Carabinieri del NAS controllano delle ricette

Il Dirigente comunale dell’area servizi sociali di un paese siciliano ha disposto, su segnalazione del NAS di Catania, la chiusura immediata di 2 comunità alloggio per anziani. Il provvedimento è stato adottato in conseguenza ad accertamenti scaturiti dai Carabinieri, i quali avevano evidenziato che le due strutture, dal valore di mezzo milione di euro, erano in difetto delle prescritte autorizzazioni

Il NAS di Napoli ha effettuato un servizio finalizzato a contrastare le truffe contro il sistema sanitario nazionale e il fenomeno dell’abusivismo odontoiatrico.
Al termine dei loro accertamenti, i militari hanno segnalato alla Procura della Repubblica di Nola (NA) e alla Corte dei Conti - Procura Regionale della Campania – , la titolare di uno studio dentistico sito in provincia di Napoli.
La donna, dirigente medico presso una ASL del circondario partenopeo, è accusata di peculato, in quanto ha erogato prestazioni odontoiatriche in regime libero professionale senza autorizzazione da parte dell’azienda pubblica d’appartenenza e per essersi appropriata, indebitamente, di oltre 3.000 euro erogati quali indennità stipendiale di “rapporto esclusivo”.

Il NAS di Parma, nel corso di alcuni approfondimenti investigativi finalizzati ad accertare le modalità produttive e distributive di un prodotto antiinfiammatorio e antiossidante, ha deferito sei persone alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano.
Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di aver messo in vendita un prodotto farmaceutico senza autorizzazione e di frode nell’esercizio del commercio. I risultati degli accertamenti di laboratorio richiesti dal NAS, infatti, hanno dimostrato che il prodotto oggetto dell’indagine oltre a vantare in etichetta delle proprietà riconducibili soltanto ai medicinali, conteneva dei principi attivi in quantità inferiore rispetto a quelli pubblicizzati.
Nell’ambito delle indagini i Carabinieri hanno sottoposto a sequestro oltre 2.974 confezioni del prodotto, per un valore complessivo di circa 50.000 euro.

Sempre il NAS di Parma, infine, ha effettuata un’ispezione presso un centro massaggi di proprietà di un cittadino extracomunitario. Durante gli accertamenti i militari hanno sorpreso, in flagranza di reato, due delle impiegate del centro mentre erano impegnate ad eseguire un massaggio terapeutico, nonostante fossero entrambe prive del prescritto titolo abilitativo per l’esercizio della professione medica.
Le due operatrici sono state deferite in stato di libertà per esercizio abusivo di una professione.

 

 

 

 

 


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Data di pubblicazione: 15 marzo 2019, ultimo aggiornamento 15 marzo 2019