operazione del NAS di Udine nel settore dei prodotti lattiero caseari

Nella mattinata odierna, i Carabinieri del NAS di Udine, a conclusione di un’articolata attività d’indagine – coordinata dal Procuratore della Repubblica di Udine, Dott. Antonio Biancardi, e dal Sostituto, Dott. Marco  Panzeri,  hanno eseguito 6 arresti (1 in carcere e 4 ai domiciliari) ed un obbligo di dimora, disposti dal GIP del Tribunale di Udine, Dott. Roberto Venditti,  nei confronti di un’associazione per delinquere finalizzata alla frode in commercio, all’adulterazione di alimenti ed al commercio di derrate nocive, operante nella provincia di Udine e con ramificazioni in altre regioni d’Italia.

Nell’ambito dell’operazione i circa 300 Carabinieri del NAS e dei Comandi Provinciali, hanno eseguito - in Friuli Venezia Giulia, Veneto, Toscana, Umbria, Campania e Puglia - 86 perquisizioni locali e personali.

Le indagini - avviate nel maggio 2012 - hanno consentito di accertare che il presidente, 2 dipendenti di un consorzio di allevatori della provincia di Udine ed una consulente esterna ritiravano latte dagli imprenditori agricoli associati (di cui alcuni certificati per la produzione di formaggio “Montasio DOP” ), lo miscelava e lo destinavano alla preparazione dell’alimento tutelato, violando così il disciplinare che garantisce al consumatore le caratteristiche chimico-fisiche e organolettiche del prodotto.

E’ inoltre emerso che 17 allevatori (denunciati a piede libero)  ed i responsabili del consorzio, nonostante fossero a conoscenza della contaminazione da aflatossine (sostanze notevolmente  cancerogene) di diverse partite di latte, le diluivano con prodotto non contaminato rendendolo idoneo ai controlli analitici effettuati dagli acquirenti.

Tale illecito veniva favorito dalla complicità di un laboratorio di analisi della provincia di Udine (2 responsabili sono tra le persone tratte in arresto) che, quando dalle analisi eseguite per conto del consorzio emergeva la presenza di tossine in quantità superiore a quella consentita, alterava i referti ed il latte risultava sempre e comunque idoneo per la commercializzazione.

Infine, è stato accertato che due autisti che operavano per il consorzio sottraevano - ad ogni consegna - alcuni quintali di latte ristabilendone - poi - il peso originario mediante l’aggiunta di acqua.


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Data di pubblicazione: 25 giugno 2013, ultimo aggiornamento 25 giugno 2013