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Stato-Regioni: chi fa cosa


illustrazione sul tema


In tema di liste di attesa nel nostro Paese sono adottati una serie di atti regolatori e programmatori condivisi con le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano. In data 21 febbraio 2019  è stato siglato con Intesa Stato-Regioni il nuovo Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa (PNGLA) 2019-2021 suscettibile di integrazioni e/o modifiche in corso di implementazione.

Il Piano nazionale

Il Piano nazionale:

  • prevede il rispetto, da parte delle Regioni e delle Province Autonome, dei tempi massimi di attesa individuati nei loro Piani Regionali di Governo delle Liste di Attesa per tutte le prestazioni erogate sul proprio territorio
  • conferma l’obbligo di indicare chiaramente sulle prescrizioni il quesito diagnostico, se si tratta di prestazioni in primo accesso o accesso successivo e, per le prestazioni in primo accesso, la classe di priorità. Le prestazioni successive al primo accesso devono essere prescritte dal professionista che ha preso in carico il paziente senza che questi sia rimandato al Medico di Medicina Generale (MMG) e al Pediatra di Libera Scelta (PLS)
  • prevede la gestione trasparente e la totale visibilità, da parte dei sistemi informativi aziendali e regionali, delle Agende di prenotazione sia delle strutture pubbliche sia delle strutture private accreditate, sia per l’attività istituzionale sia per la libera professione intramuraria. Al riguardo, tutte le Agende di prenotazione devono essere gestite dai sistemi CUP e devono essere suddivise per classi di priorità
  • identifica vari monitoraggi per la rilevazione dei tempi di attesa
  • individua l’elenco delle prestazioni diagnostiche, terapeutiche e riabilitative di assistenza specialistica ambulatoriale e di assistenza ospedaliera soggette ai monitoraggi elencati al punto I del PNGLA 2019-2021
  • conferma le aree cardiovascolare e oncologica quali aree prioritarie per lo sviluppo e il monitoraggio di Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali, PDTA (secondo modalità che saranno disciplinate da specifiche Linee Guida da elaborare all’interno dell’Osservatorio Nazionale sulle Liste di Attesa), a garanzia della tempestività della diagnosi e del trattamento. Al riguardo prevede, altresì, di considerare ulteriori aree critiche connesse a quadri clinici di cronicità
  • promuove l’identificazione di percorsi individuati e condivisi in ambiti disciplinari trasversali all’azienda con lo scopo di migliorare la qualità del servizio, la garanzia di continuità assistenziale, la riduzione dei tempi di attesa delle attività ambulatoriali e di ricovero come il day service;
  • prevede la possibilità di acquisto delle prestazioni aggiuntive erogate in regime libero professionale, concordate con i professionisti e sostenute economicamente dall’azienda, riservando al cittadino solo la eventuale partecipazione al costo
  • promuove, come strumento di governo della domanda, il modello dei "Raggruppamenti di Attesa Omogenei-RAO" per le prestazioni specialistiche ambulatoriali, fermo restando la possibilità da parte delle Regioni e Province Autonome di adottare differenti modelli di Governo clinico
  • considera, tra gli strumenti di governo dell’offerta e in relazione alle risorse disponibili, l’attuazione di modelli gestionali che estendano la capacità erogativa, nel rispetto dei vincoli contrattuali, quali, per esempio, l’erogazione delle attività diagnostiche in fasce orarie ulteriori e diverse da quelle già programmate
  • prevede, nel caso in cui al cittadino non possa essere assicurata la prestazione entro i limiti previsti dalla Regione, l’attivazione dei cosiddetti  "percorsi di tutela".

Monitoraggio delle Prestazioni

Il Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa (PNGLA) 2019-2021 riporta, nei punti 3.1 e 3.2, l’elenco delle prestazioni ambulatoriali e delle prestazioni in regime di ricovero soggette a monitoraggio.

Tali prestazioni possono essere incrementate, e può essere previsto l’adeguamento dei flussi informativi utili al monitoraggio.

