indagine “Acque Bianche” del NAS Carabinieri di Ancona

I Carabinieri del NAS di Ancona, con la collaborazione dei Nuclei di Milano, Treviso e Bari, hanno portato a termine un’operazione nel comparto sanitario, individuando un’associazione per delinquere finalizzata alla truffa ed all’esercizio abusivo della professione sanitaria.

L’indagine, denominata “Acque Bianche”, coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo marchigiano, che ha emesso provvedimenti di  perquisizioni e sequestro a carico di quattro  persone,  è stata condotta nei confronti di uno studio ubicato nell’anconetano, diretto da una biologa e da una serie di suoi collaboratori dislocati in diverse città d’Italia. I predetti, esercitando abusivamente la professione medica, dietro compensi, promettevano di “guarire” persone che, affette da patologie anche molto gravi, venivano talune volte indotte ad evitare il ricorso alla medicina tradizionale per essere “curate” con acqua proveniente da fonti ubicate presso santuari (Lourdes,  Montichiari,  Medjugorje San Damiano, Fatima, etc.).

Tale studio, pubblicizzato on line e con il passaparola dei vari utenti, faceva credere che un team di ricercatori (biologi, fisici, etc.) aveva messo a punto una tecnica di intervento sull’uomo e sull’ambiente che agiva “riarmonizzando la materia” attraverso presunte “frequenze” sprigionate dalle acque. In realtà, l’indagine ha permesso di accertare che i soggetti coinvolti non possiedono titoli accademici e non sono pertanto abilitati all’esercizio di attività di ricerca nel comparto medico scientifico.

Inoltre la predetta biologa, coniugando religione ed astrologia, prometteva il raggiungimento di stati di benessere ai suoi “adepti”, i quali, una volta frequentati i suoi corsi, sarebbero stati in grado di gestire i propri pazienti che venivano appunto “curati” con la somministrazione di particolari tipi di acqua in relazione alle patologie patite.  

L’operazione ha consentito al NAS di Ancona di denunciare alcune decine di  persone, sul cui conto sono emerse responsabilità, a vario titolo, tuttora al vaglio della magistratura inquirente, di associazione per delinquere finalizzata alla truffa (considerato lo stato emotivo dei pazienti conseguente le gravi patologie di cui soffrivano), lesioni, esercizio abusivo della professione medica ed immissione in commercio di sostante vantanti proprietà terapeutiche (quindi prospettate come farmaci a tutti gli effetti) in assenza della prevista autorizzazione ministeriale. Sequestrati inoltre quattro locali adibiti a studi medici ed un laboratorio dove venivano preparati i flaconi contenenti il liquido utilizzato per le “cure”,  ubicati in Ancona, Milano, Venezia e Bari, quasi 4.000 tra flaconi e fiale di acque, un Personal Computer ed una cospicua documentazione riguardante gli appuntamenti e le attività svolte dall’associazione.

Il valore degli immobili e degli oggetti sottoposti a sequestro ammonta a circa 3 milioni di euro circa.


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Data di pubblicazione: 2 febbraio 2012, ultimo aggiornamento 16 gennaio 2013