Un Carabiniere del Nas impegnato in un'ispezione.

Il NAS di Napoli, nell’ambito di un’indagine delegata dalla locale A.G., ha denunciato in stato di libertà tre medici di 40, 46 e 57 anni, responsabili di peculato e falsità ideologica in certificati commessi da persone esercenti un servizio di pubblica necessità. In particolare, i tre professionisti sanitari, impiegati in ospedali e cliniche del capoluogo partenopeo, effettuavano un intervento chirurgico privato e richiedevano alla ASL di appartenenza l’indennità di rapporto di lavoro esclusivo. Inoltre, nell’ambito dello stesso intervento, attestavano sul registro del foglio operatorio la falsa presenza di uno di loro, medico anestetista, di fatto in quel momento impiegato in altra attività pubblica, e quindi sostituito con un altro medico, che nell’occasione somministrava anche l’anestesia al paziente.

Il NAS di Salerno, nel corso di un controllo igienico-sanitario, ha denunciato in stato di libertà un 61enne cilentano con l’accusa di esercizio abusivo della professione di medico odontoiatra e attivazione di studio medico senza autorizzazione. In particolare i militari hanno sorpreso il sedicente professionista presso la sua abitazione, dove aveva allestito un vero e proprio ambulatorio medico con attrezzature professionali, mentre praticava cure dentistiche ai pazienti, senza averne alcun titolo né abilitazione alla professione di odontoiatra. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati l’ambulatorio, con la relativa attrezzatura, per un valore di 300mila euro circa.

Il NAS di Livorno all’esito di specifica attività di indagine, ha denunciato alla Corte Dei Conti – Procura Generale per la Toscana di Firenze, uno stimato ortopedico poiché nel corso di un intervento chirurgico, nei confronti di una paziente 70enne, seppure a conoscenza di una allergia, peraltro documentata sulla sua cartella clinica, le ha impiantato una protesi non “FREE NICHEL”, costringendo la donna a subire un secondo intervento chirurgico. Tale “disattenzione” ha provocato un danno erariale di svariate migliaia di euro che la ASL Toscana ha dovuto rimborsare alla sfortunata paziente.

Il NAS di Catania nel corso di un’operazione, condotta congiuntamente ai colleghi del NIL, ha denunciato in stato di libertà un’avvocatessa di 50 anni, legale rappresentante di una casa di riposo per anziani, sita nella provincia etnea, per omessa comunicazione all’autorità di P.S. delle generalità delle persone alloggiate presso la struttura. I militari, inoltre, hanno accertato la presenza di numerosi lavoratori senza alcun contratto di lavoro ed altre mancanze di natura amministrativa, che hanno portato all’emissione di contravvenzioni per un ammontare di euro 330mila circa.

 

 

 

 


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Data di pubblicazione: 8 novembre 2018, ultimo aggiornamento 8 novembre 2018