"Significativa diminuzione delle opposizioni in Italia, dati migliori dello scorso anno relativamente agli accertamenti di morte con standard neurologici, aumento dei donatori utilizzati nel centro-sud. Resta in testa la Toscana. Considerando i dati del secondo semestre 2011, il nostro Paese passa dal terzo al secondo posto, dopo la Spagna, per numero di donatori, che sono superiori del 25% rispetto alla media europea".
Con queste parole il Ministro della Salute, prof. Renato Balduzzi, ha aperto la conferenza stampa di presentazione del Report 2011 (pdf, 11 Mb) sull'attività di donazione e trapianto in Italia, a cura del Centro Nazionale Trapianti, illustrando un quadro molto positivo per il nostro Paese.
Presenti anche il Direttore del Centro, dott. Alessandro Nanni Costa, che ha illustrato i dati, e il Capo Dipartimento della sanità pubblica e dell'innovazione del Ministero della Salute, dott. Fabrizio Oleari.

I DATI

Confronto con l'Europa

Per fare un confronto tra i paesi europei, date le differenze di popolazione, si utilizza un dato che esprime il numero dei donatori per milione di abitanti (pmp). L’Italia con 21.7 donatori per milione è terza tra i grandi paesi europei dopo la Spagna (29.2) e la Francia (22.8) con valori più elevati rispetto al Regno Unito (10.4) ed alla Germania (15.8). La media europea è 16.9 donatori per milione. Il dato italiano è superiore del 25 % alla media europea.

Accertamento di morte

Il numero assoluto degli accertamenti di morte con standard neurologico in Italia nel 2011 è stato di 2257, in lievissima diminuzione rispetto al valore di 2289 registrato nel 2010. Il dato nazionale per milione di abitanti  è pari a 37.4 con una differenza tra le regioni del Centro-Nord e quelle del Centro- Sud. Nelle regioni del Centro-Nord il valore medio del dato si attesta intorno ai 42.7 donatori per milione di abitanti, con la Toscana a fare da traino con i suoi 75.8. Nelle regioni del Centro Sud il valore medio si attesta sui 30.7 donatori per milione di abitanti con punte quali Lazio e Sardegna i cui numeri sono del tutto paragonabili a quelli delle regioni del Centro-Nord.

Donazioni

Il numero complessivo dei donatori nel 2011 è 1309 contro i 1301 dell’anno precedente, con una crescita totale del 0.6%. Il trend di crescita si è stabilizzato nel secondo semestre dell’anno, periodo in cui sono stati registrati 685 donatori contro i 624 del primo semestre, con un incremento relativo del 9.7%.
La regione con il più alto tasso di donazione in Italia è la Toscana.  Il tasso di donazione aumenta anche in Veneto, nelle Marche e in Liguria. I dati sono stabili in Lombardia, Toscana e Puglia. È stata registrata una significativa diminuzione del tasso di donazione in Emilia (-5.4 pmp) e in Piemonte (-3.2 pmp). Sebbene il tasso di donazioni sia maggiore nelle regioni del Centro-Nord rispetto a quelle del Centro-Sud, dal confronto tra i dati del 2010 e quelli del 2011 emerge un incremento diffuso del tasso di donazione anche nelle regioni del Centro-Sud con l’eccezione della Basilicata e dell’Abruzzo-Molise.

Opposizioni

Nel 2011 rispetto al numero registrato degli accertamenti di morte con standard neurologici le opposizioni sono state il 28.3 %, in forte diminuzione rispetto 2010 (- 3.2 %). Nel secondo semestre dell’anno 2011 la percentuale di opposizione è scesa al 25.8%. Con questi dati l’Italia si posiziona al secondo posto dopo la Spagna, notoriamente primo paese europeo per il numero di donazione di organi e con la percentuale minore di opposizioni (18%), ma prima di paesi con una popolazione paragonabile quali Francia, Germania, Regno Unito che hanno una percentuale di opposizione superiore al 30%.

