Controlli NAS

Il NAS di Perugia ha posto in essere un’articolata e prolungata attività d’indagine che ha permesso di mettere in luce un costante e consolidato “malcostume” perpetrato da numerosi sanitari operanti nei nosocomi umbri.

Al fine di eludere le lunghe liste di attesa nonché per evitare il pagamento del ticket, numerosi medici e operatori sanitari facevano risultare falsi ricoveri di “se stessi” e di parenti, amici e conoscenti per i quali ottenevano gratuitamente e in breve tempo le prestazioni sanitarie.

La procedura di accesso alle prestazioni specialistiche per pazienti ricoverati prevede che l’infermiere di turno, su disposizione del medico, provveda prima al ricovero dell’assistito e successivamente alla richiesta di esami di laboratorio. Una volta effettuato il prelievo, le provette vengono contrassegnate con un’etichetta - registrata nel sistema informatico con codice a barre, centro di costo, nome e cognome dell’assistito ricoverato - e recapitate al Servizio di Laboratorio Analisi. L’operatore del reparto inserisce i dati nel sistema informatico cui accede con una password riservata. Gli addetti del laboratorio, a loro volta, dopo aver analizzato le provette, inseriscono nel sistema informatico di laboratorio i dati del referto che, una volta validati, sono visibili al reparto richiedente.

Gli accertamenti condotti dai Carabinieri hanno permesso di appurare che i sanitari prescrivevano esami ematochimici a se stessi, genitori, figli, fratelli, suoceri e zii registrandoli nel sistema informatico come ricoverati e facendo ottenere prestazioni sanitarie senza dover corrispondere il ticket. Questo “malcostume” ha procurato ingenti danni economici alle Aziende Ospedaliere di Perugia e Terni nonché alle Aziende USL umbre oltre che un ingiusto profitto ai destinatari delle prestazioni specialistiche.

A conclusione delle indagini sono state denunciate all’A.G. 800 persone per truffa aggravata al SSN e segnalati 575 dipendenti pubblici (medici, infermieri e operatori socio sanitari) alla locale Procura Regionale della Corte dei Conti per un danno stimato all’erario di oltre 1 milione e 200 mila euro.

Nel complesso i Carabinieri dei NAS hanno analizzato più di 220.000 prestazioni specialistiche. L’indagine ha consentito alle sei Direzioni Generali delle Aziende Ospedaliere/Sanitarie locali, che hanno collaborato fattivamente, di apportare modifiche alle procedure di erogazione delle prestazioni per rendere più sicuro il sistema, di avviare i recuperi delle quote di compartecipazione alla spesa sanitaria [ticket] per le irregolari prestazioni erogate nonché di avviare i procedimenti disciplinari a carico degli indagati.

Perugia, 28.06.2014


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Data di pubblicazione: 30 giugno 2014, ultimo aggiornamento 30 giugno 2014