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Sorveglianza delle infezioni correlate all'assistenza

Immagine di un medico che si lava le mani


La sorveglianza delle Infezioni correlate all'assistenza (ICA) ha l'obiettivo di rilevare i casi di infezione allo scopo di mettere in atto adeguati interventi finalizzati ad evitare ulteriori casi; è una componente essenziale dei programmi mirati a promuovere la qualità dell’assistenza, riducendo il rischio di infezioni per i pazienti, i visitatori e gli operatori sanitari.
Sia in Italia che in altri paesi è stato dimostrato empiricamente che la partecipazione a sistemi di sorveglianza attiva delle infezioni correlate all’assistenza si associa, nel tempo, alla riduzione di incidenza delle infezioni.

La disponibilità di sistemi di sorveglianza e di monitoraggio del fenomeno, di elevata qualità e accuratezza e supportati da sistemi informativi integrati, è di essenziale importanza per:

  • mantenere alto il livello di attenzione
  • definire dimensioni e caratteristiche del problema
  • indirizzare gli interventi
  • monitorare i progressi mediante l’utilizzo di indicatori specifici
  • individuare tempestivamente eventi sentinella ed epidemie.

La raccomandazione del Consiglio Europeo 2014/C 438/05 sulla sicurezza dei pazienti, comprese la prevenzione e il controllo delle infezioni associate all'assistenza sanitaria sulla sicurezza dei pazienti, comprese la prevenzione e il controllo delle infezioni associate all'assistenza sanitaria, raccomanda:

  1. esecuzione di indagini di prevalenza a intervalli regolari a livello non solo nazionale ma anche regionaleesecuzione di indagini di prevalenza a intervalli regolari a livello non solo nazionale ma anche regionale
  2. rilevazione, oltre che di dati di esito, anche di dati di processo e struttura per indirizzare le azioni di miglioramento
  3. identificazione tempestiva di alert organisms e cluster epidemici a livello nazionale e loro segnalazione a livello europeo.

In Italia, a partire dal 2006, l’Agenzia Sanitaria e Sociale della Regione Emilia-Romagna ha coordinato, su mandato e con il sostegno finanziario del Centro per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (CCM) del Ministero della Salute, attività inizialmente mirate a valutare la fattibilità di un programma di sorveglianza nazionale delle infezioni correlate all’assistenza e, successivamente, a mantenerlo ed estenderlo nelle diverse regioni.
Il programma di sorveglianza, coerente con quanto previsto dal Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie Infettive (ECDC), si articola nel modo seguente:

  • Sistema di sorveglianza nazionale delle Infezioni del sito chirurgico (SNICh). Attivo dal 2007, pubblica report annuali e riceve dati da Aziende Sanitarie di 9 regioni. Vengono inclusi nel sistema anche i dati provenienti dal progetto ISC-GISIO per la Sorveglianza delle Infezioni del Sito Chirurgico del Gruppo di Studio GISIO della SItI
  • Sistema di sorveglianza nazionale delle infezioni in terapia intensiva (SITIN). Attivo dal 2009, aggrega a livello nazionale dati provenienti da 3 diverse reti collaborative (Gruppo italiano per la valutazione degli interventi in terapia intensiva-GIViTI; Sorveglianza prospettica delle infezioni nosocomiali in terapia intensiva–SPIN-UTI; Sorveglianza delle infezioni in terapia intensiva in Emilia-Romagna-SITIER, che globalmente coprono 142 Unità di Terapia Intensiva ) e consente la pubblicazione di rapporti ogni due anni.
  • Studio di prevalenza delle infezioni correlate all’assistenza negli ospedali per acuti. E' stata garantita la partecipazione dell’Italia al primo e al secondo studio di prevalenza coordinato dall’ECDC nel 2011-2012 e nel 2016-2017 (con il coordinamento operativo della Regione Piemonte). Un terzo studio europeo, al quale ugualmente l’Italia parteciperà, è previsto per l’autunno 2022
  • Studio di prevalenza delle infezioni correlate all’assistenza nelle strutture residenziali per anziani. È stata garantita la partecipazione dell’Italia a tre studi europei, commissionati dall’ECDC, di prevalenza delle infezioni nelle strutture residenziali per anziani (HALT, HALT2, HALT3).

Le attività portate avanti hanno consentito di sperimentare la fattibilità delle attività di sorveglianza in Italia, anche se è necessaria una standardizzazione della sorveglianza al di fuori da questi studi che non hanno una copertura su tutto il territorio nazionale. 

Per approfondire



Data di ultimo aggiornamento 8 settembre 2022



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