Il rispetto dei tempi di attesa deve essere assicurato per tutte le prestazioni erogate. In caso di rilevazione di ulteriori criticità, gli elenchi di prestazioni oggetto di monitoraggio verranno rivisti.

Non sono oggetto di monitoraggio da parte del ministero della Salute le prestazioni erogate nell’ambito della prevenzione attiva. Per queste le Regioni e le Province Autonome prevedono specifiche modalità di offerta e di prenotazione e ne assicurano i tempi dandone visibilità.

Il Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa (PNGLA) 2019-2021 viene recepito da tutte le Regioni e Province Autonome, che provvedono ad emanare, entro 60 giorni dall’Intesa, un loro Piano Regionale di Governo delle Liste di Attesa in accordo con le indicazioni adottate a livello centrale. Con tale Piano le Regioni e le Province Autonome rafforzano il loro impegno per gestire le liste di attesa, ridurre i tempi e garantire un appropriato accesso ai servizi sanitari.

Il Piano regionale

Il Piano regionale riporta una serie di iniziative da garantire tra cui:

  • l’individuazione dei tempi massimi regionali di tutte le prestazioni ambulatoriali e di quelle in regime di ricovero erogate sul proprio territorio. I tempi massimi stabiliti non possono essere superiori a quelli nazionali;
  • la possibilità da parte delle ASL e delle Aziende Ospedaliere di assicurare ordinariamente, per l'utenza esterna, le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale attraverso l’apertura delle strutture anche nelle ore serali e durante il fine settimana sia nell’ambito dell’attività istituzionale che attraverso le prestazioni aggiuntive di cui all’articolo 55 comma 2 lett. d del CCNL 08/06/2000 dell’area della dirigenza medica, veterinaria e dell’area della dirigenza sanitaria;
  • l’utilizzo delle grandi apparecchiature di diagnostica per immagini per almeno l’80% della loro capacità produttiva; si dovrà anche provvedere alla definizione di eventuali fabbisogni di personale e di tecnologie;
  • l’elenco delle prestazioni diagnostiche, terapeutiche e riabilitative di assistenza specialistica ambulatoriale e di assistenza ospedaliera soggette ai monitoraggi previsti dal PNGLA 2019-2021;
  • i criteri di utilizzo delle prestazioni ambulatoriali richieste in classe P. La classe P si riferisce alle prestazioni di primo accesso (prestazioni per accertamenti/verifiche cliniche programmabili che non influenzano lo stato clinico/prognosi del paziente) da garantire al massimo entro 120 giorni (dal 1° gennaio 2020);
  • le attività sistematiche e continuative di valutazione sulla appropriatezza e sulla congruità prescrittiva per l’accesso alle prestazioni ambulatoriali e di ricovero al fine di omogeneizzare i comportamenti prescrittivi;
  • la gestione razionale e trasparente degli accessi ambulatoriali, attraverso l’uso diffuso dei sistemi CUP, in coerenza con le Linee Guida Nazionali CUP di cui all’Accordo Stato-Regioni del 29 aprile 2010 e successivi aggiornamenti. I sistemi CUP devono gestire in maniera centralizzata tutte le Agende delle strutture pubbliche e private accreditate, e devono definire funzionalità atte ad intercettare eventuali prenotazioni contemporanee per una stessa prestazione da parte del medesimo utente, prevedendo appositi sistemi di sbarramento che minimizzino il rischio di prenotazioni multiple;
  • l’attivazione di servizi telematici dedicati alla disdetta delle prestazioni prenotate;
  • l’adozione di strumenti trasparenti e condivisi per il recupero della quota di compartecipazione alla spesa in caso di prestazioni non disdette ed in caso di mancato ritiro dei referti;  
  • la totale visibilità da parte dei sistemi informativi aziendali e regionali delle Agende di prenotazione, sia per il primo accesso che per gli accessi successivi includendo sia l’attività erogata a carico del SSR sia in regime ALPI;
  • l’implementazione del modello dei "Raggruppamenti di Attesa Omogenei-RAO", come strumento  di gestione della domanda, per le prestazioni specialistiche ambulatoriali, fermo restando la possibilità da parte di Regioni e Province Autonome di adottare differenti modelli di Governo clinico; 
