Ministro Balduzzi presenta Relazione 2012 sull'interruzione volontaria di gravidanza
Il Ministro della Salute Renato Balduzzi ha presentato al Parlamento il 9 ottobre 2012 la Relazione sull’attuazione della Legge contenente norme per la tutela sociale della maternità e per l’interruzione volontaria di gravidanza (Legge 194/78).
La raccolta e l’elaborazione dei dati (preliminari 2011 - definitivi 2010) ha impegnato l’Istituto superiore di sanità (ISS), il Ministero della salute e l’Istat da una parte, le Regioni e le Province autonome dall’altra.
Di seguito il commento conclusivo del Ministro sui dati, tratto dalla sua articolata presentazione al documento:
“I dati evidenziano che nel nostro Paese prosegue la tendenza alla diminuzione del numero di IVG e quindi del tasso di abortività e che nella grande maggioranza dei casi il ricorso a questo intervento rappresenta l’ultima scelta, essendo stati tentati prima metodi per evitare gravidanze indesiderate. La riduzione percentuale di aborti ripetuti è la più significativa dimostrazione del cambiamento nel tempo del rischio di gravidanze indesiderate, poiché, se tale rischio fosse rimasto costante nel tempo, si sarebbero avute attualmente percentuali doppie rispetto a quelle osservate.
La sostanziale riduzione dell’aborto clandestino e l’eliminazione della mortalità e morbilità materna ad esso associata si accompagnano con la riduzione dell’IVG, ottenuta anche grazie alla promozione di un maggiore e più efficace ricorso a metodi di procreazione consapevole, alternativi all’aborto, secondo gli auspici della legge.
La promozione della procreazione responsabile costituisce la modalità più importante per la prevenzione dell’aborto. Per conseguire tale obiettivo, è importante potenziare la rete dei consultori familiari, che costituiscono i servizi di gran lunga più competenti nell’attivazione di reti di sostegno per la maternità, in collaborazione con i servizi sociali dei comuni e con il privato sociale. Specifica attenzione dovrà anche essere posta verso i gruppi di donne straniere a maggior rischio di ricorso all’IVG con specifici interventi di prevenzione che tengano conto anche delle loro diverse condizioni di vita, di cultura e di costumi.”
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Data di pubblicazione: 9 ottobre 2012
, ultimo aggiornamento
9 gennaio 2013