Home / Argomenti - Malattie infettive A-Z / Influenza aviaria

Influenza aviaria

Descrizione

I virus influenzali zoonotici (virus dell'influenza negli animali) si distinguono dai virus dell'influenza stagionale umana e non si trasmettono con facilità tra le persone. Tuttavia, i virus influenzali zoonotici possono occasionalmente infettare l'uomo attraverso il contatto diretto o indiretto e causare malattie, che variano da forme lievi fino alla morte.

Gli uccelli acquatici sono il principale serbatoio naturale per la maggior parte dei sottotipi di virus dell'influenza A. La maggior parte causa un'infezione asintomatica o lieve negli uccelli, dove la gamma dei sintomi dipende dalle proprietà del virus. I virus che causano gravi malattie nel pollame e provocano alti tassi di mortalità sono chiamati influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI). I virus che causano malattie lievi nel pollame sono chiamati influenza aviaria a bassa patogenicità (LPAI).

I virus dell'influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) hanno causato un aumento dei casi negli uccelli selvatici, in particolare nei gabbiani, nell'UE e continuano a causare infezioni occasionali nei mammiferi. Il numero di focolai nel pollame tra dicembre 2022 e marzo 2023 nell'UE è diminuito rispetto al picco raggiunto nel novembre 2022.

Una mortalità di massa anormale nei gabbiani è stata osservata in paesi come Francia, Belgio, Paesi Bassi e Italia. Il rischio di infezione nel pollame potrebbe aumentare nei prossimi mesi man mano che i gabbiani si diffondono nell'entroterra, possibilmente sovrapponendosi alle aree di produzione del pollame. L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e il laboratorio di riferimento dell'UE (EURL) raccomandano l'attuazione di strategie di prevenzione nelle aree di produzione avicola.

Nel 1997, sono state segnalate infezioni umane da virus HPAI A(H5N1) durante un'epidemia nel pollame a Hong Kong SAR, Cina. Dal 2003, questo virus ed altri virus dell'influenza aviaria si sono diffusi dall'Asia all'Europa e all'Africa ed è diventato endemico nelle popolazioni di pollame in alcuni paesi. Le epidemie hanno provocato milioni di infezioni di pollame, diverse centinaia di casi e molti decessi tra le persone. Le epidemie nel pollame hanno avuto un grave impatto sull'economia e sul commercio internazionale nei paesi colpiti. Nel 2013 sono state segnalate per la prima volta in Cina infezioni umane da virus A(H7N9).

Da allora, il virus si è diffuso nella popolazione di pollame in tutto il paese e ha provocato oltre 1500 casi segnalati e molti decessi tra le persone.
Altri virus dell'influenza aviaria hanno provocato sporadiche infezioni umane, compresi i virus A(H7N7) e A(H9N2).

A fine febbraio 2023 la Cambogia ha segnalato all’OMS un caso confermato di influenza aviaria A(H5N1), purtroppo fatale, in una bambina.

Dal 2003 al 25 febbraio 2023, in Cambogia sono stati segnalati in totale 58 casi di infezione umana da virus dell'influenza aviaria A(H5N1), inclusi 38 decessi; sono stati segnalati 9 casi e 7 decessi tra il 2003 e il 2009 e 47 casi e 30 decessi tra il 2010 e il 2014.

Esistono quattro tipi di virus influenzali: tipi A, B, C e D:

  • I virus influenzali A infettano l'uomo e diversi animali. L'emergere di un nuovo virus influenzale A con capacità di infettare le persone e con trasmissione sostenuta da persona a persona, può causare una pandemia influenzale.
  • I virus influenzali B circolano tra le persone e causano epidemie stagionali. È stato dimostrato che possono infettare anche le foche.
  • I virus influenzali C possono infettare sia le persone che i suini, ma le infezioni generalmente provocano forme lievi di malattia e vengono segnalate raramente.
  • I virus influenzali D colpiscono principalmente i bovini e non è noto che infettino o causino malattie nelle persone.

I virus influenzali di tipo A sono di grande importanza per la salute pubblica, a causa del loro potenziale di causare una pandemia influenzale. Sono classificati in sottotipi in base alle combinazioni di diverse proteine di superficie del virus emoagglutinina (HA) e neuraminidasi (NA). Finora ci sono 18 diversi sottotipi di emoagglutinina e 11 diversi sottotipi di neuraminidasi. A seconda dell'ospite di origine, i virus dell'influenza A possono essere classificati come influenza aviaria, influenza suina o altri tipi di virus influenzali animali. I sottotipi dei virus dell'influenza aviaria degli uccelli sono A(H5N1) e A(H9N2) e i sottotipi dei virus dell’influenza dei suini sono A(H1N1) e A(H3N2). Tutti questi virus influenzali di tipo A degli animali sono distinti dai virus dell'influenza umana e non si trasmettono facilmente tra le persone.

