Un CC del NAS

Furto, truffa aggravata e falso. Queste le accuse per un infermiere in servizio presso una pubblica struttura sanitaria molisana, denunciato in stato di libertà dai Carabinieri del NAS di Campobasso. È stato accertato che l’uomo, durante i turni di lavoro, rubava le ricette mediche in bianco e poi le falsificava a nome di ignari pazienti, prescrivendo medicinali ad azione stupefacente, per uso personale, che andava a ritirare sempre presso la stessa farmacia. In totale sono state 45 le ricette falsificate e sequestrate dai Carabinieri che hanno anche contestato al titolare di una farmacia una violazione amministrativa per dispensazione di medicinali ad azione stupefacente mediante esibizione di ricette mediche non conformi.

Il NAS di Roma ha deferito una farmacista laziale per aver omesso di aggiornare il registro di carico e scarico delle sostanze stupefacenti e per aver detenuto le medesime specialità medicinali benché fossero scadute di validità.
Nel corso dei loro accertamenti, i militari della capitale hanno sequestrato 315 fiale e 49 confezioni di medicinali ad azione stupefacente per un valore complessivo di 2.500 euro.

Il NAS di Parma, infine, a seguito di un’ispezione igienico sanitaria, ha deferito in stato di libertà la legale rappresentante di una farmacia emiliana. L’indagata è accusata di aver richiesto un indebito rimborso al servizio sanitario nazionale mediante l’apposizione di fustelle staccate da più di 60 confezioni medicinali che in verità non erano mai stati dispensati.
Il valore commerciale della truffa è di 300 euro.

 

 

 

 

 

 


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Data di pubblicazione: 3 febbraio 2020, ultimo aggiornamento 3 febbraio 2020