Donatori utilizzati

Il numero totale di donatori utilizzati nel 2011 è stato 1113 contro i 1095 del 2010 con un aumento percentuale di circa 1.6%. Rispetto a questo dato l’Italia presenta una situazione variegata: benché si mantenga il trend Nord-Sud rispetto al tasso di donatori utilizzati per milione di abitanti (maggiore al Nord che al Sud), l’incremento è a macchia di leopardo sul territorio nazionale. Così la regione con l’incremento maggiore di donatori utilizzati per milione di abitanti, rispetto allo scorso anno, è la Sardegna, seguita dalla Liguria e subito dopo dalla Toscana. Un incremento significativa si registra anche in Calabria, Veneto, Campania, Umbria e Sicilia. Mentre in regioni quali Emilia Romagna, Piemonte, e Abruzzo si registra una diminuzione del tasso di donatori utilizzati.

Trapiantati

I pazienti trapiantati in numero assoluto sono 2940, 64 in più rispetto al 2010. Nel 2011 è aumentato anche il numero degli organi trapiantati pari a 3135 contro 3068 dell’anno precedente. In particolare è aumentato il numero dei trapianti di rene (1539 vs 1512), di fegato (1017 vs 1002), di cuore (276 vs 273),  di polmone (119 vs 107), di pancreas (58 vs 47). Anche il numero dei trapianti di rene da vivente è aumentato del 13%. I trapianti di intestino e multiviscerali diminuiscono da 6 a 4.

Trapianto di  rene da vivente

Un dato molto significativo è rappresentato dall’aumento del numero dei trapianti di rene da vivente che è stato pari al 13%. Da notare che c’è una spiccata polarizzazione di genere tra donatori e riceventi:  il 69% dei donatori è di genere femminile contro il 31% di genere maschile; in particolare il 36% dei reni trapiantati da donatore vivente è donato dalla madre a un figlio, il 29% dalla moglie al marito.
L’incremento dei trapianti di rene da vivente e la promozione di questa scelta terapeutica rappresentano nel loro insieme un obiettivo strategico della Rete Nazionale Trapianti anche nell’ottica di un progressivo aumento dell’aspettativa di vita della popolazione italiana e di un conseguente innalzamento dell’età media dei donatori per quanto concerne il prelievo di organi da cadavere.

Liste d'attesa

In Italia il totale dei pazienti in lista d’attesa nel 2011 è stato pari a 8783, con una diminuzione significativa (-7.44%) di 706 pazienti rispetto al 2010. Dei pazienti iscritti in lista, 6594 sono in attesa di un trapianto di rene con un tempo medio di attesa in lista pari a 3.04 anni;  1000 per un trapianto di fegato con un tempo medio di attesa in lista pari a 2.17 anni; 733 per un trapianto di cuore con un tempo medio di attesa in lista pari a 2.57 anni;  238 per un trapianto di pancreas con un tempo medio di attesa pari a 3.68 anni; 382 per un trapianto di polmone con un tempo medio di attesa pari a 2.16 anni. 

La percentuale di decessi per i pazienti in lista d’attesa è dell’1.87% nel 2011 per il trapianto di rene, del 7.16% per il trapianto di fegato, dell’8.22 % per il trapianto di cuore, del 10.2% per il trapianto di polmone, dello 0.98% per il trapianto di pancreas.

Donazioni di tessuti e cellule

L’Italia è il primo paese europeo per la donazione di cornee: 7246 donatori nel 2011 che, rispetto ai 6742 del 2010, rappresentano un incremento del 8%. Anche le donazioni di osso hanno fatto registrare un aumento significativo (18%) passando da 3046 del 2010 a 3558 del 2011. Come risulta dai dati del registro europeo European Registry of Competent Authorities for tissues and cells (Eurocet), strumento ufficiale delle autorità competenti europee creato e gestito dal Centro Nazionale Trapianti, l’Italia è ai vertici europei anche nella donazione di cellule e tessuti. Un accenno importante va fatto anche al crescente numero di iscritti al Registro dei donatori di staminali emopoietiche: nel 2011 si sono iscritti 11585 cittadini italiani, dato che conferma il trend di crescita registrato negli ultimi tre anni.

