immagine del Ministro Lorenzin in conferenza stampa

“Il nuovo sistema per la selezione dei manager sanitari, previsto dalla riforma della Pubblica amministrazione, cambierà profondamente il modo di gestire l' assistenza sanitaria”.  È quanto ha affermato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin nella conferenza stampa del 4 agosto al Ministero della Salute al termine dell'incontro con i sindacati medici sulla recente manovra sanità e le nuove norme sull'appropriatezza e la responsabilità del medico.

Con la Riforma della PA, “è diventa legge la norma Lorenzin sulla nuova modalità di selezione dei manager. Mi sono impegnata a emanare i decreti attuativi entro la fine di settembre, in modo che si possa procedere concretamente. “Ci sarà trasparenza nei percorsi che è un elemento fondamentale. Abbiamo molti operatori, ma pochi manager che gestiscono il sistema: selezionarli bene può fare la differenza".

Il Ministro Lorenzin ha quindi parlato del Decreto legge sugli enti locali e dell’incontro con i sindacati che si era appena concluso, ribadendo la sua posizione che in sanità non sono possibili "altri tagli e che i risparmi devono essere reinvestiti nel sistema" come prevede il Patto della Salute. Hanno parteciapto alla conferenza stampa anche il Sottosegretario alla Salute Vito De Filippo, il Capo di Gabinetto Giuseppe Chiné, Il direttore generale della Programmazione sanitaria Renato Botti.

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“E’ stato un incontro molto proficuo, importante, abbiamo ricostruito la storia dell'intesa che è stata recepita nel Decreto legge Enti Locali e abbiamo portato alla luce la natura del provvedimento sull'appropriatezza che ha suscitato molte polemiche e dove sono state dette cose che non sono legate alla realtà”.

Il Ministro ha sottolineato come “sulla norma sull’appropriatezza prescrittiva, che è stata fortemente voluta dalle Regioni, abbiamo incontrato i medici, perché deve essere condivisa. Il medico deve essere messo in condizione di fare il proprio dovere, e allo stesso tempo il cittadino deve essere informato, nessuno impedisce quando c'è un sospetto di fare esami diagnostici, stiamo parlando di eccessi di prescrizioni soprattutto nella diagnostica per immagini”. Lorenzin ha poi sottolineato come “noi vogliamo fare interventi di buonsenso, non intervenire con l'accetta, noi vogliamo mettere i medici nella condizione di poter dire ai pazienti che è inutile chiedere certe prescrizioni”.

Il Direttore generale della Programmazione sanitaria Renato Botti ha precisato come la misura in via di definzione “distingue tra due tipologie di prestazioni, si prevede di definire le “condizioni di erogabilità”, e qui siamo alla piena applicazione delle norme dove è previsto che il Ssn deve fornire prestazioni di comprovata efficacia. Altro criterio sono le indicazioni di appropriatezza che per i prescrittori che sono solo una raccomandazione”.

Le aree riguarderanno alcuni ambiti tra cui le prestazioni di odontoiatria, già garantite soltanto in condizioni di vulnerabilità clinica, il provvedimento mette semplicemente ordine sulle regolamentazioni regionali armonizzando a livello nazionale le prestazioni comprese nei Lea, lasciando alle Regioni le soglie extra Lea.

Il secondo ambito riguarda i test genetici, che hanno avuto un grosso sviluppo, spesso sono stati messi a carico del Ssn anche per studi di ricerca, mentre invece saranno a carico solo per specifici sospetti diagnostici.

Terzo è quello della prestazioni diagnostiche ad alto costo ma riguardano soltanto tac e risonanze magnetiche agli arti e la risonanza con contrasto per la colonna. Altro ambito quello degli esami di laboratorio dove in questo caso ci sono raccomandazioni e viene previsto che solo in presenza di determinati sospetti diagnostici si può richiedere un intervento. 
 
“Non si tratta di limitare diagnosi e prevenzione – ha aggiunto il Ministro - ma prescrivere con criteri oggettivi, che sono stati decisi con i medici. Bisogna programmare il percorso diagnostico. In ogni caso se il medico decide di avere necessità di andare fuori dai protocolli lo può fare, basta che lo motivi”.
 
Il Ministro ha poi precisato come sempre sui medici è stato “portato a termine l’iter della commissione Alpa sulla medicina difensiva. Il Dossier lo consegneremo nei prossimi giorni alla Commissione Affari Sociali della Camera, che sta lavorando alla legge sulla Responsabilità professionale, e la nostra volontà è di far camminare insieme alle misure dell'appropriatezza anche le norme su medicina difensiva, e questo entro la prossima Legge di stabilità”.
 
Rispetto al Dossier della commissione sulla Medicina difensiva Lorenzin ha spiegato che si è agito su tre aspetti. Il primo è la responsabilità civile, e in considerazione del diverso rapporto si propone che la responsabilità sia di tipo contrattuale per il libero professionista ed extracontrattuale per il dipendente o convenzionato, cioè in quest’ultimo caso sarà la struttura sanitaria ad essere responsabile. Proposta anche la riduzione dei termini di prescrizione da dieci a cinque anni e l’inversione dell'onere della prova. Per quanto riguarda la responsabilità penale vi saranno norme ad hoc e ci sarà una specifica definizione di colpa grave in ambito sanitario. Verrà proposto inoltre un elenco dei periti per i tribunali, persone che saranno certificate e con professionalità riconosciuta. Inoltre, si è condivisa la necessità di rafforzare l'obbligatorietà di assicurazione per le strutture e si proporrà la strada della conciliazione prima della causa.

Il Ministro ha inoltre voluto manifestare la sua solidarietà al giornalista dell’Agenzia Italia Paolo Borrometi che vive sotto scorta a causa delle minacce della criminalità organizzata.

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Data di pubblicazione: 5 agosto 2015, ultimo aggiornamento 23 luglio 2018