foto di un carabiniere che controlla prodotti ittici

Il NAS di Palermo, nel corso di alcune indagini scaturite da una tossinfenzioni da “sindrome sgombroide” (istamina), ha proceduto al sequestro amministrativo di 40 kg. di tonno rosso. Il prodotto, dal valore di 400 euro, era venduto all’interno di una pescheria del capoluogo di regione siciliano ed era privo della documentazione atta ad attestarne la provenienza.

I Carabinieri del NAS di Milano, al termine di un controllo effettuato presso un ristorante etnico sito nella provincia di Varese, hanno sequestrato 5 kg. di salmone, tonno e branzino in quanto gli stessi erano serviti ai clienti, crudi, senza che prima venissero effettuate le procedure sanitarie di "bonifica" (cosiddetto "abbattimento"). Per la violazione riscontrata, il proprietario dell’esercizio è stato sanzionato per un importo di 2.000 euro.

Anche il NAS di Livorno, a seguito di un’ispezione effettuata nei confronti di un ristorante etnico sito sulla costa toscana, ha segnalato all’autorità amministrativa il proprietario di un esercizio per aver preparato e somministrato del pesce crudo senza aver rispettato le procedure previste.

Il NAS di Bologna, infine, nell’ambito di attività di vigilanza e controllo nel settore ittico, ha controllato una ditta sita sul delta del Pò (FE). Nel corso delle verifiche, i militari hanno sequestrato 140 kg (6.000 unità) di "granchi vivi", in quanto privi delle informazioni relative alla rintracciabilità ai fini della sicurezza alimentare. Il proprietario dello stabilimento è stato sanzionato per un importo complessivo pari a 3.500 euro. Il personale del dipartimento di sanità pubblica dell’Azienda USL di Ferrara, intervenuto sul posto, ha proceduto al dissequestro e alla reimmissione in mare dei crostacei risultati ancora vivi.


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Data di pubblicazione: 20 giugno 2018, ultimo aggiornamento 20 giugno 2018