 

Ruolo internazionale

In tema di donazione di tessuti e cellule l’Italia è anche il punto di riferimento della comunità europea nel settore della vigilanza e della raccolta di dati sulle attività di donazione e trapianto di tessuti e cellule ematopoietiche e riproduttive.  Eurocet, del quale il Centro Nazionale Trapianti è project leader sin dalla sua nascita nel 2005, è il Registro ufficiale di tutte le autorità competenti dei Paesi membri dell’U.E.: oltre 50 autorità competenti inviano annualmente a Eurocet i dati relativi alle attività di donazione e trapianto di tessuti, cellule staminali emopoietiche e riproduttive. L’esperienza acquisita negli anni dal CNT nell’elaborare un sistema di raccolta dati che sia non solo uno strumento di monitoraggio della rete trapiantologica, in termini di qualità e efficienza, ma anche un servizio trasparente per tutti i cittadini ha sicuramente giocato un ruolo fondamentale nell’attribuzione della leadership di questo progetto.

Il Centro Nazionale Trapianti guida anche il progetto "Vigilance and Surveillance of Substances of Human Origin” (SOHOV&S) che ha tra i suoi obiettivi fondamentali quello di accompagnare i Paesi membri dell’U.E. nell’introduzione di sistemi di vigilanza e sorveglianza nel settore dei tessuti e delle cellule, usate sia a scopo trapiantologico che per la procreazione medicalmente assistita, come stabilito dalla Direttiva europea n. 23 del 2004. Il progetto, di cui è partner anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità, si occupa, tra le altre cose, di sviluppare delle linee-guida condivise per la individuazione e la gestione degli eventi avversi nel settore dei tessuti e cellule; linee-guida sulla vigilanza e la sorveglianza nel campo della riproduzione medicalmente assistita al fine di evitare comportamenti illegali o fraudolenti; l’aumento della trasparenza grazie alla raccolta e il monitoraggio dei dati.

La vocazione internazionale del Centro Nazionale Trapianti è stata ulteriormente rafforzata nel settembre 2010 con il lancio del progetto NOTIFY, svolto in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il NOTIFY è un’iniziativa globale a cui il Centro Nazionale Trapianti partecipa come attore principale, volta a creare un database che raccolga gli eventi avversi su organi, tessuti, cellule e cellule riproduttive e il management degli stessi in modo da facilitare il confronto tra gli esperti.

Una punta di diamante dei progetti internazionali del Centro Nazionale Trapianti è il Mediterranean Transplant Network,  progetto realizzato dal centro con il Ministero della Salute e l'Istituto Superiore di Sanità e finalizzato all'evoluzione dei trapianti e allo sviluppo delle donazioni secondo i principi etici e organizzativi della Dichiarazione di Istanbul che vieta la commercializzazione degli organi e concepisce la donazione come atto verso la collettività. Che il Centro Nazionale Trapianti sia un’eccellenza europea è testimoniato anche dal fatto che dal 2002 ha partecipato a 18 progetti europei  essendo il leader di 9 di questi.

Trasparenza

L’eccellenza a livello nazionale e internazionale è testimoniata anche dal fatto che il Centro Nazionale Trapianti è l’unico esempio della sanità italiana, e unico esempio europeo nel settore dei trapianti, che in regime di totale trasparenza pubblica tutti gli out-come del trapianto per ogni singolo centro trapianti del territorio nazionale avvalendosi di una metodologia che tende a valutare i centri in funzione della complessità dei trapianti eseguiti. Quella a disposizione di ogni cittadino non è solo una statistica sui dati grezzi, ma una valutazione pesata sui risultati ottenuti da ogni singolo centro che sono chiaro indice di qualità.

Formazione

Il Centro Nazionale Trapianti garantisce anche un’ ottima offerta formativa: organizza corsi per gli operatori del settore dei trapianti sia a livello nazionale che internazionale. In Italia in particolare si impegna con costanza da anni nella programmazione di una serie di interventi di formazione dedicati a tutte le figure sanitarie coinvolte nel processo di donazione (medici di rianimazione, infermieri di rianimazione e coordinatori alla donazione), dedicando maggiore attenzione a promuovere le competenze del personale finalizzate ad una corretta gestione della relazione con la famiglia del donatore. A livello internazionale sono attivi dei corsi di formazione rivolti a operatori del campo dei trapianti provenienti dai paesi  del networking europeo e dell’area del mediterraneo .


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Data di pubblicazione: 1 febbraio 2012, ultimo aggiornamento 9 gennaio 2013