Indagine antidoping dei Carabinieri dei NAS

I Carabinieri del Reparto Antidoping dei NAS, coadiuvati nella fase esecutiva dai Nuclei di Ancona, Pescara, Perugia e Roma, a conclusione di una articolata indagine denominata “SPIA”, hanno eseguito 6 provvedimenti cautelari nei confronti di persone ritenute responsabili di peculato e commercio illecito di sostanze dopanti e farmaci tradizionali, oggetto di furto e ricettazione.

L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Fermo - Sostituto Procruratore dott.ssa Iolanda Daniela Chimienti -, è iniziata da segnalazioni pervenute da sportivi di atletica leggera che paventavano un illecito commercio di farmaci dopanti approvvigionati attraverso una rete clientelare insistente nel territorio marchigiano.

Gli sviluppi dell’attività investigativa hanno permesso di evidenziare un canale di  distribuzione di farmaci, sia ad azione anabolizzante che ad effetto terapeutico tradizionale, gestito principalmente da sei soggetti che si occupavano, con ruoli distinti, dell’approvvigionamento dei medicinali e della loro successiva distribuzione mediante un consolidato network imperniato sulla conoscenza diretta.

Alcuni degli arrestati, grazie anche al ruolo ricoperto presso strutture sanitarie pubbliche (un addetto alla farmacia, un magazziniere ed un infermiere) sottraevano medicinali da una farmacia aziendale afferente all’Azienda Sanitaria e dalle dispense ospedaliere di reparto, nascondendo gli ammanchi con la falsificazione dei documenti clinici e dei registri di consumo dei medicinali. Uno degli infermieri, con il supporto di un impiegato della stessa struttura ospedaliera, provvedeva anche alla ricerca di clienti e alla vendita illegale dei prodotti sottratti, destinati ad un ex dirigente sportivo e ad atleti amatoriali. Gli sportivi, soprattutto ciclisti e frequentatori di palestre, assumevano a loro volta i prodotti senza alcuna esigenza terapeutica ed in carenza di prescrizioni mediche, mettendo in serio pericolo la propria salute, a causa di gravi effetti collaterali provocati da queste tipologie di farmaci ad esclusivo uso ospedaliero.

Nel contesto operativo sono emerse responsabilità anche per ulteriori 7 persone coinvolte nell’attività criminosa con compiti, seppur più marginali, di consegna delle sostanze di provenienza illecita o come venditori al dettaglio.

Le misure restrittive e le perquisizioni, disposte dal Ufficio GIP del Tribunale di Fermo, hanno riguardato obiettivi nelle province di Fermo, Ascoli Piceno e Macerata.

Sono in corso approfondimenti per quantificare la dimensione del fenomeno illecito ed il danno erariale causato all’Azienda Sanitaria pubblica dal furto di medicinali, alcuni dei quali ad alto costo e di elevato pregio terapeutico.


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Data di pubblicazione: 23 febbraio 2012, ultimo aggiornamento 15 gennaio 2013