 hanno evidenziato irregolarità di vario tipo, che hanno prodotto la contestazione di n.164 violazioni penali, n.764 violazioni amministrative alle normative nazionali e comunitarie, con il conseguente deferimento di n.101 persone alle competenti Autorità Giudiziarie, la segnalazione di n.487 soggetti alle Autorità Amministrative e comminate sanzioni per € 491.496,00.

Nel medesimo contesto è stata disposta la sospensione dell’attività/sequestro di 37 strutture (valore immobiliare stimato in circa 13 milioni di euro) per riscontrate carenze igienico sanitarie e strutturali. Sono state altresì sottratte al consumo oltre 4 tonnellate di derrate alimentari (prodotti ittici, carni, formaggi, frutta, verdura, olio, pane) di ignota provenienza, in assenza di idonea documentazione atta a dimostrarne la tracciabilità; custodite, in alcuni casi, in cattive condizioni igienico-sanitarie; stoccate in ambienti inadeguati; recanti termini di scadenza già superato all’atto del controllo.

Le violazioni penali più ricorrenti riguardano: la frode nelle pubbliche forniture (art. 356 c.p.), il commercio di alimenti nocivi. (art.444 c.p), le inadempienze in pubbliche forniture. (art. 355 c.p), la detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione (art. 5 L. 283 /1962) e le inottemperanze alla normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro (D. L.vo 81/2008).

Tra le violazioni di natura amministrativa rilevano il mancato rispetto dell'attuazione del piano di autocontrollo e le carenze igienico strutturali, seguite dalle irregolarità di etichettatura e dalla non corretta tracciabilità degli alimenti. Non sono mancate talune trasgressioni alla normativa afferente il divieto di fumo (D. L.vo 3/2003).

 

Per approfondire, consulta:

  • il dettaglio dei risultati delle attività di controllo
  • le slides presentate dal Generale dei Nas Claudio Vincelli, alla presenza del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, durante la Conferenza stampa del 20 giugno 2016

 

 


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Data di pubblicazione: 20 giugno 2016, ultimo aggiornamento 20 giugno 2016