  • il governo dell’offerta attraverso la definizione del fabbisogno di prestazioni specialistiche e la separazione dei canali per le diverse tipologie di accesso delle stesse, cioè "primo accesso" e "accesso successivo";   
  • il governo del fenomeno della "prestazione non eseguita" per mancata presentazione dell’utente, potenziando i servizi telefonici di richiamata recall e quelli telematici di modifica o disdetta di una prenotazione (sms, posta elettronica);
  • la realizzazione della "presa in carico" del paziente cronico secondo precisi protocolli che si completa con la responsabilità della struttura che ha "in carico il paziente" di provvedere alla prenotazione delle prestazioni di controllo;
  • la definizione e l’applicazione di "percorsi di tutela" ovvero percorsi di accesso alternativi alle prestazioni specialistiche i quali prevedano, qualora venga superato il tempo massimo di attesa a livello istituzionale, che possa essere attivata una specifica procedura, che permetta al paziente residente e per le richieste di prime prestazioni in classe di priorità di effettuare la prestazione presso un erogatore privato accreditato nel rispetto dei tempi previsti dalla normativa vigente;
  • l’eventuale acquisto e l’erogazione delle prestazioni aggiuntive in regime libero professionale, concordate con i professionisti e sostenute economicamente dall’azienda, riservando al cittadino solo l’eventuale partecipazione al costo;
  • il blocco dell’attività libero professionale (fatta salva l’esecuzione delle prestazioni già prenotate) in caso di superamento del rapporto tra l’attività in libera professione e in istituzionale e/o di sforamento dei tempi di attesa massimi già individuati dalla Regione;
  • l’informazione e la comunicazione sulle liste di attesa, sulle modalità di accesso alla prenotazione delle prestazioni, sui percorsi di garanzia in caso di sforamento dei tempi massimi, sui diritti e doveri in coerenza con quanto previsto nel PNGLA, attraverso sezioni dedicate e accessibili sui siti web regionali e aziendali, campagne informative, Uffici Relazioni con il Pubblico (URP), Carte dei servizi e la partecipazione di utenti e di associazioni di tutela e di volontariato, per favorire un’adeguata conoscenza;
  • lo sviluppo di un sistema di CUP on-line aggiornato in tempo reale che permetta la consultazione dei tempi di attesa relativi a visite o esami del SSR o della libera professione intramuraria, secondo le disponibilità effettive;
  • favorire l’accesso alla prenotazione anche attraverso le farmacie di comunità;
  • la vigilanza sistematica sulle situazioni di sospensione dell’erogazione delle prestazioni di specialistica ambulatoriale;
  • la vigilanza sul rispetto del divieto di sospensione dell’attività di prenotazione e le relative sanzioni amministrative come da articolo 1, comma 282 e 284, della legge n. 266/2005;
  • il rispetto degli impegni assunti dai Direttori Generali per il superamento delle criticità legate ai lunghi tempi di attesa, che costituiscono elemento prioritario della loro valutazione secondo quanto previsto dalle disposizioni vigenti  in materia e fermo restando quanto disposto dall’articolo 3 bis, comma 7 bis, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e s.m;
  • il monitoraggio dei Programmi Attuativi Aziendali che prevede il coinvolgimento e la partecipazione di organizzazioni di tutela del diritto alla salute e il periodico ricevimento da parte dell’azienda delle associazioni e dei comitati dei diritti del cittadino.

Il Programma attuativo aziendale

Entro 60 giorni dall’adozione del Piano Regionale/Provinciale di Governo delle Liste di Attesa, le aziende sanitarie adottano un nuovo Programma Attuativo Aziendale o aggiornano quello in uso, in coerenza con quanto definito in ambito regionale e provvedono all’invio dello stesso alla Regione/Provincia Autonoma che provvederà al monitoraggio delle iniziative e degli interventi attuati.

