Al via una campagna nazionale a sostegno del piano di prevenzione sulle malattie professionali. A promuoverla sono l'INAIL, i ministeri del Lavoro e delle Politiche sociali e della Salute, le Regioni e le Province autonome, in collaborazione con le organizzazioni sindacali e di rappresentanza dei datori di lavoro. L'obiettivo è di richiamare l'attenzione di tutti i soggetti coinvolti sui principali fattori di rischio, a sostegno del piano di prevenzione sulle malattie professionali che punta a elevare i livelli di prevenzione sul lavoro realizzando una più ampia acquisizione di conoscenze e consapevolezze.

Un messaggio semplice ma non banale. Il messaggio trasmesso dalla campagna è semplice ma assolutamente non banale: durante l'attività lavorativa quotidiana spesso si sottovalutano alcuni fattori di rischio e conoscerli può aiutare a prevenirne gli effetti negativi. Le aree di intervento di partenza sono i disturbi muscolo-scheletrici e le malattie respiratorie, con riferimento in particolare ai settori dei trasporti, dell'agricoltura e della grande distribuzione. I destinatari principali dell'iniziativa sono i datori di lavoro e i loro collaboratori, i lavoratori e i loro rappresentanti, i responsabili dei servizi di prevenzione e protezione delle aziende e i medici. Questi ultimi, per i diversi ruoli che rivestono in ambito sanitario, sono infatti figure centrali per la ricerca e l'emersione delle malattie professionali e lavoro-correlate.

Denunce in forte aumento negli ultimi anni. I dati statistici dell'INAIL testimoniano un andamento delle malattie professionali in forte crescita negli ultimi anni in tutte le aree del nostro Paese. Le denunce, infatti, sono passate dalle 26.745 del 2006 alle 42.397 del 2010. Questo aumento sostenuto si spiega con le numerose iniziative avviate dall'Istituto, con il contributo delle parti sociali e dei medici di famiglia, volte a sensibilizzare i lavoratori e i datori di lavoro per favorire l'emersione delle cosiddette malattie "nascoste", e con l'entrata in vigore, con il decreto ministeriale del 9 aprile 2008, delle nuove tabelle che hanno incluso molte patologie che in precedenza ne erano escluse, esonerando il lavoratore dall'onere della prova della loro origine lavorativa e incentivando così il ricorso alla tutela assicurativa. Allo stesso tempo la nuova definizione tabellare, che rappresenta un vero e proprio vademecum per il medico competente, ha determinato anche un notevole aumento delle denunce "plurime", ovvero la denuncia contemporanea di più malattie da parte di un unico lavoratore. Una variabile tecnica che ha però un impatto rilevante sul conteggio complessivo dei casi.

In quasi due casi su tre problemi osteo-articolari e muscolo-tendinei. Circa il 60% delle denunce riguarda malattie osteo-articolari e muscolo-tendinee, dovute prevalentemente a sovraccarico bio-meccanico. Tra queste, in particolare, spiccano le affezioni dei dischi intervertebrali (oltre novemila denunce) e le tendiniti (più di ottomila), che sono più che raddoppiate nell'ultimo quinquennio. Seguono l'ipoacusia da rumore (circa seimila casi all'anno e fino al 2008 la patologia più diffusa), le malattie da asbesto (asbestosi, neoplasie e placche pleuriche), con oltre duemila casi all'anno e in crescita, e le malattie respiratorie, che sono circa duemila all'anno, escludendo quelle correlate all'asbesto.

Manifesti, banner e spot per tutto il mese di giugno. Nel corso del mese la campagna di prevenzione delle malattie professionali sarà veicolata attraverso manifesti, banner e spot che saranno diffusi attraverso la stampa quotidiana e periodica, la televisione, internet e i principali network radiofonici nazionali. Sono previste, inoltre, affissioni nei canali pubblicitari delle autostrade e la trasmissione di uno spot di 30 secondi in più di 1.500 sale cinematografiche nell'arco di due settimane, a partire dal 14 giugno.

Fonte: Inail, comunicato stampa 5 giugno 2012

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Data di pubblicazione: 6 giugno 2012, ultimo aggiornamento 10 maggio 2013