Il 10 aprile 2013 si è svolta la riunione degli organismi di monitoraggio del piano di rientro con la Regione Campania, finalizzata alla verifica annuale 2012 dello stato di attuazione del Piano di rientro e degli adempimenti regionali, alla valutazione del risultato di esercizio dell’anno 2012 e dello stato di attuazione del decreto legislativo 118/2011.

I tavoli prioritariamente pongono rilievo ai provvedimenti che presentano profili di incostituzionalità e/o di contrasto con il Piano di rientro e i programmi operativi, per i quali si era già richiesto alla regione di adottare le opportune iniziative. I tavoli ritengono che i provvedimenti sinora effettuati non consentano di ritenere superati tutti gli elementi presentati e sottolineano come l’approvazione continua da parte del Consiglio regionale di provvedimenti in contrasto con il Piano di rientro e con i poteri commissariale sia  sintomatica di criticità negli organi regionali nell’esercizio delle funzioni ordinarie proprie.

La regione ha presentato i Programmi Operativi per gli anni 2013-2015 che appaiono per grandi linee coerenti con le linee di indirizzo emanate dai Ministeri affiancanti ancorché necessitino di integrazione con una ricognizione organica sullo stato dell’arte delle riorganizzazione delle reti assistenziali, nonché con tabelle ricognitive, idonee a sintetizzare gli obiettivi programmati/realizzati, gli interventi e i prodotti inclusivi degli strumenti di attuazione.

Con riferimento allo stato di attuazione del Piano di rientro e dei Programmi Operativi di prosecuzione dello stesso i tavoli hanno evidenziato quanto segue:

  • la regione, durante la precedente verifica, non risultava ancora in linea con quanto programmato rispetto alle dismissioni dei presidi ospedalieri, né risultava aver completato il processo di riconversione dei piccoli ospedali in RSA, in Hospice, in Ospedali di comunità. I tavolo chiedono di conoscere lo stato dell’arte rispetto alla tempistica prevista dal PO 2012, che prevedeva, entro il 31.12.2012, l’ultimazione delle riconversioni ed evidenziano il ritardo;
  • relativamente alla rete territoriale si evince il persistere di criticità soprattutto relativamente alla attivazione di posti residenziali per malati terminali  per gli Hospice, per gli “stati vegetativi” e di “minima coscienza”, i tossicodipendenti, e per i cittadini ultrasessantacinquenni non autosufficienti e affetti da demenza senile;
  • si apprezzano le iniziative adottate in merito al riallineamento avvenuto tra Ambiti e Distretti che vede il superamento delle discrasie di accesso ai servizi sociale e sanitario, favorendo un reale processo di integrazione tra servizi assistenziali ed una presa in carico globale della persona fragile, e l’adozione di strumenti di valutazione multidimensionale e rispetto alle “Linee operative per l’accesso unitario ai servizi socio sanitari – Porta unica di accesso P.U.A.”, attendono che le stesse siano formalmente adottate;
  • in relazione alla rete dell’emergenza-urgenza rilevano il ritardo rispetto all’avvio e al completamento delle azioni previste per la riorganizzazione del sistema , ribadiscono l’urgenza dell’attivazione dei DIE (Dipartimenti Integrati per l’Emergenza) e sollecitano l’avvio concreto delle attività del Coordinamento regionale del sistema integrato dell’emergenza;
  • relativamente alla riorganizzazione della rete laboratoristica evidenziano la necessità che producano le opportune revisioni, garantendo la coerenza dei criteri di riorganizzazione con quanto indicato nell’Accordo Stato-Regioni del 23 marzo 2011;
  • in materia di accreditamento Tavolo e Comitato restano in attesa di un atto normativo idoneo a superare i rilievi della Corte Costituzionale;
  • relativamente ai protocolli d’intesa con la SUN e la Federico II chiedono di chiarire se vi sia stato il passaggio delle aziende al modello di cui all’articolo 2, comma 2, lettera b) del decreto legislativo 517/99 e, in tal caso, di modificare quelle parti dei Protocolli 2012-2013 che sono in contrasto con quanto disposto a regime dal Dlgs 517 e dal relativo DPCM 2011.

La Regione Campania presenta a consuntivo 2011 un disavanzo di 245,476 mln di euro che incrementato della perdita 2010 non coperta, viene rideterminato in 317,698 mln di euro. Considerando le coperture derivanti dalla massimizzazione delle aliquote fiscali il risultato di gestione viene rideterminato, in avanzo di 60,012 mln di euro.

La Regione Campania a IV trimestre 2012 presenta un disavanzo di 156,089 mln di euro, che dopo le coperture a valere sulla leva fiscale massimizzata porta ad un avanzo di gestione di 76,889 mln di euro.

I tavoli evidenziano il ritardo nell’attuazione puntuale di quanto previsto dal decreto legislativo 118/2011.

In conclusione i Tavoli valutano che, in considerazione della grave situazione finanziaria che vede il bilancio regionale non corrispondere al SSR le risorse ad esso destinate, in considerazione dei tempi di pagamento dei fornitori che superano i 760 giorni e al fine di non compromettere le positive azioni intraprese con il piano dei pagamenti,  possano essere erogate alla regione 287 milioni di euro, pari a tutte le spettanze residue relative all’anno 2010.

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Data di pubblicazione: 19 giugno 2013, ultimo aggiornamento 19 giugno 2013