Il Programma Attuativo Aziendale è reso disponibile sul portale dell’azienda sanitaria e costantemente aggiornato.

Il Programma Attuativo Aziendale recepisce il Piano Regionale/Provinciale e contempla, secondo le indicazioni del PNGLA, le misure da adottare in caso di superamento dei tempi massimi stabiliti, senza oneri aggiuntivi a carico degli assistiti, se non quelli dovuti come eventuale quota per la compartecipazione alla spesa sanitaria.

Il Programma Attuativo Aziendale, inoltre, provvede a:

  • individuare (per le prestazioni di primo accesso) gli ambiti territoriali di garanzia nel rispetto del principio di prossimità e raggiungibilità, al fine di consentire alle aziende di quantificare l’offerta necessaria a garantire i tempi massimi di attesa;
  • individuare le modalità organizzative attraverso cui le strutture sanitarie pubbliche e private accreditate garantiscono i tempi massimi di attesa per le prestazioni elencate al punto 3.1 del PNGLA 2019-2021 ad almeno il 90% dei pazienti;
  • attuare un monitoraggio costante e puntuale dei flussi di specialistica ambulatoriale e dei ricoveri ed il controllo dei dati trasmessi;
  • garantire la completa disponibilità di tutta l’offerta di specialistica pubblica e privata attraverso i sistemi CUP;
  • garantire la correttezza e l’appropriatezza delle prescrizioni di specialistica ambulatoriale (uso delle classi di priorità, obbligatorietà del quesito diagnostico, tipologia di accesso);
  • monitorare e fornire informazioni adeguate e periodiche sull’andamento dei tempi di attesa nel proprio territorio;
  • definire modalità organizzative appropriate per i rapporti con i cittadini in tema di liste di attesa assicurando una chiara comunicazione sulle problematiche esposte;
  • garantire la diffusione e l’accesso a tali informazioni utilizzando gli strumenti di comunicazione disponibili (tra i quali i siti web aziendali), nonché prevederne la disponibilità anche presso le strutture di abituale accesso dei cittadini (farmacie di comunità, ambulatori dei MMG e dei PLS);
  • fornire alle strutture sanitarie il protocollo relativo agli interventi da attuare per fronteggiare i disagi causati dalla sospensione dell’erogazione della prestazione e controllarne l’applicazione;
  • indicare quali percorsi alternativi o azioni straordinarie da adottare per garantire i tempi massimi in condizioni di criticità.

Il PNGLA si propone di condividere un percorso per il Governo delle Liste di Attesa, finalizzato a garantire un appropriato, equo e tempestivo accesso dei cittadini ai servizi sanitari che si realizza con l’applicazione di rigorosi criteri di appropriatezza, il rispetto delle Classi di priorità, la trasparenza e l’accesso diffuso alle informazioni da parte dei cittadini sui loro diritti e doveri.

L'Osservatorio Nazionale sulle Liste di Attesa

Per la piena attuazione del PNGLA è stato istituito con decreto ministeriale 20 giugno 2019, presso la Direzione Generale della Programmazione Sanitaria- Ufficio 3, l’Osservatorio Nazionale sulle Liste di Attesa composto da rappresentanti del ministero della Salute, dell’Agenas, di tutte le Regioni e Province Autonome, dell’Istituto Superiore di Sanità e dalle Organizzazioni civiche di tutela del diritto alla salute.

L’Osservatorio, oltre ad affiancare Regioni e Province Autonome nell’implementazione del Piano, provvederà a monitorare l’andamento degli interventi previsti dal presente atto, rilevare le criticità e fornire indicazioni per uniformare comportamenti, superare le disuguaglianze e rispondere in modo puntuale ai bisogni dei cittadini.



Data di ultimo aggiornamento 18 marzo 2024



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