immagine di un momento della conferenza

Seconda giornata della Conferenza nazionale sul benessere animale, dedicata agli animali d’allevamento, ai problemi legati al trasporto e agli animali esotici. Più di duecento persone in sala tra rappresentanti delle Istituzioni, del mondo universitario e delle ricerca, della produzione zootecnica e delle Associazioni protezionistiche.

Nel corso della mattinata è stato sottolineato come oramai il benessere animale sia diventato un fattore fondamentale anche per la competitività sul mercato, poiché i consumatori si mostrano sempre più attenti a questo tema. Il miglioramento delle condizioni di benessere passa attraverso l’integrazione delle competenze tra sanità e zootecnia, sinergia innescata a livello centrale, ma che a livello territoriale ha bisogno di ulteriore rodaggio.

E’ emersa la necessità di misurare scientificamente il benessere prevenendo mere valutazioni emotive fondate su una visione antropocentrica non in grado di riconoscere le diversità fisiologiche ed etologiche degli animali.

Grandi passi in avanti sono stati fatti per misurare le effettive condizioni di benessere animale, affiancando ad indicatori basati su misure ambientali e gestionali i cosiddetti parametri animal based, ovvero calcolati direttamente sull’animale in allevamento o al macello.

In questa direzione, il Centro di referenza nazionale per il benessere animale ha presentato innovativi modelli di calcolo. In analogia, l’associazione allevatori di visoni ha presentato un “protocollo” per gli animali da pelliccia.

Il 90% degli allevamenti di bovini italiani ha già dimostrato di garantire condizioni di benessere classificate come “buone” o “ottime”.

Per la filiera avicola le criticità sollevate dall’opinione pubblica hanno trovato modalità di gestione positive. Si stanno studiando, ad esempio, metodi come il sessaggio delle uova embrionate per evitare la soppressione dei pulcini maschi nella filiera delle galline ovaiole.

Insufficiente rimane tuttavia la normativa specifica per alcune categorie di animali allevati come bovini adulti, tacchini e conigli. Per quest’ultima specie le linee guida del Ministero della salute stanno fornendo un utile ausilio per gli allevatori.

Dal dibattito è emerso anche nuovo impulso al riconoscimento normativo della figura del Veterinario Aziendale come trait d'union tra il mondo degli allevatori e il sistema ufficiale dei controlli.

Nel pomeriggio sono state analizzate le problematiche relative al trasporto tra cui l’importanza dei sequestri preventivi da parte degli ufficiali di polizia giudiziaria e gli ottimi risultati derivati dalla collaborazione tra Ministero e Polizia stradale, con la quale è operativo un protocollo d’intesa. Sono state riscontrate anche difficoltà correlate alla complessità del trasporto di pesci.

Spazio agli animali esotici nell’ultima sessione della giornata. Il 33% degli uccelli e l’11% degli anfibi risultano minacciati dalle specie aliene invasive, fattore chiave dell’estinzione di molte specie autoctone e veicolo di nuovi pericoli per la salute umana. Un problema che pesa ogni anno per circa 12,5 mld di euro tra danni e spese per l’eradicazione e il controllo di questi animali.

Esponenti del Ministero dell’ambiente e del Corpo forestale dello Stato hanno portato all’attenzione la gestione di sequestri complessi di animali pericolosi, ricordando come, solo grazie alla proficua collaborazione tra amministrazioni, scevra da personalismi, sia possibile affrontare la complessità di queste nuove sfide. 

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Data di pubblicazione: 14 aprile 2016, ultimo aggiornamento 15 aprile 2016