immagine di donne che parlano

Nel mondo la violenza contro le donne interessa 1 donna su 3. In Italia i dati ISTAT mostrano che il 31,5% delle donne ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Le forme più gravi di violenza sono esercitate da partner, parenti o amici. Il 43,9% degli omicidi di donne sono commessi da un partner. Da questo scenario si comprende come il fenomeno sia considerato a ragione un rilevante problema di sanità pubblica, oltre che una violazione dei diritti umani.

La violenza ha effetti negativi a breve e a lungo termine, sulla salute fisica, mentale, sessuale e riproduttiva della vittima. Le conseguenze possono determinare per le donne isolamento, incapacità di lavorare, limitata capacità di prendersi cura di se stesse e dei propri figli. Anche i bambini che assistono alla violenza all’interno dei nuclei familiari possono soffrire di disturbi emotivi e del comportamento. Gli effetti della violenza di genere si ripercuotono sul benessere dell’intera comunità.


I servizi del Sistema sanitario nazionale 

Il nostro sistema sanitario ha un ruolo fondamentale nel sostenere le donne, nel limitare l'impatto e nel prevenire la violenza, questo in quanto le donne e le ragazze che subiscono violenza sembrerebbero essere più propense a ricorrere ai servizi sanitari e in tale contesto  gli operatori sanitari rappresentano spesso il primo punto di contatto professionale delle  vittime.

In Italia il Servizio Sanitario Nazionale garantisce alle donne, alle coppie e alla famiglie, strutture finalizzate alla prevenzione, all’individuazione precoce e all’assistenza nei casi di violenza di genere e sessuale. In particolare per la tempestiva e adeguata presa in carico delle donne vittime di violenza che si rivolgono al Pronto Soccorso sono state adottate le specifiche Linee Guida nazionali per le Aziende sanitarie e le Aziende ospedaliere in tema di soccorso e assistenza socio-sanitaria.  Poiché spesso però la violenza rimane nascosta, al fine di individuarne il più rapidamente possibile i segni si rende necessario rafforzare le competenze degli operatori sociosanitari che entrano in contatto con le vittime, mediante specifici programmi di formazione.

Il progetto di formazione per gli operatori sociosanitari dei Pronto Soccorso

Il Ministero della Salute ha incaricato l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) di condurre un Progetto di formazione per gli operatori sociosanitari dei Pronto Soccorso (PS) impegnati in interventi di prevenzione, diagnosi, cura e assistenza rivolti alle donne che subiscono violenza.

Indirizzato a tutti i professionisti dei PS, i quali quotidianamente potrebbero trovarsi a gestire il delicato e complesso fenomeno della violenza di genere è stato predisposto un percorso formativo a distanza (FAD) dal titolo:

  • Prevenzione e contrasto della violenza di genere attraverso l’attivazione delle reti territoriali

Il Corso FAD che è stato avviato il 29 gennaio e sarà fruibile sulla piattaforma www.eduiss.it fino al 29 luglio 2020,  impegnerà circa 640 PS collocati nelle Regioni e nelle Province Autonome, coinvolgendo circa 20.000 operatori sociosanitari che lavorano nel PS o che vi collaborano strettamente.

La finalità è quella di acquisire conoscenze e competenze tecnico-scientifiche e comunicativo-relazionali indispensabili per individuare, diagnosticare e trattare la violenza di genere.

I temi trattati riguardano prevalentemente:

  • la rilevanza del fenomeno
  • gli strumenti per una corretta identificazione dei casi di violenza
  • le procedure e i protocolli da attuare
  • gli strumenti diagnostici in grado di individuare precocemente il rischio di re-vittimizzazione della donna
  • le normative di riferimento ma anche gli elementi di base per attivare reti territoriali volte garantire alle vittime una concreta fuoriuscita dal circuito della violenza.

Considerando la capillare diffusione del fenomeno e la pluralità dei quadri clinici conseguenti alla violenza di genere, è indispensabile, infatti, che ogni presidio ospedaliero dotato di PS formi/aggiorni i propri operatori e definisca i percorsi di accoglienza della donna maltrattata. Data la complessità del fenomeno, risulta fondamentale creare un modello d’intervento coordinato, multidisciplinare, multi-professionale, inter-istituzionale che risponda in modo articolato e completo ai bisogni delle donne vittime di violenza.

Le indicazioni dell'OMS

L’intervento formativo previsto dal Progetto dell’ISS, promosso e finanziato dal Ministero della Salute è in linea con quanto sottolineato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, “operatori sociosanitari adeguatamente formati ad affrontare la violenza contro le donne, possono fare una grande differenza nel curare non solo le lesioni fisiche, ma anche il dolore mentale, sessuale ed emotivo”.


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Data di pubblicazione: 8 marzo 2020, ultimo aggiornamento 8 marzo 2020