Attualmente, in Italia gran parte dei gabbiani che vengono ritrovati e che presentano sintomatologia sospetta (abbattimento del sensorio, difficoltà a volare, sintomi nervosi, etc.) vengono convogliati presso i Centri di Recupero Animali Selvatici (CRAS) per l’esecuzione dei previsti controlli diagnostici.

In Italia non sono stati registrati casi tra i mammiferi, tuttavia sono previste attività di monitoraggio anche in queste specie, in particolare nelle aree umide frequentate da uccelli selvatici poiché, se infettati, potrebbero consentire il riassortimento genetico di diversi virus influenzali e la comparsa di varianti virali più pericolose per gli animali e per l’uomo.

Per approfondire

Come si trasmette

In termini di trasmissione, sono state segnalate sporadicamente infezioni umane da virus dell'influenza aviaria. La maggior parte dei casi umani di infezione da virus dell'influenza A (H5N1) e A(H7N9) è stata associata al contatto diretto o indiretto con pollame vivo o morto infetto o con ambienti contaminati.
Anche la macellazione, la spiumatura, la manipolazione delle carcasse di pollame infetto e la preparazione del pollame per il consumo, soprattutto in ambito domestico, sono fattori di rischio.
Non ci sono evidenze che suggeriscano che i virus A(H5), A(H7N9) o altri virus dell'influenza aviaria possano essere trasmessi all'uomo attraverso pollame o uova adeguatamente preparati.
Alcuni casi umani di influenza A(H5N1) sono stati collegati al consumo di piatti a base di sangue di pollame crudo e contaminato.
I virus aviari non hanno acquisito la capacità di trasmissione sostenuta tra le persone. Il controllo della malattia nella fonte animale è fondamentale per ridurre il rischio per l'uomo.


Sintomi e segni

Le infezioni umane da influenza aviaria possono causare malattie, che vanno da una lieve infezione delle vie respiratorie superiori (febbre e tosse) a una rapida progressione, fino a polmonite grave, sindrome da distress respiratorio acuto, shock e persino la morte. Sintomi gastrointestinali quali nausea, vomito e diarrea sono stati riportati più frequentemente nell'infezione da A(H5N1). La congiuntivite è stata riportata anche nell'influenza A(H7). Le caratteristiche della malattia come il periodo di incubazione, la gravità dei sintomi e l'esito clinico variano a seconda del virus che causa l'infezione, ma si manifesta principalmente con sintomi respiratori.

In molti pazienti con virus dell'influenza aviaria A(H5) o A(H7N9), la malattia ha un decorso clinico aggressivo. I sintomi iniziali comuni sono febbre alta (maggiore o uguale a 38°C) e tosse seguiti da sintomi che coinvolgono le basse vie respiratorie, tra cui dispnea o difficoltà respiratorie. I sintomi delle alte vie respiratorie come mal di gola o raffreddore sono meno comuni. Nel decorso clinico di alcuni pazienti sono stati riportati anche altri sintomi come diarrea, vomito, dolore addominale, sanguinamento dal naso o dalle gengive, encefalite e dolore toracico. Le complicanze dell'infezione comprendono polmonite grave, insufficienza respiratoria ipossiemica, disfunzione multiorgano, shock settico e infezioni batteriche e fungine secondarie.

Per le infezioni umane da virus dell'influenza aviaria A(H7N7) e A(H9N2), la malattia è tipicamente lieve o subclinica. Finora è stata segnalata nei Paesi Bassi solo un'infezione umana fatale da A(H7N7).

Per le infezioni da virus dell'influenza aviaria A(H5N1) nell'uomo, i dati attuali indicano un periodo di incubazione che va in media da 2 a 5 giorni e fino a 17 giorni. Per le infezioni umane da virus A(H7N9), il periodo di incubazione varia da 1 a 10 giorni, con una media di 5 giorni. Per entrambi i virus, il periodo medio di incubazione è più lungo di quello dell'influenza stagionale (2 giorni).

Prevenzione

In generale l’OMS raccomanda delle misure personali di protezione (misure non farmacologiche) che sono comunque valide per ridurre il rischio di infezione e possono essere adottate a livello locale qualora sia ritenuto necessario:

  • Lavaggio regolare con corretta asciugatura delle mani
  • Buona igiene respiratoria: coprire bocca e naso quando si tossisce o si starnutisce, utilizzare fazzoletti monouso e smaltirli correttamente
  • Autoisolamento immediato in caso di febbre e sintomi simil influenzali
  • Evitare il contatto ravvicinato con persone malate
  • Evitare di toccarsi occhi, naso e bocca.

Gli operatori sanitari che eseguono procedure che generano aerosol dovrebbero utilizzare precauzioni per via aerea. Durante le epidemie dovrebbero essere messi a disposizione e utilizzati precauzioni standard da contatto e da goccioline e adeguati dispositivi di protezione individuale (DPI).

I viaggiatori e le persone che vivono in paesi con focolai noti di influenza aviaria dovrebbero, se possibile, evitare allevamenti di pollame, il contatto con animali nei mercati di pollame vivo, l'ingresso in aree in cui il pollame può essere macellato e il contatto con qualsiasi superficie, che potrebbe essere contaminata da feci di pollame o altri animali. Dovrebbero essere seguite buone pratiche di sicurezza alimentare e igiene alimentare. I viaggiatori di ritorno dalle regioni colpite devono segnalare al proprio medico curante eventuali sintomi respiratori.

Si raccomanda alla popolazione di evitare il contatto con animali deceduti o con segni di malattia. 

La vaccinazione antinfluenzale stagionale è raccomandata e offerta attivamente e gratuitamente al personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani:

  • allevatori
  • addetti all’attività di allevamento
  • addetti al trasporto di animali vivi
  • macellatori e vaccinatori
  • veterinari pubblici e libero-professionisti.

La raccomandazione per la vaccinazione antinfluenzale stagionale è estesa anche a tutti i soggetti che per ragioni diverse da quelle professionali risultino potenzialmente esposti al rischio epidemiologico.

La vaccinazione contro l'influenza stagionale non previene l'infezione da virus dell'influenza aviaria, ma può ridurre il rischio di contrarre contemporaneamente virus dell'influenza umana e aviaria. La riduzione delle doppie infezioni diminuisce la probabilità che i virus acquisiscano la capacità di diffondersi facilmente da persona a persona. Inoltre, la vaccinazione contro l’influenza umana è raccomandabile come misura per prevenire fenomeni di ricombinazione genetica tra il virus stagionale umano e il virus dell’influenza aviaria.

La profilassi con antivirali prima o dopo l'esposizione è possibile, ma dipende da diversi fattori, ad esempio fattori individuali, tipo di esposizione e rischio associato all'esposizione.

Provvedimenti adottati

Date le segnalazioni di casi sporadici di influenza A (H5N1) negli esseri umani, la diffusa circolazione negli uccelli e la natura in continua evoluzione dei virus influenzali, l’OMS continua a sottolineare l’importanza della sorveglianza globale per rilevare e monitorare i cambiamenti virologici, epidemiologici e clinici associati all’emergere o alla circolazione di virus influenzali che possono influire sulla salute umana (o animale) e della condivisione tempestiva del virus per la valutazione del rischio

A tale scopo è stata emanata la Circolare 7 marzo 2023 con cui sono state fornite informazioni e indicazioni alle Regioni e PP.AA. sulla situazione dell’influenza aviaria a livello globale negli ultimi mesi. Per quanto attiene la parte animale sono state fornite indicazioni sulle modalità di gestione dei casi sospetti e positivi HPAI H5N1 nell’avifauna selvatica e in alcune specie di carnivori e i relativi controlli sanitari.

Secondo quanto previsto dal Piano strategico–operativo nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale (PanFlu 2021 – 2023) è stato costituito un gruppo di esperti per la definizione del funzionamento della rete nazionale dei laboratori pubblici umani e veterinari per l’individuazione precoce della circolazione di ceppi di virus influenzali a potenziale zoonotico al fine di attivare un sistema di allerta rapida per le epidemie influenzali anche a carattere pandemico. Il gruppo di esperti si è riunito il 27 febbraio 2023 e, in considerazione del fatto che il virus responsabile del caso umano verificatosi in Cambogia a febbraio 2023 e i virus circolanti in Europa mantengono ancora un assetto genetico di virus “aviario” molto forte, del fatto che non sono state ancora evidenziate mutazioni associate con l’adattamento all’uomo né tantomeno è stata segnalata una circolazione inter-umana di influenza aviaria in nessuna parte del mondo, ha valutato il rischio di trasmissione del virus aviario all’uomo basso per la popolazione generale e medio-basso per le persone esposte al contatto con uccelli infetti quali operatori dei CRAS, veterinari, allevatori e cacciatori.

Sono state pertanto fornite indicazioni generali per la prevenzione dell’infezione nell’uomo, negli esposti al rischio di infezione e le misure di protezione dei lavoratori esposti, le definizioni di caso per la sorveglianza, le indicazioni per il monitoraggio dello stato di salute nelle persone esposte e per i test diagnostici e per le indagini di siero-prevalenza tra gli addetti ai lavori esposti


Data di pubblicazione: 22 luglio 2015 , ultimo aggiornamento 16 marzo 2023



Condividi

Collegamento al sito www.izsvenezie.it. Apre una nuova pagina

Indice A-Z Malattie

Indice AZ Malattie
Lettera A Lettera B Lettera C Lettera D Lettera E Lettera F Lettera G Lettera H Lettera I Lettera L Lettera M Lettera P Lettera R Lettera S Lettera T Lettera V Lettera W Lettera Z


Argomenti

.